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12/12/01 Qstagioni. Siamo tutti interessati al turismo nautico, ma un porto in questa zona era proprio necessario? A voi la risposta, visitate il sitointernet che tratta dei fatti relativi.     http://web.tiscali.it/il_porticciolo
Cliccate e fatemi sapere, saluti Paolo

12/12/01 Omarak. C'è tanta penuria di porti,di posti barca a prezzi da ladri..... dopo un trentennio di immobilismo....fate ancora gli schizzignosi!!!
firmato. Dario

15/12/01 Qstagioni. Caro Dario,
forse non sai che il posto barca minimo, cioè 8 ml. costa circa 100 milioni, e non sai nemmeno che i pescatori ed amatori locali, sono stati sloggiati senza tanti complimenti e non sanno dove alare la barca perchè non si possono permettere una spesa così rilevante e perchè nel giro di alcuni giorni gli esigui posti "piccoli" sono spariti, ed inoltre vedrai dall'allegato che la società costruttrice si riserva metà dei posti barca per gestirli a proprio uso e consumo! Inoltre al prezzo del posto barca va aggiunto quello del posto auto e delle spese condominiali, e se hai letto i documenti del comitato, non è tuo ma è una quota della Soc. Cala de' Medici la cui amministrazione detiene così più del 50% del capitale. (Speriamo che sia florida!!!)
Oltre a ciò potrai rilevare che a sud di questa zona incomparabile, a distanza di 1 Km. c'era la possibilità di costruire un porto con tutti i crismi senza danneggiare l'ambiente, essendo una zona a mare di uno stabilimento industriale, ma naturalmente come sempre avviene,
questi non erano d'accordo, ed è sempre più facile ripiegare sui più deboli........ ma che diranno gli abitanti di Vada, paese a vocazione turistica, che dista 4 Km. che da anni chiedono inutilmente una struttura del genere?
Mio padre che era un amatore del mare e della pesca come penso sia tu si oppose per anni proponendo invano valide alternative insieme ad altri, tanto da meritare una diffida dal nostro Comune alla quale reagì con il documento che potrai leggere nella pagina Web delle opinioni, e guarda caso nessuno più gli rispose! Forse ora ti sorgerà qualche dubbio sulla correttezza delle operazioni.
Anche se non sei d'accordo ti saluto cordialmente e ti faccio gli auguri per le prossime feste.

 15/12/01 Omarak Caro Paolo, ho molto apprezzato la tua lettera per la quale uso solo 2 aggettivi Chiara e corretta. Perciò non discuto (polemizzo).
Io giro per i porti e porticcioli d'Italia con la mia barca dal 1960 e prima ancora prendendo a nolo dai pescatori i soliti gozzetti a riposo domenicale. Puoi immaginare quante angherie di tutti i generi.
La penuria dei porti è la madre di tutti i ricatti passati e futuri.
Il tenore di vita economico si è evoluto e si è evoluta in professionalità ed avidità della domanda e della offerta.
Il piccolo pescatore che mi chiedeva £ 3000 si è sostituita la
S.p.A. che vuole 100.000.000 per una barcuccia famigliare.  Quando ti ho scritto ,pensavo a iniziative comunali e di associazioni schiette e pulite.
Ma le tante iniziative sociali non hanno decollato. Si trovano più contestatori che sostenitori.
Hai mai fatto una crocierina in costa azzurra? Ebbene ,quando torni indietro puoi
condividere un mio vecchio slogan  IL TERZO MONDO COMINCIA A VENTIMIGLIA
Seguirò i travagli del porto; ti auguro un pò di fortuna e se me lo concedi ti resto amico.

