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Raccolta Acqua Meteorica e Casalinga

Questo impianto ha partecipato alla manifestazione nazionale organizzata da Ises Italia "I giorni delle Rinnovabili - Impianti Aperti" sabato 19 e domenica 20 aprile 2008 

 


 

 

Questo tipo di impianto auto-costruito partecipa al laboratorio del gruppo:

 auto-costruzione, auto-produzione, baratto, software libero

 nell'ambito del progetto Vivere con Stile promosso dall'amministrazione Comunale di Portogruaro (VE) 

 


 

 

Sistema auto-costruito per il recupero dell'acqua meteorica

 

Premessa

Il progetto

Serbatoio

Prelievo dal pluviale

Prodotti pronti sul mercato

La rete di distribuzione

Utilizzo e considerazioni

Cose da fare

Aggiornamenti

Realizzazione per amici

Irrigazione razionale

Riferimenti utili

Recupero acqua in casa

 


Premessa

La mia famiglia si è spostata da poco in una casa con giardino, decisamente più comoda della precedente sistemazione in appartamento, ma sicuramente più impegnativa per le nuove incombenze.

Mi riferisco per esempio all'onere di tenere il giardino in ordine con l'erba da rasare, il verde secco da raccogliere e smaltire, e soprattutto con la nuova siepe da annaffiare assieme ai fiori! A questo bisogna aggiungere la seccatura delle zanzare che sono insistenti e infastidisco chiunque in giardino alla sera.

Anche il 2007 è caratterizzato da un caldo intenso con poche piogge che ci potrebbero dispensare dall'incombenza. Ebbene, dopo alcuni mesi in cui io e Sabina ci siamo alternati nell'annaffiatura serale o mattutina, mi sono detto: non si può automatizzare un poco questa attività ripetitiva? Certo! Direte voi. In effetti esistono vari sistemi per l'irrigazione dei giardini, basta scegliere. Ma ciò che vorrei per la mia casa non dovrebbe essere il solito sistema. 

Vorrei un sistema rispettoso dell'ambiente, cioè che utilizzasse poche risorse: l'acqua e poco più. Dovrebbe essere nel limite del possibile un sistema passivo da far funzionare solo nella bella stagione da aprile ad ottobre.

Le risorse le abbiamo già disponibili in natura: basti pensare al sole e al vento. Abbiamo anche l'acqua che arriva dal cielo con la pioggia. Perché utilizzare acqua potabile per innaffiare le piante? O meglio cerchiamo di usarne il meno possibile. 

In effetti, usare acqua potabile per altri usi, come quello di innaffiare il giardino, o lavare a terra, è uno spreco dovuto al fatto che tale acqua viene raccolta, depurata e pompata (spendendo energia elettrica) nelle case e perciò non è solo “acqua”. 

Dietro tale fornitura c'è un certo dispendio di energia e lavoro che ha un costo: diciamo attorno ad un euro al metro cubo d'acqua. Molti esperti dicono che il prezzo dell'acqua salirà del 30% nei prossimi trent'anni e la disponibilità di risorse idriche in futuro sarà un fattore chiave per la sopravvivenza di molte attività, anche qui da noi.

Dunque, se possibile vorrei usare l'acqua piovana, nonostante la siccità di questo periodo. Tra l'altro nella mia città, esiste un'ordinanza del sindaco in cui si vieta espressamente l'impiego di acqua potabile per annaffiare i giardini nelle fasce orarie di maggior richiesta (mattina e sera).

Ebbene, mi sono messo a progettare un sistema che ho realizzato in forma sperimentale nel tempo libero durante tre settimane. 

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Il progetto

Ho deciso di condividere con voi questo lavoro per migliorarlo, se possibile, ma soprattutto perché sia facilmente riproducibile a chi ne condivide i principi di utilità e di economia. 

Dò per scontato una qualche abilità nel fai da te per la realizzazione.

