tutte le doc della Regione del Garda

Associazione I Ghiottoni


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direttore Angelo Peretti



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I Vini della Regione del Garda nelle guide 2004
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nelle provincie di Verona, Brescia, Mantova e Trento
Vini d'Italia 2004 Gambero Rosso Slow Food

Duemila Vini 2004 Associazione Italiana Sommelier
Le super tre stelle 2004 di Veronelli
Guida ai vini autoctoni 2004

I vini del lago di Garda
Bardolino (Veneto)
La zona di produzione del
Bardolino classico doc comprende l'intero territorio comunale di Bardolino e di Garda e un'ampia porzione dei Comuni di Lazise, Cavaion Veronese, Costermano ed Affi. La denominazione Bardolino, senza la specificazione "classico", è destinata ai vini prodotti a Torri del Benaco, Caprino Veronese, Rivoli Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Castelnuovo del Garda, Sona, Peschiera del Garda, Sommacampagna e Valeggio sul Mincio. Nelle sue varie tipologie, il Bardolino è prodotto con uve di corvina veronese, rondinella, molinara (detta anche rossana o rossanella) e negrara. Possono inoltre concorrere fino al 15% uve di rossignola, barbera, sangiovese e garganega. Il Bardolino e il Bardolino classico sono di color rosso rubino chiaro tendente a volte al cerasuolo. L'odore è vinoso e delicato. Il sapore è asciutto, sapido, leggermente amarognolo, armonico. Il Bardolino superiore, è riconosciuto a docg. Il Bardolino novello è stato il primo novello italiano a ottenere la doc, nel 1987. Viene imbottigliato entro il 31 dicembre dell'annata di produzione. Ha colore rubino chiaro, un intenso profumo vinoso e fruttato (ricorda il lampone, la fragola, la marasca), un sapore fresco e sapido. Il Bardolino chiaretto, ottenuto con la vinificazione "in rosa" delle uve (con una minima macerazione delle bucce), ha un colore rosato. Il chiaretto esalta le caratteristiche dei profumi e dei sapori tipici del Bardolino. Il Bardolino chiaretto spumante è un brut ottenuto coi metodi di spumantizzazione a fermentazione naturale. Il Consorzio di tutela del vino Bardolino doc è in piazza Matteotti 8 a Bardolino (Verona): tel. 0457210820.
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Bardolino superiore
Il Bardolino superiore, riconosciuto a docg, riceve un invecchiamento di almeno un anno a decorrere dal primo novembre dell'annata di produzione delle uve. L'uvaggio è lo stesso del Bardolino.
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Bianco di Custoza (Veneto)
La zona di produzione del
Bianco di Custoza doc comprende in tutto o in parte i territori comunali di Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Lazise, Castelnuovo del Garda, Pastrengo, Bussolengo e Sona, tutti in provincia di Verona. Il nome del vino viene dalla località di Custoza, una frazione del comune di Sommacampagna resa celebre dalle sanguinose battaglie che vi si combatterono nella prima e nella terza guerra d'indipendenza. Il Bianco di Custoza proviene da uve di trebbiano toscano (detto anche castelli romani), garganega, tocai friulano (in zona detto trebbianello), con aggiunte di cortese (detta anche bianca fernanda), malvasia toscana, riesling italico, pinot bianco e chardonnay. Ha colore giallo paglierino, profumo vinoso, leggermente aromatico, sapore morbido, delicato, con finale leggermente amarognolo. Caratteristiche analoghe si ritrovano nel Bianco di Custoza spumante. Esistono anche il Bianco di Custoza superiore e del Bianco di Custoza passito. Il Consorzio di tutela del vino Bianco di Custoza doc è in piazza Matteotti 8 a Bardolino (Verona): tel. 045.7210820.