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/12/01 Omarak. Caro Paolo, non me ne volere. Il sogno di tutti i barcaioli è quello di avere la costa disseminata di porticcioli accoglienti che ti incoraggino a navigare sempre più spesso. Dove arrivi, lasci la barca e appena puoi ,la vai a riprendere o allunghi la tua crocierina; e invece....tutti fermi per conservare il posticina che ti sei accaparrato.
L'alternativa che ti impongono sono le mega marine dai costi insostenibili che vengono costruite calpestando sogni miei e realtà tue(solo per fare i nostri esempi ).
Le proteste le fanno i controllori di volo e altre lobby, non più i metalmeccanici...   noi piccoli limoni da spremere, continuiamo a litigare tra noi...in terza    quarta fila.
Ricambio gli auguri. e l'anno prossimo....in banchina.     Dario

PS. Poco fà ti ho scritto un messaggio che credo di avere perso al momento dell'invio. Se per caso ti è arrivato....non mi bollare per grafomane. Si risponde sempre ad una lettera firmata e educata.    ciao.

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14/09/01 Qstagioni. Nonostante la strenua opposizione della popolazione stanno costruendo un porto turistico di lusso distruggendo una scogliera lavica del Pliocene Unica!

5/10/01 Caudio. Non capisco nonostante la mia ultratrentennale esperienza professionale relativa a oceanografia, idraulica e costruzioni marittime, come un porto turistico NON DI LUSSO possa ottenere un effetto opposto ad uno di lusso. Inoltre, sempre per le mie qualifiche professionali e culturali, non riesco a capire come una scogliera naturale possa essere NON UNICA. Puoi spiegarmelo? Grazie, dimmi piuttosto dove è prevista la costruzione del porto di cui parli. Sono certo che, trattandosi di opere di pubblico interesse, possa dare un'occhiata approfondita ai progetti. Potrei ricavarne le ragioni della scelta del sito e vedere da me se l'opera ha veramente aspetti di impatto ambientale negativi. Non mi piace leggere articolucci di giornaletto scritti da qualcuno che di mare sa solo quanto basta per farci il bagnetto estivo. Grazie anticipatamente per la sollecitudine nel fornirmi notizie in merito.

10/01/02 Qstagioni. Caro Claudio, mi spiace che tu abbia preso il mio intervento sul Porto turistico in costruzione "Marina cala de' Medici" a Rosignano Solvay provincia di Livorno, nella zona di costa a nord del paese verso la baia di Castiglioncello, con una certa sufficienza, analizzando perfino le parole, è certo che non ci sono differenze tra un porto di lusso e uno non di lusso, ma naturalmente le dimensioni e la impossibilità di usufruirne da parte degli abitanti del luogo che lo subiscono, nel primo caso sono molto superiori, inoltre mi chiedi come una scogliera naturale non possa essere unica, rafforzando il concetto se ce ne fosse bisogno che non dovrebbe essere distrutta quando a pochi Km. ci sono zone più adatte già utilizzate per scopi similari anche se a carattere industriale. Ti ringrazio comunque del tuo intervento professionale, io purtroppo sono un chimico e di certe cose dal punto tecnico me ne intendo poco, ma che questo porto in questo luogo è un cazzotto in un occhio, sono benissimo in grado di rilevarlo. Forse non sai che il posto barca minimo, cioè 8 ml. costa circa 100 milioni, e non sai nemmeno che i pescatori ed amatori locali, sono stati sloggiati senza tanti complimenti e non sanno dove alare la barca perchè non si possono permettere una spesa così rilevante e perchè nel giro di alcuni giorni gli esigui posti "piccoli" sono spariti, ed inoltre vedrai dall'allegato che la società costruttrice si riserva metà dei posti barca per gestirli a proprio uso e consumo! Inoltre al prezzo del posto barca va aggiunto quello del posto auto e delle spese condominiali, e se hai letto i documenti del comitato, non è tuo ma è una quota della Soc. Cala de' Medici la cui amministrazione detiene così più del 50% del capitale. (Speriamo che sia florida!!!) Oltre a ciò potrai rilevare che a sud di questa zona incomparabile, a distanza di 1 Km. c'era la possibilità di costruire un porto con tutti i crismi senza danneggiare l'ambiente, essendo una zona a mare di uno stabilimento industriale, ma naturalmente come sempre avviene, questi non erano d'accordo, ed è sempre più facile ripiegare sui più deboli........ ma che diranno gli abitanti di Vada, paese a vocazione turistica, che dista 4 Km. che da anni chiedono inutilmente una struttura del genere? Mio padre che era un amatore del mare e della pesca si oppose per anni proponendo invano valide alternative, tanto da meritare una diffida dal nostro Comune alla quale reagì insieme ad altri con il documento che potrai leggere nella pagina Web delle opinioni, e guarda caso nessuno più gli rispose! Forse ora ti sorgerà qualche dubbio sulla validità delle operazioni. Anche se non sei d'accordo ti saluto cordialmente e ti faccio i migliori auguri.