Ciò che descriverò in queste pagine deve assolvere alla necessità d'irrigazione di una sessantina di piante ornamentali nel giardino di casa, tra cui la maggior parte costituita da corbezzoli. La disposizione delle piante è a forma di L lungo la recisione di confine per una lunghezza totale di metri 50 circa.


L'idea è quella di prelevare l'acqua piovana che cade, durante le piogge, da una o più condotta pluviale esistente, cioè proveniente dal tetto e convogliarla in un serbatoio che funge da accumulo temporaneo. Quest'ultimo dovrebbe essere posto ad una certa altezza, rispetto al giardino, tale che ci sia pressione sufficiente a convogliare (per caduta naturale e senza pompa elettrica) l'acqua in deposito attraverso i condotti d'irrigazione ad esso collegati.

Ho studiato un poco quale potesse essere la posizione ideale per cominciare ed ho deciso di posizionare un serbatoio di accumulo in una nicchia protetta dietro la casa che ha un'altezza massima di cm 142 da terra. 

Nel mio caso basterebbe ora intercettare l'acqua solo dal pluviale di centro tetto della falda a sud che corre proprio lì vicino. Sono sicuro che ogni pluviale capti abbastanza acqua dal tetto da potermi assicurare il pieno serbatoio in poco tempo. 

Comunque sappiate che esiste una formula matematica per calcolare esattamente la capacità di raccolta acqua di un tetto. Tuttavia la questione si pone se voleste realizzare un impianto di recupero d'acqua meteorica importante, con un accumulo di migliaia di litri. Cioè che possa servire ad utilizzi domestici diversi, come quello di alimentare le cassette degli sciacquoni dei gabinetti, le lavatrici, ecc.

In questo caso dò per scontato di avere una capacità di raccolta acqua meteorica decisamente abbondante allo scopo.

Ovviamente il tubo d'irrigazione da collegare al serbatoio inizierebbe la distribuzione dell'acqua proprio lì vicino ad un metro e mezzo di distanza.

Avevo diverse incognite da risolvere in questa opera. Per esempio: a che altezza dovrò posizionare il serbatoio perché ci sia pressione sufficiente ad alimentare la rete di distribuzione e annaffiatura? E se non fosse sufficiente cosa fare: aggiungere una piccola pompa? Anche se mi seccava un poco.
Come realizzare il prelievo dell'acqua dai tubi pluviali del tetto?
Quanti litri d'acqua serviranno per innaffiare a sufficienza le piante nel giardino?
Che materiali troverò in commercio per poter assemblare il sistema?
E non ultimo: il sole può creare problemi all'accumulo lì esposto?

Come al solito, procedo con il metodo sperimentale, rischiando anche un poco di sbagliare e ricominciare, ma tanto: chi mi corre dietro? E chi mi biasimerà per gli errori?

 

 

 

Serbatoio


Primo problema: verificare la disponibilità dei serbatoi in commercio e poi di tutti gli altri componenti necessari.

Dopo una intensa ricerca su Internet e nei magazzini di forniture agrarie ed idrauliche sono arrivato alla conclusione che il serbatoio giusto poteva essere in polietilene di forma quadrata o rettangolare. In commercio se ne trovano molti a forma cilindrica dai 300 litri in su per poco più di cento euro e sono normalmente di colore blu. 

Il problema è che lo spazio a mia disposizione, nella mia nicchia individuata sul retro della casa, ha un'altezza limitata di cm 142 e dunque se voglio tenere il serbatoio sollevato da terra esso dovrà essere alto una frazione di tale misura.

Ho trovato e comprato su Ebay un serbatoio da 200 litri di pianta rettangolare, ma in pratica un parallelepipedo che misura cm. 50 x 55 x 70. Questo mi ha permesso di realizzare una base d'appoggio di 60 cm, fatta di blocchi di cemento posati a secco, su cui ho fissato il serbatoio.