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Garda, Garda Classico, Riviera del Garda Bresciano e Colli Morenici Mantovani del Garda (Lombardia e Veneto)
La denominazione d'origine controllata
Garda è nata nel 1996. Interessa un consistente numero di vini prodotti in una vasta area, che comprende la riviera bresciana del lago di Garda ed il suo entroterra e una porzione amplissima della provincia di Verona (praticamente tutto il territorio già interessato dalle altre doc veronesi, dal lago sino all'Est veronese. La denominazione Garda classico è tuttavia riservata soltanto a determinate tipologie di vini (bianco, chiaretto, rosso, rosso superiore, Groppello e Groppello riserva) prodotti sulla riviera bresciana e nel suo entroterra (Bedizzole, Calvagese, Desenzano, Gardone Riviera, Gargnano, Gavardo, Limone, Lonato, Manerba, Moniga, Muscoline, Padenghe, Polpenazze, Pozzolengo, Puegnago, Roè Volciano, Salò, San Felice del Benaco, Sirmione, Soiano, Tignale, Toscolano Maderno, Tremosine, Villanuova sul Clisi, Vobarno). Il Garda classico tende alla sostituzione della precedente doc Riviera del Garda bresciano, cui si è sovrapposto. La doc Garda mira a sostituire anche la precedente doc Colli morenici mantovani del Garda, che interessa i vini della porzione della provincia di Mantova più vicina al lago di Garda.
Le tipologie della doc Garda sono parecchie. Per quanto riguarda i bianchi, la denominazione Garda con la specificazione Garganega, Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Tocai, Riesling italico, Riesling, Cortese, Sauvignon è riservata ai vini ottenuti da vigneti consistenti almeno per l'85% dai corrispondenti vitigni. Per i rossi, la percentuale dell'85% è necessaria per fruire della doc Garda nelle sottodenominazioni varietali Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero, Marzemino, Corvina, Barbera.

La denominazione Garda classico è riservata ai vini prodotti sulla riviera bresciana del lago e può essere rivendicata soltanto per le tipologie bianco (con almeno il 70% di riesling), chiaretto, rosso e rosso superiore (tutti e tre caratterizzati dalla presenza di almeno il 30% di uve groppello, più un 5% ciascuno di marzemino, sangiovese e barbera), Groppello (prodotto almeno per l'85% con uve di groppello nei tipi gentile, Mocasina e groppellone). Il Garda classico Groppello, in particolare, è un vino rosso rubino; ha profumo fresco, fruttato, leggermente speziato e sapore vellutato, sapido, con fondo ammandorlato. Il Garda classico Groppello riserva è rubino intenso e ha sapore giustamente tannico.
Le varie tipologie di Garda classico possono utilizzare la menzione della "vigna" e le indicazioni geografiche aggiuntive Moniga, Raffa, Picedo e Mocasina.
Il Consorzio Garda classico è a Brescia, in via Einaudi 23: tel. 030 44940.
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Lugana (Lombardia e Veneto)
Il Lugana doc viene prodotto in un piccolo tratto della riva meridionale del lago di Garda: è la porzione che da Desenzano attraversa Sirmione, raggiungendo Peschiera e proseguendo poi all'interno sulle colline di Pozzolengo e Lonato, in amplissima parte in provincia di Brescia, con una piccola incursione in provincia veronese.
Il Lugana dev'essere tratto almeno per il 90% da uve del vitigno trebbiano di Lugana. Il colore del vino è bianco paglierino o verdolino, con tendenza al giallo leggermente dorato con l'invecchiamento, soprattutto nella versione del Lugana superiore. Il profumo è delicato e tipico, il gusto fresco, morbido, armonico, particolarmente delicato. Il Lugana spumante conferma l'armonia del vino d'origine.
Il Consorzio di tutela del Lugana doc è a Sirmione (Brescia), in via Verona 198: tel. 030. 916171.
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San Martino della Battaglia (Lombardia)
Il territorio di produzione del San Martino della Battaglia comprende in tutto o in parte i Comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo in provincia di Brescia, nonché di Peschiera del Garda in provincia di Verona. Il nome del vino viene da quello della frazione di Desenzano nella quale si combatté una delle più importanti battaglie del Risorgimento italiano.

Il vino San Martino della Battaglia è ottenuto da uve di tocai friulano. Ha colore giallo citrino, profumo gradevole e caratteristico, apore asciutto, con retrogusto amarognolo.
Il delizioso e raro
San Martino della Battaglia liquoroso è dolce, vellutato, armonioso e generoso.