12/01/02 Claudio. > Caro Claudio, mi spiace che tu abbia preso il mio intervento sul Porto turistico in costruzione "Marina cala de' Medici" a Rosignano Solvay provincia di  Livorno, nella zona di costa a nord del paese verso la baia di Castiglioncello, con una certa sufficienza, analizzando perfino le parole, è >

Certo che non ci sono differenze tra un porto di lusso e uno non di lu sso, Non si è trattato di sufficienza ma di rabbia. Ogni volta che mi trovo a discutere con ambientalisti o con qualcuno che è contro qualcosa per suo partito preso (lodevole o no, non ha importanza), mi trovo di fronte qualcuno che non avendo dove appigliarsi per mancanza di conoscenze tecniche, economiche, giuridiche o di qualsivoglia altra specie, si aggrappa alle ingiustizie sociali anche quando queste sono fuori contesto. E' la solita vecchia storia: quando non si riesce ad averla vinta si dice che gli altri "hanno parlato male di Garibaldi".

> ma naturalmente le dimensioni e la impossibilità di usufruirne da parte dei residenti>

E questa è un'altra storia, anzi un'altra vecchia storia ... e vengo a spiegarmi. Se il porto fosse stato previsto aperto a tutti liberamente, se fosse stato gestito (magari si fa per dire ...) dal un Ente Pubblico con formazione di posti di lavoro possibilmente parassitari, se i posti di ormeggio fossero stati lasciati alla libera iniziativa personale (senza pastoie di controlli e regolamentazioni), se ... Allora ci sarebbe stata la corsa a chi "lo voleva qui" e a chi lo "voleva là", per gli inevitabili interessi personali (con buona pace di vincoli e scogliere "uniche" e di problemi di inquinamento e di impatto ambientale). Purtroppo, in questo caso, chi vuole dei diritti li deve pagare e, da buoni italiani, si ha una fase acuta di quel male chiamato "sciatica del portafoglio". Il dover sottostare, inoltre, a regole comportamentali, dettate da necessità di gestione del porto, fa ammalare di "idrofobia ai regolamenti" (vedi quel che succede in tutti i condomini).

> degli abitanti del luogo che lo subiscono, nel primo caso sono molto superiori, inoltre mi chiedi come una scogliera naturale non possa essere unica, rafforzando il concetto se ce ne fosse bisogno che non dovrebbe essere distrutta>

Ho visto le foto della scogliera "unica" e mi sono venute PARECCHIE perplessità, soprattutto considerando ciò che la circonda. Non ti esplicito queste perplessità perchè si dovrebbe procedere a verificare parecchi elementi (e sarebbe utile, anche se non esauriente, una visita sul luogo) e parecchie vecchie documentazioni soprattutto topografiche. Questioni troppo lunghe anche solo da elencare e che, a parlarne al di fuori di un adatto contesto (soprattutto umano), possono solo prestarsi ad essere fraintese e a generare o rinfocolare polemiche senza fondamento (ho una certa, anche se non cercata, esperienza in merito). Ti faccio solo notare che la scogliera, nelle foto della situazione originaria, appare già "ritoccata" artificialmente per ricavarne una darsena sia pure lillipuziana.