Se avessi scelto un più capiente serbatoio cilindrico, non avrei potuto posizionarlo e sopraelevarlo nella nicchia. Avrei potuto farlo fuori a fianco la parete della casa, ma sarebbe stato più impattante e soprattutto più esposto alle intemperie.

Ho fissato il serbatoio al muro adiacente nella nicchia tramite una fune di nylon in modo che non si potesse muovere facilmente.

Questi serbatoi sono di tipo chiuso e con una colorazione blu scuro, il che è fondamentale se vogliamo evitare la creazione di alghe e insetti, soprattutto zanzare. Essi hanno, oltre ad un tappo a vite piuttosto largo, dei fori filettati sul fianco di varia misura. Sul mio ho trovato un foro da 1”e ¼ due fori da 3/4” ed uno da 1/2”.

Tra i due fori uguali ho inserito un collegamento esterno, con un tubo di gomma trasparente allo scopo di realizzare un misuratore di livello, che sfrutta il noto principio dei vasi comunicanti. Successivamente l'ho modificato perché faceva alghe. Dunque solo il vertice inferiore del tubicino è collegato tramite un rubinetto, che ho aggiunto e che apro all'occorrenza; mentre l'altro è libero ma tenuto in alto. Questo mi permette di verificare il livello dell'acqua nella cisterna ed anche di prelevare acqua per altri scopi.

Sull'attacco da 1/2” ho avvitato un rubinetto su cui e serrata l'estremità del tubo di distribuzione.

Da notare che subito non ho trovato componentistica in plastica e dunque ho comprato quella in metallo, comunemente reperibile presso le forniture di idraulica. Successivamente ho trovato quel che poteva andare bene in negozio di articoli per agricoltura.

 

 

 

 Prelievo dal pluviale

La parte più difficile da costruire è stata la presa sulla condotta verticale dell'acqua piovana.

Le condotte metalliche della mia casa sono di forma rettangolare con misure in cm. 9 x 6. Ho fatto una ricerca, come al solito via Internet e sul mercato locale, per scoprire poi che non esiste un componente pronto per il prelievo dell'acqua adatto a questo tipo di tubi. Tra l'altro mi dicono che i tubi pluviali non si usano più rettangolari, ma soli rotondi con diametro da 8 o da 10 cm. Per questo tipo di tubo rotondo “normale” si trovano dei giunti travasatori. 



Essi hanno la funzione di deviare il flusso dell'acqua manualmente quando c'è rischio di ghiaccio e si hanno i tombini sotto terra. Dunque, volendo si potrebbe usare questi giunti per raccogliere fuori l'acqua nell'accumulo.

Nel mio caso, non avendo alternativa, ho deciso che dovevo realizzarne in proprio uno di mia concezione.

Ci ho pensato parecchio. Volevo un dispositivo che potesse rimanere montato tutto l'anno e agendo tramite un deviatore esterno manuale, mi avrebbe permesso di deviare nella bella stagione l'acqua per il serbatoio. Per semplificare e soprattutto accelerare l'impianto e la sperimentazione del sistema, ho deciso di realizzare un prelievo fisso stagionale. Cioè una versione da montare solo nella bella stagione e poi da sostituire con un tappo o un deviatore per la stagione invernale. 


Dall'osservazione diretta, tramite l'apertura iniziale praticata nel condotto durante la pioggia, e come immaginavo, l'acqua nei condotti verticali dei pluviali corre sulle pareti e non nel centro, se escludiamo qualche goccia. 

Ovviamente non vedevo l'ora di provare se il sistema di prelievo funzionasse a dovere e dunque ho atteso la prima pioggia che non ha tardato a venire. 


In pratica quello che ho realizzato lo potete vedere nella sezione aggiornamenti più sotto. 

 

Prodotti pronti sul mercato


In giugno 2009 ho trovato per caso un prodotto finito bello e pronto sul mercato che potrebbe semplificare molto il lavoro per chi vuole realizzare la raccolta piovana.