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Trentino (Trentino Alto Adige)
La denominazione d'origine controllata Trentino interessa pressoché tutte le zone della provincia di Trento che abbiano vocazione vitivinicola. In particolare, nella zona del Garda si producono vini della doc Trentino dalla sponda settentrionale del lago e poi lungo il fiume Sarca sino al lago di Toblino. Altre area vinicola prossima al Garda è quella della Valdadige, nel tratto in cui confina con la provincia di Verona.
Fra le tante tipologie contemplate dalla doc Trentino, ci sono, fra i bianchi, il Trentino Nosiola, paglierino di colore e fruttato, con accenno aromatico, nei sapori (lo si produce proprio nelle vicinanze del Garda), il Trentino Chardonnay dal delicato profumo, il Trentino Müller Thurgau dal sapore armonico e aromatico, , iil Trentino Pinot bianco dal profumo caratteristico e dal sapore secco e armonico, il Trentino Pinot grigio dal bel colore paglierino e dal profumo di frutta, il Trentino Traminer aromatico con profumi e sapori caratteristici e aromatici. Tra i rossi, citiamo almeno il Trentino Marzemino dal colore rubino e dal sapore secco, pieno, e il Trentino Merlot,dal caratteristico, accentuato profumo varietale e dal sapore secco, con sentori erbacei). Al momento del dessert si può scegliere fra un suadente Trentino Moscato giallo o un affascinante Trentino Vin Santo (entrambi trovano buone espressioni nei pressi del Garda) oppure un raro, deliziosoTrentino Moscato rosa dal colore rosa granato chiaro.
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Trento (Trentino Alto Adige)
La doc Trento riguarda esclusivamente spumanti trentini prodotti col metodo classico, ossia con la rifermentazione e la presa di spuma in bottiglia. Si tratta spesso di bottiglie di grandissimo valore. Il disciplinare prevede che possano trarre origine da cuvée di chardonnay, pinot bianco, pinot nero e pinot meunier. I vini devono sostare sui lieviti almeno 15 mesi, periodo che sale a 24 mesi per i millesimati e addirittura 36 per il Trento riserva.
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Valdadige Terra dei Forti (Trentino Alto Adige e Veneto)
La denominazione Valdadige è attribuita a una serie di vini prodotti con le uve d'un ampio numero di comuni posizionati lungo l'asse della valle dell'Adige, dalla provincia di Bolzano a quella di Verona. In particolare, la zona più vicina al Garda è quella al confine fra le provincie di Trento e Verona, ai piedi del Monte Baldo, dov'è stata recentemente varata la sottozona Terra dei Forti, in ricordo delle numerose fortificazioni italiane ed austriache che vi sorgono. La sottozona ha introdotto la sottodenominazione varietale del Valdadige Terre dei Forti Enantio, un vino rosso a base di antichi vitigni autoctoni (si tratta di varietà di uva lambrusca). Altre novità apportate sono quelle relative alle nuove sottodenominazioni varietali Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Sauvignon. Per informazioni è possibile contattare il Consorzio di tutela dei vini Valdadige, che ha sede operativa a Bardolino (Verona) in piazza Matteotti 8: tel. 045. 6212567.
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Gli altri vini del Veronese
Valpolicella
I vini della doc
Valpolicella vengono da uve dei vitigni Corvina veronese (nei vigneti devono essere presenti con una percentuale fra il 40 e il 70%), Rondinella (dal 20 al 40%) e Molinara (fra il 5 e il 25%). Possono poi concorrere alla produzione anche uve di Rossignola, Negrara trentina, Barbera e Sangiovese fino a un massimo del 15%, nonché, sempre nello stesso ambito del 15%, altri vitigni a bacca rossa tipici dell'area veronese. Il Valpolicella e il Valpolicella classico hanno colore rosso rubino di media intensità, tendente al granato con l'invecchiamento. Il profumo è vinoso, delicato, caratteristico; il sapore è asciutto o vellutato, di corpo, amarognolo, sapido, armonico. Il vino si fregia della qualifica di Valpolicella superiore o di Valpolicella classico superiore se è ottenuto da uve dalla particolare gradazione alcolica naturale ed è immesso sul mercato dopo un invecchiamento di almeno 1 anno (attraverso