>quando a pochi Km. ci sono zone più adatte Adatte? ed in base a quali verifiche e studi di fattibilità? E fatti e pagati (niente è gratis e si tratta di verifiche costose) da chi? già utilizzate per scopi similari anche se a carattere industriale.>

Scusami, ma qui casca l'asino! Immagina che io arrivi con la mia barca (non ne possiedo, occupandomene professionalmente da troppo tempo, ne ho, mi si passi l'espressione, le palle piene) ... dicevo, arrivo nel porto e, invece di un ridente borgo, mi accoglie la vista di uno stabilimento industriale (magari ne vedo altri per 11 mesi l'anno), invece di foreste e palme (faccio per dire) ciminiere e torri per reattori. In queste condizioni chi se ne frega di un bel porticciolo superattrezzato, meglio una scassatissima baia, priva anche di comodità antidiluviane, di uno scoglio del mar Egeo, del Medio Oriente o del Nord Africa. Fine del capitolo turismo nautico in Italia.

> Ti ringrazio comunque del tuo intervento professionale, io purtroppo sono un chimico e di certe cose dal punto tecnico me ne intendo poco, ma che questo porto in questo luogo è un cazzotto in un occhio, sono benissimo in grado di rilevarlo.>

Cosa mi dici dell'edilizia preesistente, vista nelle foto, eseguita in evidente dispregio del Codice della Navigazione e delle più recenti regolamentazioni nazionali e regionali (distanze dal demanio marittimo e in particolare dalla battigia)? Abitazioni, magari, di contestatori del porto (in tal caso chi ha peccato ha anche scagliato la pietra)?

> Forse non sai che il posto barca minimo, cioè 8 ml. costa circa 100 milioni,>

Lo so! Ma le comodità vanno pagate. Cosa fai? ti commuovi perchè chi ha soldi debba spenderli? In questo caso aumento il tuo dolore. Il posto barca è in concessione e non sarà mai di loro proprietà così come ogni opera portuale è in concessione alla Società di gestione e non sarà mai di sua proprietà. Ogni cosa che venga costruita nel demanio marittimo diventa di proprietà del Demanio dello Stato, se di suo interesse, altrimenti dovrà essere rimossa a spese del concessionario; li hai mai letti codice della navigazione e disciplinari di concessione?

> e non sai nemmeno che i pescatori ed amatori locali, sono stati sloggiati>

Sloggiati no, nessuno ha diritto di occupare più o meno stabilmente in modo gratuito il demanio marittimo. Tieni, inoltre, conto che non è possibile la convivenza tra turismo nautico ed attività nautiche tradizionali, fatto verificato ovunque. Il porto turistico è uno strumento, sia pure specializzato, del turismo. La pesca e il traffico sono attività con esigenze, caratteristiche e strutture loro proprie e in contrasto con quelle turistiche.

> senza tanti complimenti e non sanno dove alare la barca perchè non si possono permettere una spesa così rilevante>

Questa, permettimi, deve essere stata una trascuratezza di una parte dell'utenza locale. Cosa vietava, al di fuori di ogni altra polemica, di far imporre dalle Amministrazioni competenti la costruzione di una struttura di alaggio (alaggio si badi bene non ormeggio) in una zona di avamporto o altra conveniente? Cosa vietava, eventualmente (a parte la sciatica da portafoglio), la formazione di una cooperativa per l'acquisto di uno o due posti-barca per esigenze locali?

>e perchè nel giro di alcu i giorni gli esigui posti "piccoli" sono spariti, ed inoltre vedrai dall'allegato che la società costruttrice si riserva metà dei posti barca per gestirli a proprio uso e consumo!>

Questo era certamente auspicabile. Le strutture portuali, in particolare quelle di protezione, hanno bisogno di una continua manutenzione, anche se poco appariscente: le scogliere vanno periodicamente ricaricate, i fondali (qualche volta) ripristinati o aumentati, i posti disponibili per Legge hanno bisogno di maggiori cure, ecc. ecc. ecc. direi, piuttosto, che i posti che la società si è riservati in gestione siano scarsi; le statistiche dei Public Marinas (che poi sono privati) dei vari Paesi sviluppati in materia, parlano di almeno 600 presenze giornaliere per poter sostenere bene i costi correnti di gestione ordinaria e straordinaria.