Si tratta di componenti per il giardinaggio della nota casa tedesca Gardena 

 

Le cisterne sono disponibili in due capacità: 400 e 800 litri, sono da smontabili e dotate di coperchio.

Ma il pezzo forte è il filtro deviatore per pluviale che vedete qui sotto.

Esso si adatta a tubi pluviali rotondi di vario diametro, previo taglio di un segmento, ed è dotato di filtro, ma soprattutto di automatismo per il pieno massimo!!

 

Il prezzo di un sistema completo si aggira al pubblico sui 290 Euro, eventualmente integrabile con una pompa elettrica, sborsando altri 115 Euro. Mi sembra un buon compromesso. 

Il filtro deviatore da solo costa 90 Euro senza raccordi e secondo me vale più di tutto (il resto uno lo ha già o se lo costruisce in base alle necessità). 

 

 

 

 

La rete di distribuzione

Non rimaneva che realizzare la distribuzione per l'annaffiatura delle piante. 

Essa è stata realizzata in due tempi, per via dell'incertezza sulla pressione risultante con soli 60 cm di altezza da terra del serbatoio di accumulo acqua piovana. Dunque ho realizzato la prima metà con una tratta di 28 metri circa. Successivamente la seconda tratta rimanente.

Ho scelto un tubo in polietilene da cm 2. di diametro. Per intenderci è di quelli color nero, piuttosto rigido e robusto che si usano per la posa sotto strada. Costa attorno ai 60 centesimi di Euro per metro. 

Ho disteso il tubo lungo il percorso della siepe di corbezzolo vicino alla base delle piante. Per agevolare il mantenimento della posizione ho conficcato nel terreno dei picchetti per tende da campeggio a delimitarne il movimento.

La posa del tubo richiede un certo impegno data la sua rigidità, suggerisco di farlo in una giornata calda poiché risulterà più semplice e si adatterà subito alla nuova posizione. 


Poi ho collegato il tubo al serbatoio tramite riduttori in metallo mettendo un tappo all'estremità opposta.

Per regolare la fuoriuscita dell'acqua dal tubo vicino la pianta sono andato per tentativi. Ho provato dapprima con un foro da 2,5 mm, fatto all'altezza della prima pianta, nei pressi del serbatoio e un altro uguale sull'ultima pianta della tratta. 

Ho introdotto una trentina di litri d'acqua nel serbatoio per provare la distribuzione e poi ho aperto per la prima volta il rubinetto. 

Finalmente cominciavo a vedere qualcosa!

Innanzitutto, ho trovato delle piccole perdite nelle giunzioni al serbatoio e alla fine del tubo d'irrigazione, dovute principalmente alla non perfetta tenuta della guarnizione. Problemi subito risolti rifacendo la guarnizione in teflon. 

Ho subito verificato che non c'erano problemi di pressione in quanto l'acqua zampillava sia dal primo foro che dall'ultimo. Dunque, l'ipotesi progettuale era confermata: non serve la pompa per alimentare questa tratta d'irrigazione. Tuttavia lo zampillo mi sembra erogasse troppa acqua istantaneamente. 

Dunque ho tappato i due buchi con nastro isolante e li ho rifatti lì vicino, questa volta con un diametro di 1,5 mm. 

Ora si che la quantità mi è sembrata giusta. Pertanto ho forato il tubo per tutte le utenze necessarie con l'avvitatore a batterie, molto comodo per l'occasione.

In pratica il tubo è steso per terra a 5 cm dalla base della pianta da innaffiare ed ha i fori su di un lato. Ho effettuato il test completo d'annaffiatura e confermo che il sistema funzioni, fatto salvo in alcuni punti, due o tre su una trentina, dove i fori sembrano parzialmente ostruiti e l'acqua esce senza zampillo, ma gocciolando. 

Successivamente ho scoperto che dipendeva solo in parte dal foro impreciso, il resto dipendeva anche dalla pressione scarsa, dovuta alla poca acqua presente nell'accumulo.