l'affinamento in legno acquista in robustezza e in ampiezza di corpo). Il Valpolicella Valpantena ed il Valpolicella Valpantena superiore hanno caratteristiche similari a quelle del Valpolicella e del Valpolicella superiore. Il Recioto della Valpolicella, il Recioto della Valpolicella classico ed il Recioto della Valpolicella Valpantena, nonché l'Amarone della Valpolicella, l'Amarone della Valpolicella classico e l'Amarone della Valpolicella Valpantena provengono dalle uve del Valpolicella fatte appassire (generalmente da fine settembre sino a gennaio) negli appositi fruttai nella zona di produzione (la resa in vino non è superiore al 40%) fino a raggiungere una particolare concentrazione zuccherina. Si tratta di vini eccezionali, di quelli che si usa definire "da meditazione", di corpo notevole. Il Recioto è amabile, a volte addirittura dolce, a seconda della caratterizzazione che ne vuol dare il produttore; l'Amarone è invece austero, secco, deciso. A rendere possibile questa differenziazione sono le tecniche di produzione e di affinamento: nel caso del Recioto la fermentazione dura circa un mese, mentre per l'Amarone si protrae più a lungo, per 45-50 giorni; dopo la fermentazione iniziano le fasi di maturazione e di affinamento, che se per il Recioto sono relativamente brevi, per l'Amarone sono invece molto lunghe (il disciplinare di produzione indica una durata minima di 2 anni). Esiste anche una produzione di Recioto della Valpolicella spumante, delicato, pieno, caldo e dolce. Per maggiori ragguagli è possibile rivolgersi al Consorzio di tutela dei vini Valpolicella, a San Floriano (Verona): via Valle di Pruviniano, 4 - tel. (045) 7703194 - fax (045) 7703167.
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Soave
Il Soave viene da uve del vitigno Garganega. Possono poi contribuire alla sua produzione, fino ad un massimo del 30%, anche uve dei vitigni Pinot bianco, Chardonnay e Trebbiano di Soave. Fra i primissimi ad essere riconosciuti a doc in Italia (il disciplinare è del 1968), il Soave e il Soave classico hanno un colore giallo paglierino tendente a volte al verdognolo. Il profumo è caratteristico, intenso e delicato: ricorda i fiori di vite, di sambuco e di ciliegio. Il sapore è asciutto, fresco, armonico, con fondo delicatamente amarognolo. Vino da tutto pasto, si sposa in particolare col pesce o con gli antipasti magri. Il Soave spumante è giallo paglierino tendente a volte al verdognolo brillante, ha odore vinoso, con caratteristico profumo intenso e delicato e sapore di medio corpo, armonico (leggermente amarognolo nei tipi extra brut, brut, extra dry, dry).
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Soave Superiore
Il Soave assume la qualifica di Soave Superiore e la tutela a docg quando abbia una considerevole gradazione alcolica minima naturale (10,5 gradi) e venga immesso al consumo non prima di marzo.
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Recioto di Soave
Quando le stesse uve del Soave superiore vengono sottoposte ad un leggero appassimento fino ad assicurare una elevata gradazione naturale, se ne ricava il Recioto di Soave docg, dal fascinoso colore giallo dorato chiaro. Il profumo è vinoso, intenso, con forti note fruttate. Al palato è amabile o dolce, vellutato, armonico di corpo. Deve avere almeno 14 gradi. È splendido compagno dei dolci della tradizione veronese, ma anche dei formaggi stagionati o erborinati. Il Soave può essere anche spumantizzato. Il Recioto di Soave spumante è giallo dorato chiaro, ha odore intenso e fruttato e sapore amabile o dolce, armonico e corposo.
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Lessini Durello
Il disciplinare del
Lessini Durello ne individua l'area di produzione nella zona di confine fra le provincie di Verona e Vicenza. Il vino prende il nome dalle uve di durella, usate il prevalenza per la sua produzione, e dalla fascia montuosa dei Lessini. Lo si trova soprattutto nella versione Lessini Durello spumante: ha spuma fine, colore paglierino tenue con riflessi verdognoli, profumo caratteristico lievemente fruttato e sapore acidulo. La denominazione è stata sotituita nel 2001 dalla nuova doc Monti Lessini.