> Inoltre al prezzo del posto barca va aggiunto quello del posto auto e delle spese condominiali, e se hai letto i documenti del comitato, non è tuo ma è una quota della Soc. Cala de' Medici la cui amministrazione detiene così più del 50% del capitale. (Speriamo che sia florida!!!)>

Ti indirizzo a quel che ho scritto sopra.

> Oltre a ciò potrai rilevare che a sud di questa zona incomparabile, a distanza di 1 Km. c'era la possibilità di costruire un porto con tutti i crismi senza danneggiare l'ambiente, essendo una zona a mare di uno stabilimento industriale, ma naturalmente come sempre avviene, questi non erano d'accordo, ed è sempre più facile ripiegare sui più deboli...... .. ma che diranno gli abitanti di Vada, paese a vocazione turistica, che dista 4 Km. che da anni chiedono inutilmente una struttura del genere?>

Avere l'esigenza di un porto e avere il luogo adatto tecnicamente e ambientalmente (proprio così) sono caratteristiche che quasi mai coincidono, vedi il Porto peschereccio di Bagnara Calabra, costruito molto fuori abitato. Quando si parla di luogo adatto si intende anche previsioni future in termini di spese che certamente dovranno essere affrontate. Si tratta di conciliare nel modo migliore una montagna di esigenze presenti e future, trattandosi di opere tra le più durevoli e nello stesso tempo più soggette ad adattamenti nel tempo.

> Mio padre che era un amatore del mare e della pesca si oppose per anni proponendo invano valide alternative, tanto da meritare una diffida dal nostro Comune alla quale reagì insieme ad altri con il doc umento che potrai leggere nella pagina Web delle opinioni, e guarda caso nessuno più gli rispose! Forse ora ti sorgerà qualche dubbio sulla validità delle operazioni>.

 Purtroppo qui ti devo dare un grosso dispiacere, essendo coinvolto anche tuo padre. I più grossi errori, agli albori delle moderne costruzioni marittime (difese costiere e porti), sono stati provocati dalla cosiddetta "scienza dei bagnini". In pratica si può essere innamorati del mare, essere buoni pescatori, ottimi marinai ma, per le opere marittime, bisogna essere costruttori marittimi altrimenti si combinano solo guai e guai veramente grossi. Del resto i pescatori non vogliono essere giudicati da chi non lo è e che non sa nulla della loro arte, fossero anche marinai del traffico, e i marinai fanno lo stesso, anche nei confronti dei pescatori che solo eccezionalmente riconoscono come marinai. Poi, alla prima occasione, gli uni e gli altri, per non parlare degli amatori, esprimono pareri su ciò di cui non sanno assolutamente nulla, a parte qualche parametro che li riguarda da vicino come utilizzatori; questo, però, è un male comune a tutte le persone. Tempo fa un ingegnere di meccanica mi voleva convincere che il trasporto dei materiali di fondale marino è dovuto alla differenza termica tra il substrato e l'acqua; ho cercato di spiegargli che quello che avveniva in una caldaia da 10 mc era diverso e ininfluente rispetto alle forze che agiscono in mare ... tutto inutile, per lui la verità è racchiusa nella meccanica di una caldaia e la espande a tutto l'universo, forse sarei stato più convincente con meno ragionamenti, nessuna pazienza e un bel cazzotto in un occhio ... mi sto proprio facendo vecchio!!! Beati i tempi della Repubblica di Venezia! Quella era gente seria! Di mare e della laguna potevano occuparsi solo quelli reputati veramente esperti ... tutti gli altri, se solo parlavano di quei problemi, per bene che gli andasse rischiavano una multa da levare la pelle e se gli andava male ... l'ho detto! i veneziani di allora erano gente seria ... e di forca facile.