Infine ho voluto provare degli ugelli pronti della Claber (del tipo arancio e nero) da inserire nel tubo tramite foro da 4 mm. esterno, l'ugello credo abbia diametro da 2 mm. Interno. Questi sono risultati più regolari nell'erogazione, e poi non permettono lo zampillo. Dunque il tubo deve correre proprio vicino la pianta laddove installato l'ugello confezionato.



Non saprei dire quale soluzione sia la migliore, devo valutare ancora bene.

 

 

 

Utilizzo e considerazioni

Non appena ho raccolto acqua a sufficienza nel serbatoio, ho utilizzato per un paio di settimane questo sistema per l'irrigazione di una parte della mia siepe. 

Per la distribuzione ho verificato che più acqua c'è nel serbatoio e più regolare e veloce è l'annaffiatura. Al contrario, più il livello nel serbatoio scende e più incerto diventa lo zampillo d'acqua che tende a gocciolare e lento diventa il sistema e ciò è comprensibile.

Le prime piogge sono state occasioni per provare la ricettività dell'accumulo d'acqua. Non è stato particolarmente efficiente all'inizio; tant'è che non sono riuscito a vedere il serbatoio pieno. Successivamente ho dovuto migliorare anche il prelievo dal tubo pluviale sistemando meglio le guarnizioni attorno al cassetto. Inoltre ho messo dei morsetti a serrare la presa nel tubo pluviale del cassetto stesso. E' solo allora credo di aver creato le migliori condizioni per catturare l'acqua piovana anche con deboli piogge. 

Dovendo rifarlo direi che il diametro del tubo dal cassetto di prelievo al serbatoio di 4 cm. risulta eccessivo. Basterà anche la metà. Infatti, osservando attraverso il tubo trasparente il flusso d'acqua che perviene durante una pioggia di media intensità, direi che non si pone una questione di capacità e dunque non è critica questa misura.

Recentemente ho sperimentato un pieno massimo in soli due giorni a causa di piogge più consistenti dovute ad una settimana meteo piuttosto perturbata con mal tempo consistente. Curiosamente l'acqua arrivava fino al cassetto di prelievo. Subito dopo l'ho tolto ed ho inserito il tappo, dato che non avrei innaffiato per parecchi giorni.

Con questo sistema, in effetti non esiste la gestione del pieno massimo dell'accumulo. Tuttavia, senza volerlo esiste uno sfogo naturale dovuto all'imprecisione del prelievo. Cioè, quando non entra più una goccia nel serbatoio pieno, l'acqua sfugge via nel pluviale ai lati del cassetto di prelievo stesso, essendo non ermetico l'inserimento del dispositivo.

Comunque decisi di provare ad estendere la distribuzione a tutta la siepe, cioè per altri 22 metri rimanenti per un totale di circa 50 metri di canale distributivo. Un azzardo?

Con mia sorpresa, ho scoperto essere sufficiente la pressione con il serbatoio in quella posizione. Certo la velocità non è uniforme su tutta la linea: nella zona vicino al serbatoio l'irrigazione inizia subito, mentre in fondo ci mette anche tre o quattro minuti perché arrivi l'acqua. Chiudendo il rubinetto succede il contrario: la prima parte della linea cessa subito la distribuzione e verso la fine continua, curiosamente.

Dunque l'acqua fluiva fino all'ultimo forellino nel tubo e da lì alla pianta. E' stata una soddisfazione grande! Pensate: posso trattenere una parte dell'acqua piovana per annaffiare nei giorni di bisogno senza incidere su altre fonti energetiche, magari risparmiando qualche centesimo di Euro. 

È la stessa soddisfazione che proverò prossimamente, immagino, quando i nuovi pannelli solari che installeremo sul tetto scalderanno l'acqua per i servizi sanitari e per il riscaldamento e altri produrranno energia elettrica per la nostra casa. In fondo si tratta di impiegare energia altrimenti inutilizzata!