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Monti Lessini
Con un decreto del 17 luglio 2001 il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha provveduto alla modifica della denominazione di origine controllata Lessini Durello in Monti Lessini o Lessini, dopo tre anni di lavoro volto alla revisione del disciplinare per cercare il compromesso ideale tra gusto del consumatore e salvaguardia della tipicità, riqualificazione della produzione e caratterizzazione della stessa. Il "vecchio" Durello è stato così ribattezzato Monti Lessini Durello. Sono state inoltre introdotte le tre sottodenominazioni Monti Lessini bianco, Monti Lessini rosso e Lessini Durello spumante metodo classico.
L'area di produzione comprende l'intero territorio dei comuni d Arzignano, Brogliano, Castelgomberto, Chiampo, Gambugliano e Trissino in provincia di Vicenza e di San Giovanni Ilarione e Vestenanova in provincia di Verona, nonché parte dei territori comunali di Cornedo Vicentino, Costabissara, Gambellara, Isola Vicentina, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Nogarole Vicentino, San Vito di Leguzzano, Schio e Zermeghedo in provincia di Vicenza e Badia Calavena, Cazzano di Tramigna, Montecchia di Crosara, Roncà e Tregnago in provincia di Verona.
Le sottodenominazioni ammesse sono il Lessini bianco (anche nella tipologia superiore) da uve di chardonnay, con aggiunte eventuali di pinot bianco, nero o grigio e sauvignon, il Lessini Durello (un bianco tratto almeno per l'85% da uve di durella, con eventuali aggiunte di garganega, pinot bianco, chardonnay o pinot nero; è prevista anche la tipologia superiore), il Lessini Durello passito dolce o amabile, l'ormai classico Lessini Durello spumante, il nuovo Lessini spumante (da chardonnay più pinot bianco e pinot nero), il Lessini spumante rosato o rosè (l'uvaggio è il medesimo, con vinificazione "in rosa" delle uve) e il Lessini rosso, anche in versione riserva (merlot con possibili aggiunte di pinot nero, corvina, cabernet franc, cabernet sauvignon, carmenere).
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Arcole
La denominazione di origine controllata Arcole comprende le tipologie Arcole bianco (anche nella versione spumante), Arcole rosso (anche nella versione novello), Arcole Garganega, Arcole Pinot Bianco, Arcole Pinot Grigio, Arcole Chardonnay (anche in versione frizzante), Arcole Merlot, Arcole Cabernet Sauvignon e Arcole Cabernet. La menzione riserva è solo per le tipologie Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet. La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Arcole” comprende: provincia di Verona l’intero territorio dei comuni di: Arcole, Cologna Veneta, Albaredo d’Adige, Zimella, Veronella, Zevio, Belfiore d’Adige, e parzialmente il territorio dei comuni di Caldiero, San Bonifacio, Soave, Colognola ai Colli, Monteforte, Lavagno, Pressana, Vago e San Martino Buon Albergo, e in provincia di Vicenza gli interi territori comunali di Lonigo, Sarego, Alonte, Orgiano, Somano.
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Gli altri vini del Bresciano
Franciacorta
Gli spumanti Franciacorta docg sono prodotti col metodo tradizionale, nelle tipologie non dosato, extra brut, brut, extra dry, sec, demisec e il saten; esiste anche il rosè. Il millesimato ha un'elaborazione di almeno 37 mesi, 30 dei quali in bottiglia. Le uve sono quelle classiche della spumantistica di qualità: chardonnay e pinot bianco e nero.
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Terre di Franciacorta
Se la docg Franciacorta è riservata agli spumanti, la doc Terre di Franciacorta individua i vini fermi. Nelle migliori annate in etichetta può trovare menzione l'indicazione della vigna. Il rosso viene da uve di cabernet franc e cabernet sauvignon e, in minima parte, barbera, nebbiolo e merlot. Il bianco è a base di chardonnay e pinot bianco.
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Botticino
Il Botticino è rosso bresciano di medio corpo. Può essere prodotto nei comuni di Brescia, Rezzato e Botticino, tutti in provincia di Brescia. Proviene in prevalenza da uve di barbera, con possibili aggiunte di schiava gentile, marzemino o sangiovese. Eccellente col classico spiedo bresciano.
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Cellatica
Il Cellatica doc è un vino rosso prodotto nell'omonimo comune bresciano con uve di schiava, barbera e marzemino. Il disciplinare prevede la tipologia rosso superiore.
