Slow Food e la Condotta del Garda Veronese

Associazione I Ghiottoni


Condotta del Garda Veronese

direttore Angelo Peretti



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Il progetto culturale di Slow Food
Slow Food è un progetto culturale che propone una filosofia del piacere e un programma di educazione del gusto, di salvaguardia del patrimonio enogastronomico, di formazione del consumatore.
Slow Food aiuta le giovani generazioni a instaurare un rapporto corretto con il cibo; favorisce un turismo attento e rispettoso dell'ambiente; promuove iniziative di solidarietà. Sul territorio italiano Slow Food opera attraverso le Condotte e i Convivium.

Il manifesto di Slow Food
Clicca qui per leggere il manifesto del movimento

Slow Food in Italia e nel mondo
Il movimento della chiocciola è internazionale

Il Progetto Arca del Gusto
Il progetto che mira a salvare le biodiversità

Le osterie della cucina di territorio
La guida Osterie d'Italia di Slow Food

Slow Food del Garda Veronese
La Condotta Slow Food del Garda Veronese ha sede a Torri del Benaco (Verona). È nata nel 1997. Il fiduciario è Angelo Peretti. Per associarti vai al sito ufficiale www.slowfood.it Per associarti alla Condotta del Garda Veronese scrivi a angelo_peretti@tin.it.

Diventare socio di Slow Food ti consentirà di partecipare a incontri conviviali, corsi di degustazione e di cucina, manifestazioni sul vino e sul cibo, viaggi i interesse enogastronomico; di acquistare a condizioni esclusive le pubblicazioni di Slow Food Editore e specialità alimentari.
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I siti dei Convivia di Slow Food
clicca sul nome del Convivium o della Condotta per connetterti col sito
Convivium di Mantova
Condotta dell'Alto Lago di Garda e Valle dei Laghi
Convivium del Friuli
Convivium di Trieste e del Carso
Convivium di Mestre

Convivium di Torino
Convivium di Arezzo
Condotta Fiorentina
Convivium di Lentini
Condotte del Gavi e di Ovada
Condotta di Prato
Condotte della Valdichiana
Condotta di Lentini

Gli indirizzi e le attività di tutte le Condotte Slow Food d'Italia sono sul sito internet

www.slowfood.it

Visita il sito di Slow Food della Germania
www.slowfood.de

Visita il sito di Slow Food della Danimarca
www.slowfood.dk



Il manifesto Slow Food
Questo nostro secolo, nato e cresciuto sotto il segno della civiltà industriale, ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio modello di vita. La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda allo stesso virus: la Fast Life, che sconvolge le nostre abitudini, ci assale fin nelle nostre case, ci rinchiude a nutrirci nei Fast Food. Ma l'uomo sapiens deve recuperare la sua saggezza e liberarsi dalla velocità che può ridurlo a una specie in via d'estinzione. Perciò, contro la follia universale della Fast Life, bisogna scegliere la difesa del tranquillo piacere materiale. Contro coloro, e sono i più, che confondo l'efficienza con la frenesia, proponiamo il vaccino di un'adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento. Iniziamo proprio a tavola con lo Slow Food, contro l'appiattimento del Fast Food riscopriamo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali. Se la Fast Life in nome della produttività ha modificato la nostra vita e minaccia l'ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d'avanguardia. È qui, nello sviluppo del gusto e non nel suo immiserimento, la vera cultura, di qui può iniziare il progresso, con lo scambio internazionale di storie, conoscenze, progetti. Lo Slow Food assicura un avvenire migliore. Lo Slow Food è un'idea che ha bisogno di molti sostenitori qualificati, per fare diventare questo moto (lento) un movimento internazionale, di cui la chiocciolina è il simbolo.
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Slow Food in Italia e nel mondo
La sede principale di Slow Food è a Bra, in Piemonte, nel nord Italia. Altre sedi sono state aperte in Svizzera (1995), in Germania (1998) e negli USA, a New York (2000), mentre è imminente l'apertura di un ufficio a Parigi. La struttura associativa di Slow Food consta di 65.000 membri in 45 paesi del mondo, organizzati in 560 convivia (delegazioni di territorio). In Italia i soci sono 35.000 circa e i convivia (che in Italia si chiamano condotte) sono 340. Nel resto del mondo sono 220 circa, e continuano ad aumentare. Le condotte, in Italia, e i convivia nel mondo, sono le radici di Slow Food sul territorio: interpretano e rappresentano a livello locale la filosofia dell'associazione. Responsabile della condotta o convivium è il fiduciario o convivium leader, il quale, facendo da tramite tra gli associati e la sede centrale, organizza per i soci appuntamenti e iniziative enogastronomiche, crea momenti di convivialità, valorizzando i prodotti e promuovendo artigiani e cantine del territorio. Propone corsi di degustazione e Laboratori del Gusto, facilita la conoscenza di nuove realtà enogastronomiche e quella di prodotti e cucine di altre zone. Educa al gusto, insomma. Il radicamento sul territorio, il decentramento (e quindi la valorizzazione delle tipicità), ed il carattere volontario del lavoro dei rappresentanti associativi, sono alcune delle caratteristiche più autentiche del movimento, e la rete di contatti che esso ha saputo costruire negli anni rappresenta senza dubbio il suo patrimonio più prezioso.
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L'arca del gusto