Utilizzando questo sistema d'annaffiatura, ho verificato che con 200 litri d'acqua di accumulo posso innaffiare per tre o quattro volte le piante interessate con una erogazione media di 7 minuti.

Vorrei far notare come i normali componenti per l'irrigazione dei giardini disponibili sul mercato siano solo in piccola parte utili per questa realizzazione. Infatti, essi sono stati progettati per gestire flussi di acqua in pressione, che qui non abbiamo. Per esempio se volessimo usare tubi per l'irrigazione a goccia non so quale risultato si avrebbe; come pure gli ugelli automatici, ecc.

Tra l'altro vedo che gli operatori non hanno esperienza in questa particolare situazione in cui il circuito è a bassa pressione e spesso non sono in grado di dare consigli appropriati.

 

 

Cose da fare

Automatizzare il pieno massimo della cisterna e quindi la deviazione dell'acqua piovana verso il vecchio canale quando la cisterna è piena. - (05/08/2008) FATTO ma rivisto ancora in Agosto 2011 (Vedi sotto su aggiornamenti)

Installare ovunque ugelli pronti (confezionati) a goccia della Claber. - (05/08/2008) NON VANNO BENE: meglio il foro da 1,5 direttamente sul tubo!

Creare un accumulo anche sul lato anteriore della casa per annaffiare le piante in quella zona, anche se qui si porrà la questione estetica e lo spazio da ricercare (giugno 2009) FATTO.

Automatizzare l'annaffiatura con un rubinetto automatico a tempo. 

 

Aggiornamenti

giugno 2008 - avendo convinto il mio vicino Giuseppe a fare uso di acqua piovana per il suo orto e giardino, mi sono trovato nella necessità di rivedere il progetto, almeno nella parte di approvvigionamento.

In effetti questa operazione mi ha permesso di risolvere anche il problema del pieno-massimo.

Il principio è quello della cassetta dello sciacquone degli scarichi dei gabinetti. 

agosto 2011 - ho rivisto completamente le due vaschette di prelievo acqua per i tre accumuli esistenti, di cui uno del mio vicino Giuseppe. Ora sono molto più capaci e pratiche da ispezionare rispetto alla versione precedente (cancellate da  questa pagina).

- In pratica ho realizzato una vaschetta da una scatola di giunzione 30 x 30 in PVC da interro (si trovano dai fornitori di materiale edile, costano poco e sono robuste). Ho praticato i fori sui lati e sul coperchio e poi ho costruito il sifone. Qui ho tagliato un tratto di tubo pluviale metallico che avevo e l'ho fissato al fondo della cassetta. Le foto spiegano bene quanto fatto.

(vedi foto qui sotto)

Ho inserito lateralmente due bocchette da 4 cm, uno per il mio serbatoio e uno per quello del mio vicino; poi uno al centro per il pieno massimo con lo scolo, ma montato con il bocchettone interno in verticale.

Ho tagliato un tratto di 5 cm di pluviale ed ho inserito la vaschetta come da foto.

vaschetta per l'accumulo a nord della casa.

Quindi quando piove alimenterò i due serbatoi laterali entrambi da 500 lt e poi quando essi saranno pieni l'acqua andrà via dal bocchettone centrale automaticamente!

 

Basta un temporale per fare  il pieno !!

 

 

vaschetta con filtri per accumulo a nord da 200 Lt.

 

accumulo a sud con due uscite

notare il tubo da 10 cm centrale che poggia giusto sopra il troncone del pluviale inferiore

notare le retine di filtro che ho messo a protezione delle uscite

il tubo corrugato in PVC da 11 cm si presta molto bene a raccordare l'esistente pluviale in metallo.

serbatoio destro da 500 lt.

serbatoio sinistro del mio vicino da 500 lt.

serbatoio piccolo (200 litri) riposizionato su giardino anteriore; notare che quasi non si vede nonostante il colore blu.