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Capriano del Colle
La doc Capriano del Colle interessa i territori comunali di Capriano del Colle e Poncarale, in provincia di Brescia. Comprende due tipologie: il rosso e il trebbiano. Il rosso (anche in versione novello o riserva) proviene da uve di sangiovese, marzemino e, in piccola parte, barbera. Il bianco trebbiano viene prodotto prevalentemente con uve di trebbiano toscano o di trebbiano di Soave ed eventuali aggiunte di altri vitigni a bacca bianca coltivati nella provincia.
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Gli altri vini del Mantovano
Lambrusco Mantovano
Il Lambrusco Mantovano è in genere d'un intenso colore rosso violaceo, ma non manca in versione più chiara. Vivace e con una spuma leggera, è un vino di facile beva, ma indubbiamente di buona soddisfazione. Viene prodotto con uve di lambrusco nei territori del Viadenese e dell'Oltrepò Mantovano.
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Gli altri vini del Trentino
Valdadige (Trentino Alto Adige e Veneto)
La doc Valdadige comprende già numerose tipologie. Cominciamo con i vini bianchi. Il Valdadige bianco proviene da uve di pinot grigio, pinot bianco e chardonnay: ha profumo fine e fruttato e gusto fresco, moderatamente acidulo. Il Valdadige Pinot grigio, il Valdadige Pinot bianco e il Valdadige Chardonnay provengono almeno per l'85% da uve del vitigno che dà nome alle rispettive sottodenominazioni varietali.
Il
Valdadige Schiava, di colore rosato, è ottenuto almeno per l'85% da uve delle varietà schiava grossa, schiava gentile e schiava grigia: il profumo è fruttato, fresco, il sapore è delicato.
Il
Valdadige rosso proviene da uve schiava, lagrein, pinot nero, merlot e lambrusco a foglia frastagliata.
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Teroldego Rotaliano
Prodotto nella Piana Rotaliana, tra Mezzolombardo e Mezzocorona, il
Teroldego Rotaliano (anche nelle versioni superiore o riserva) è uno dei vini rossi più noti del Trentino. Il colore è rubino, il profumo caratteristico nei suoi sentori di frutti di bosco, il gusto asciutto, sapido, con un gradevole fondo amarognolo.
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Casteller
Il Casteller è un rosso (o meglio, da rosato a rubino) prodotto con le uve di schiava grossa, schiava gentile, merlot e lambrusco a foglia frastagliata. L'area di produzione prevista dal disciplinare include vari comuni della provincia di Trento. È un vino asciutto, a volte amabile, sapido, morbido, leggero.
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Lago di Caldaro
Il Lago di Caldaro, o Kalterersee o Kalterer, è un vino rosso prodotto nella zona circostante il lago di Caldaro e in particolare nei comuni di Caldaro, Appiano, Termeno, Cortaccia, Vadena, Nalles, Andriano, Magrè all'Adige, Egna, Montagna, Ora e Bronzolo in provincia di Bolzano e nei comuni di Rover‚ della Luna, Mezzocorona, Faedo, San Michele all'Adige, Lavis, Giovo, Lisignago e Cembra in provincia di Trento. Proviene da uve di schiava grossa e/o schiava gentile e schiava grigia, con eventuali piccole aggiunte di pinot nero e lagrein. Può assumere la qualifica di classico quand'è prodotto a Caldaro, Appiano, Termeno, Cortaccia, Vadena, Egna, Montagna, Ora e Bronzolo. Esiste anche la versione classico superiore. Con una gradazione alcolica minima dell'11% può assumere la qualifica di scelto, auslese, selezionato.
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I vini della regione del Garda premiati dalle guide 2004

I Tre Bicchieri 2004 della guida «Vini d'Italia» Gambero Rosso Slow Food

La più letta, la più autorevole delle guide enoiche resta "Vini d'Italia" targata Gambero Rosso e Slow Food. Sull'edizione 2004 i vini di punta, quelli premiati con i Tre Bicchieri, sono 254. Buona la presenza di vini della regione del Garda: qui sotto l'elenco. "La selezione - dice Gigi Piumatti, curatore della guida - non è mai stata difficile come quest'anno, e stilare la lista definitiva dei Tre Bicchieri ci ha fatto penare parecchio. Una sorta di punta della piramide, sorretta da una base sempre più larga di prodotti da molto buoni a ottimi, in numerosi casi "consolati" con i nostri due bicchieri colorati di rosso (un premio che si sta facendo apprezzare anche tra i consumatori)".