La metafora dell’Arca è esplicita: su questa imbarcazione simbolica Slow Food intende far salire i prodotti di eccellenza gastronomica minacciati dall’omologazione industriale, dalle leggi iperigieniste, dalle regole della grande distribuzione, dal degrado ambientale. L’Arca del Gusto vuole ritrovare, catalogare, descrivere e far conoscere sapori quasi dimenticati, dal violino di capra al pomodorino di Corbara, dal caciocavallo podolico alla bottarga di muggine e tanti altri ancora: prodotti a rischio di estinzione ma ancora vivi, con reali potenzialità produttive e commerciali.
I Presidi sono interventi concreti e mirati sul territorio. Di volta in volta possono reperire le risorse necessarie all’acquisto e alla fornitura di attrezzature, diventare piccole aziende-pilota, promuovere nuove sperimentazioni, incentivare la produzione e individuare nuovi canali per la commercializzazione dei prodotti di qualità: dalla creazione di micromercati (fiere, offerte ai soci, coinvolgimento di osterie e ristoranti, commercio elettronico) a progetti di marketing e di comunicazione.
Insieme, l’Arca del Gusto e i Presidi sono una sfida culturale ed economica aperta a tecniche innovative, attenta all’evoluzione del gusto, capace di preservare il territorio dal degrado, di valorizzare antichi mestieri e di offrire nuove occasioni di lavoro.
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Osterie d'Italia
Nata nel 1991 per rilanciare il gusto della buona cucina regionale, in antitesi al dilagare del fast food e delle mode esterofile, Osterie d'Italia, sussidiario del mangiarbere all'italiana, arriva, con il 2002, alla dodicesima edizione, sull'onda di un crescente successo di pubblico e di critica. Grazie alla guida voluta da Slow Food, assistiamo da alcuni anni, in Italia, alla ripresa della gastronomia di tradizione e al diffondersi di nuovi locali che ripropongono lo spirito delle vecchie osterie. I locali segnalati sono circa 1800: osterie tradizionali, trattorie, ristoranti, enoteche, aziende agrituristiche in Italia, Canton Ticino, Tirolo. Come ogni anno, le centinaia di collaboratori coordinati da Paola Gho, la curatrice dell'opera, hanno setacciato tutto il territorio nazionale per verificare gli indirizzi già noti e scoprirne di nuovi, garantendo così l'affidabilità della guida e il suo continuo rinnovamento. La filosofia e le caratteristiche editoriali che hanno determinato la felice accoglienza della guida da parte del pubblico rimangono invariate. Osterie d'Italia segnala esclusivamente i locali che garantiscono fedeltà ai sapori del territorio, ambienti accoglienti, prezzi corretti. A questo fine, ogni scheda evidenzia i più significativi piatti della tradizione regionale proposti dal locale; il simbolo della bottiglia segnala le migliori cantine; un simbolo premia i locali che presentano la migliore selezione di formaggi; il piattino indica i luoghi dove si può sostare per uno spuntino o un piatto freddo. Infine, il riconoscimento più importante e più ambito, la chiocciolina dello Slow Food, di cui sono insignite le osterie che meglio interpretano, con l'accoglienza, la cucina e i vini, lo spirito del movimento. In più, la guida riserva uno spazio particolare alle antiche osterie e ai nuovi luoghi di convivialità, proponendo 20 itinerari curiosi alla scoperta delle ombre di Venezia, dei crotti della Valchiavenna, della cucina di strada a Napoli, delle enoteche di Roma, dei farinotti liguri, delle fiaschetterie di Firenze, delle vinerie astigiane, delle prosciutterie di San Daniele del Friuli e tanti altri. In calce al volume, due utili indici alfabetici, quelli dei locali e delle località.
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