 

Nuova vaschetta per serbatoio piccolo ad una sola presa.

Attenzione: per evitare accumuli d'acqua indesiderata (per via delle zanzare) all'interno della vaschetta, conviene praticare un forellino da 3 mm sotto. In questo modo si drena lentamente l'acqua rimasta al livello inferiore rispetto alle uscite degli accumuli.  

Il sistema funziona bene. Preleva subito tutta  l'acqua in arrivo dal pluviale per i serbatoi e il sovrappiù lo lascia andare verso le scarico centrale divenuto ora molto generoso (10 cm). Diversamente dalla seconda versione del 2008 che non era in grado si sopportare carichi di pioggia medio grandi facendola traboccare dalla vaschetta stessa.

 

 

Realizzazione per amici

05/08/2008

Come accade qualche volta parlando con gli amici, qualcuno potrebbe desiderare la stessa soluzione per se stesso, ovvero per casa propria.

Così l'amico Valter mi ha chiesto se fosse replicabile a casa sua questo tipo di impianto. 

Una volta studiato il suo sistema di raccolta dell'acqua piovana, ho deciso che si poteva fare. Dunque ecco qui sotto alcune foto di quello che è risultato.

L'amico Valter, mi assicura che durante un temporale è un piacere vederla riempire e qualche volta mi dice che il pieno massimo lavora anche se il serbatoio non è ancora pieno. Vuol dire che con le misure dei tubi siamo un poco troppo al limite!

Il prossimo intervento di miglioria sarà sicuramente l'aggiunta di una pompa elettrica esterna per poter innaffiare come se l'acqua provenisse dall'acquedotto.

 

Anche qui il serbatoio è in polietilene della Elbi da 500 lt 

Il tubo in PVC grigio che porta al serbatoio è da 4 cm. di diametro.

qui a destra si vede il nuovo percorso del pluviale deviato e allungato fin sotto la falda fino al serbatoio. 
Qui a sx si può vedere come è stato innestato e terminato il nuovo condotto.
Il componente che ho usato si chiama Sbrega da queste parti e normalmente si usa per unire due pluviali assieme.

Qui è stato opportunamente modificato per ridurre il getto, filtrare, e per gestire il pieno massimo.

Sul bocchettone laterale in ottone è stato inserito un tubo in gomma da 25 mm da 8 metri che porta l'acqua del pieno massimo in giardino.

gli attacchi usati sul serbatoio sono in parte quelli per irrigazione ad innesto ed in parte quelli per uso agricolo ed idraulico.
qui a dx

la sbrega modificata: la parte sotto è stata realizzata con il collo di una bottiglia di plastica. Ciò permette di vedere se il condotto è pulito o no e quindi richiede manutenzione.

qui a sx:

all'interno c'è una retina a forma d'imbuto per filtrare l'acqua in arrivo. Vi assicuro che nel giro di tre settimane si è dovuto pulirlo!

Ovviamente il sistema si smonta facilmente.

 

qui a dx

la sbrega modificata con le staffe di ancoraggio. 

 

 

 

 

Irrigazione razionale

Dall'esperienza di Giuseppe, mio vicino di casa, emerge un significativo miglioramento nell'utilizzo dell'acqua per annaffiatura.

Come specificavo più sopra, Giuseppe ha bisogno di bagnare sia il giardino sia il piccolo orto. Il sistema di recupero acqua piovana realizzato da poco è diventato l'occasione per ideare anche il sistema di annaffiatura.

Durante il periodo che va da marzo-aprile a ottobre, Giuseppe usava circa cento litri al giorno di acqua potabile per bagnare con il classico tubo di gomma. Ciò avviene praticamente ogni giorno e se si doveva assentare per vacanza o altro, doveva incaricare qualcuno che lo facesse per lui.

Dopo vari esperimenti, Giuseppe ha creato un semplice sistema di annaffiatura a goccia per caduta naturale, cioè senza pompa, sfruttando il piccolo dislivello esistenze tra il serbatoio ed il terreno di circa 25 cm.