Brescia
Franciacorta Brut Cabochon '99 Monte Rossa
Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi '96 Ca' del Bosco
Franciacorta Extra Brut Comarì del Salem '98 Uberti
Franciacorta Gran Cuvée Brut '99 Bellavista
Franciacorta Satèn '99 Ferghettina
Garda Cabernet Le Zalte '01 Cascina La Pertica
Trento
Giulio Ferrari '94 Ferrari
Granato '01 Foradori
San Leonardo '00 Tenuta San Leonardo
Verona
Amarone della Valpolicella '98 Corte Sant'Alda
Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli '98 Tenuta Sant'Antonio
Amarone della Valpolicella Classico Casa dei Bepi '98 Viviani
Amarone della Valpolicella Classico Caterina Zardini '99 Giuseppe Campagnola
Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva '98 Zenato
Amarone della Valpolicella Classico Terre di Cariano '99 Cecilia Beretta
Amarone della Valpolicella Classico Vigneto Monte Ca' Bianca '99 Lorenzo Begali
Amarone della Valpolicella Roccolo Grassi '99 Roccolo Grassi
Amarone della Valpolicella Vigneto di Monte Lodoletta '98 Romano Dal Forno
Capitel Croce '01 Roberto Anselmi
Recioto della Valpolicella Classico Giovanni Allegrini '00 Allegrini
Recioto della Valpolicella Classico Vigneti di Moron Domini Veneti '01 Cantina Sociale Valpolicella
Rosso del Bepi '96 Giuseppe Quintarelli
Soave Classico Calvarino '02 Leonildo Pieropan
Soave Classico Monte Carbonare '02 Suavia
Soave Classico Monte Grande '02 Prà
Soave Classico Superiore Vigneto Du Lot '01 Inama
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I 5 grappoli di Duemilavini 2004
La quinta edizione di Duemilavini, la guida ai vini d'Italia dell'Associazione italiana Sommelier: 1504 pagine per la recensione di 1257 Aziende. Sono 372 i vini premiati con i 5 Grappoli, il punteggio dell'eccellenza. A far la parte del leone è il Piemonte a farla da leone con 88 etichette eccellenti, contro le 84 della Toscana. Terzo il Friuli Venezia Giulia con 39 e quarto il Veneto con 20, mentre la Lombardia è a quota 13 e il Trentino a 6. Ecco l'elenco dei premiati coi 5 grappoli nelle province di Verona, Brescia Trento.
Brescia
Franciacorta Comarì del Salem 1998 - Uberti
Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi 1996 - Ca' del Bosco
Franciacorta Gran Cuvée Brut 1999 - Bellavista
Franciacorta Gran Cuvée Pas Operé 1998 - Bellavista
Franciacorta Satèn Brut - Ricci Curbastro
Maurizio Zanella 2000 - Ca' del Bosco
Pinèro 2000 - Ca' del Bosco
Trento
Granato 2001 - Foradori
Olivar 2002 - Cesconi
Ritratto Rosso 2000 - La Vis
Rosso Faye 2000 - Pojer e Sandri
San Leonardo 2000 - Tenuta San Leonardo
Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1994 - Ferrari
Verona
Amarone della Valpolicella 1998 - Corte Sant'Alda
Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 1998 - Tenuta Sant'Antonio
Amarone della Valpolicella Classico Casa dei Bepi 1998 - Viviani
Amarone della Valpolicella Classico Mazzano 1997 - Masi
Amarone della Valpolicella Classico Monte Cà Bianca 1998 - Begali
Amarone della Valpolicella Classico Terre di Cariano 1999 - Cecilia Beretta
Amarone della Valpolicella Classico Vigneto Alto TB 1999 - Tommaso Bussola
Amarone della Valpolicella Classico Vigneto Il Fornetto 1997 - Stefano Accordini
Amarone della Valpolicella Classico Vigneto Monte Sant'Urbano 1998 - Speri
Amarone della Valpolicella Vigneto di Monte Lodoletta 1998 - Romano Dal Forno
I Capitelli 2001 - Anselmi
La Poja 1999 - Allegrini
Monte del Drago 1999 - Musella
Soave Classico La Rocca 2001 - Pieropan
Valpolicella Superiore Vigneto di Monte Lodoletta 1999 - Romano Dal Forno
Villa Giona 2000 - Allegrini
Vulcaia Fumé 2001 - Inama
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Le super tre stelle 2004 di Veronelli
Sono 302 i vini che si sono aggiudicati le "Super Tre Stelle" dell'edizione 2004 de "I Vini di Veronelli". Il riconoscimento viene attribuito ad una singola annata di un vino, già ai vertici nelle precedenti edizioni, che abbia ottenuto dagli autori (Daniele Thomases e Gigi Brozzoni) valutazioni superiori a 91/100, con qualche eccezione per i vini che nascono da vitigni autoctoni poco diffusi o poco nobili o da aree viticole estreme o ancora poco affermate.