Come mostrato nelle foto qui sotto, i componenti sono di comune reperibilità presso negozi di giardinaggio o agricoli. Sono stati installati diversi rubinetti per poter sezionare le zone da bagnare. Per esempio solo orto, o solo giardino; oppure solo una parte dell'orto con i pomodori o l'insalata, ecc..

Anche se non c'è acqua piovana a sufficienza, Giuseppe provvede all'annaffiatura rifornendo il serbatoio direttamente con il tubo dell'acqua potabile. 

Una volta aperto il rubinetto del serbatoio, l'acqua scende molto lentamente, bagnando appunto goccia a goccia l'orto e/o il giardino. L'effetto è ben visibile nelle foto.

Ora, con questo sistema il consumo giornaliero si è ridotto a circa 50 litri di acqua al giorno. Quindi si è ottenuto un risparmio indicativo di acqua del 50%!

Oggi, Giuseppe può assentarsi anche qualche giorno senza preoccuparsi troppo del suo verde, poiché questo sistema, una volta caricato il serbatoio di 500 lt, provvederà lentamente e nel modo ottimale fino a dieci giorni (in modo automatico).

 

Serbatoio in polietilene da 500 lt.
Particolare del serbatoio: il tubo nero alimenta la distribuzione goccia a goccia ed il tubo trasparente è contemporaneamente il livello e all'occorrenza la piccola mescita per esportazione (esso stacca dall'alto e si può usare per riempire il secchio e per es.: lavare il pavimento, ecc..)
a sx. Comune tubo per irrigazione goccia a goccia

 

a dx. Esempio di diramazione con rubinetto

 

a sx. Altro esempio di diramazione con rubinetto
a dx. Ecco il risultato dell'annaffiatura goccia a goccia: regolarmente bagnato con moderazione!
a sx. Ecco il risultato dell'annaffiatura goccia a goccia: regolarmente bagnato con moderazione!

 

Riferimenti utili

libro acquistato su Amazon in settembre 2007 (ormai a sistema realizzato): "Rainwater Collection for the Mechanically Challenged" di Suzy Banks (Author), Richard Heinichen (Author), Tre Arenz (Illustrator) 

 

Recupero acqua in casa

E' possibile economizzare acqua anche in altri modo in casa. Nel locale cucina per esempio, passa molta acqua. Pensate al lavello dove si sciacquano le posate, i cibi e tante altre cose. Un parte di quell'acqua si può effettivamente recuperare mediante un semplice sistema.

Tenete a portata di mano una brocca da 2 o 3 litri e lasciatela all'interno del lavello quando sciacquate verdure, posate, ecc. Come nella foto qui sotto.

Voi direte: e allora? l'acqua che recuperate vi servirà: 

d'inverno per risciacquare il lavello stesso, per riempire gli umidificatori nei termosifoni (quelli di coccio),  e quello sul caminetto o la stufa e poi chissà a quante altre cose (ditemelo voi)

d'estate, oltre che per risciacquare il lavello, vi servirà anche per bagnare le piante nei vasi, ed altri usi minori.

Vi assicuro per esperienza diretta che stiamo parlando di parecchi litri d'acqua alla settimana.

Questa pratica, vi permetterà di usare meno acqua potabile dal rubinetto. Anche perché gli utilizzi qui suggeriti non necessitano di acqua pulita di acquedotto.

novembre 2010 - in seguito alla rottura delle tubazioni nel pavimento del seminterrato (locale caldaia e servizio) abbiamo deciso di realizzare la predisposizione per il riuso delle acque meteoriche durante il rifacimento degli impianti. In fondo si tratta di aggiungere delle tubazioni per la futura ed eventuale posa della cisterna in giardino, della apposita centralina e della linea dedicata all'alimentazione delle cassette WC. 

Buon recupero!


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Ultimo aggiornamento 13 agosto 2011