Ecco i premiati nella Regione del Garda.
Brescia
Franciacorta Brut Collezione Esclusiva 1995 - Cavalieri
Franciacorta Cuvee Brut Annamaria Clementi 1996 - Cà del Bosco
Franciacorta Gran Cuvee Brut 1999 - Bellavista
Lugana Brolettino Grande Annata 1999 - Cà dei Frati
Maurizio Zanella Rosso del Sebino 2000 - Cà del Bosco
Passito Sebino 2001 - Il Mosnel
Pinero Sebino Pinot Nero 2000 - Cà del Bosco
Terre di Franciacorta Bianco Curtefranca Convento dell'Annunciata 2000 - Bellavista
Terre di Franciacorta Rosso Capineto 2000 - Castellino
Trento
Granato Vigneti delle Dolomiti Rosso 2001 - Foradori
Teroldego Rotaliano Diedri 2000 - Dorigati
Trentino Vino Santo 1996 - Poli Giovanni
Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1994 - Ferrari - Fratelli Lunelli
Verona
Amarone della Valpolicella Classico 1999 - Allegrini
Amarone della Valpolicella Classico Campo San Paolo 1998 - Villa Monteleone
Amarone della Valpolicella Classico Campolongo di Torbe 1998 - Masi Agricola
Amarone della Valpolicella Classico Mazzano 1997 - Masi Agricola
Amarone della Valpolicella Classico TB Vigneto Alto 1999 - Bussola Tommaso
Amarone della Valpolicella Vigneto di Monte Lodoletta 1998 - Dal Forno Romano
Due Cuori Passito Bianco del Veneto 1999 - Le Vigne di San Pietro
La Poja Corvina Veronese 1999 - Allegrini
Osar Rosso del Veronese 1999 - Masi Agricola
Recioto della Valpolicella 2000 - Corte Sant'Alda
Recioto della Valpolicella Classico TB 2000 - Bussola Tommaso
Recioto di Soave Le Colombare 2000 - Pieropan
Recioto di Soave Renobilis 1999 - Gini
Soave Classico Superiore La Rocca 2001 - Pieropan
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Le corone della guida dei vini autoctoni 2004
Adesso c'è anche la guida dei vini autoctoni d'Italia, dedicata solo ai vini ottenuti da vitigni autoctoni. A curarla sono stati i giornalisti piemontesi Carlo Vischi e Mario Busso e il toscano Carlo Macchi. I criteri base della selezione effettuata sono la rispondenza vino-vitigno e la bevibilità del vino. I vini migliori sono stati preniati con la corona. Ecco dunque di seguito le corone 2004 delle province di Verona, Brescia e Trento.

Brescia
Lugana doc Tenuta Maiolo 2002 Provenza
Trento
Teroldego Rotaliano doc Sangue di Drago 2001 Donati Marco
Teroldego Rotaliano doc Diedri 2000 Dorigati
Marzemino d'Isera doc Husar 2002 De Tarczal
Vino Santo doc 1996 Poli Francesco
Verona
Recioto della Valpolicella doc 2000 Allegrini
Recioto di Soave docg Le Sponde 2001 Coffele
Recioto della Valpolicella doc 2000 Begali
Valpolicella Superiore doc Il Velluto 2000 Meroni
Amarone della Valpolicella doc 1999 Roccolo Grassi
Soave doc Monte Carbonare 2002 Suavia
Amarone della Valpolicella doc Casa dei Bepi 1998 Viviani
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