> Anche se non sei d'accordo ti saluto cordialmente e ti faccio i mi gliori auguri.>

Credo proprio che sono daccordo con te un pò troppo poco e ancor meno con quello che c'è nel sito che mi hai invitato a visitare (dice un cumulo di corbellerie e qualcuna non ha nemmeno attinenza). Scusa se ho trascurato un pò la lingua e forse la chiarezza, ma non ti volevo fare aspettare troppo e ho scritto di getto. Forse avremo occasione di vederci un giorno e potremo parlare di questi problemi con maggiore possibilità di spiegarci. Per ora ti saluto sperando di non aver scritto qualcosa che ti possa aver offeso.

14/01/02 Qstagioni. Caro Claudio, ti ringrazio di aver risposto "alla mia risposta", di avermi dedicato subito parte del tuo tempo prezioso e di avermi insegnato molte cose relative alla tua specializzazione, mi dispiace invece che tu debba denigrare il sito web che si prefigge solo di mostrare i documenti dando meno possibile giudizi, dato che tutta la storia ante-porto è durata 20 anni cercando di tenere all'oscuro la popolazione, forse proprio per evitare che qualcuno si organizzasse per fare le verifiche che tu dici, e per l'alto costo, penso che le varie associazioni ambientaliste, non avessero la "sciatica del portafoglio". (Avresti fatto meglio a spiegarmi come e dove migliorarlo). Comunque, io che sono chimico, all'osservazione di una persona che mi diceva che l'acqua che beviamo fa schifo nonostante le mie argomentazioni che questa rispettava i parametri di legge, non l'ho tacciata di incompetenza, perchè nonostante la differenza tra le nostre opinioni e le mie conoscenze superiori alle sue, restava il fatto che l'acqua faceva comunque schifo per ambedue! Questo paese è nato solo 90 anni fa in una zona desolata e malsana, in seguito alla costruzione di uno stabilimento, del quale porta il nome, per la produzione della soda Solvay, non faceva neanche parte del comune, ed è logico che le case nella fascia prospiciente il porto in costruzione, fossero edificate al limitare della macchia ed all'inizio della spiaggia da persone facoltose della zona di Firenze che vi trascorrevano le vacanze perchè il posto era vicino ad un luogo allora famoso per gli ospiti di alto lignaggio, politico, artistico o letterario, chiamato CASTIGLIONCELLO. (Ecco il motivo della bibliografia da te considerata non attinente, sulla storia locale). Nel resto dell'anno il paese era per così dire disabitato, se non per la presenza delle maestrante del vicino stabilimento che vivevano raccolte nel villaggio industriale costruito dalla società intorno a questo, solo col passare degli anni con la decadenza di Castiglioncello e con la sempre più rara presenza dei "Signori", i lavoratori locali iniziarono a costruirsi poche stanze nella zona retrostante per loro uso, e dopo la seconda guerra mondiale ad affittarle ai baganti non ricchi dell'entroterra, magari raggruppando la propria famiglia in una sola stanza, dando così inizio ad un turismo balneare popolare, ma che consentì loro di ampliare queste case ed arrivare a levarsi qualche "grinza dallo stomaco" come si dice qui. Quindi il paese continuò ad essere principalmente a vocazione industriale escluso che per questa limitata, ma utile attività stagionale che è durata fino ad ieri. Il paese nel tempo si è sempre più popolato ed ora conta 15.000 abitanti, ma prima che un vero piano regolatore organico fosse attuato l'edilizia si era già molto sviluppata, e questo è il motivo per cui tu rilevi delle brutture architettoniche o la mancata rispondenza a norme moderne. (Comunque ricorda che la zona è sottoposta a vincolo paesaggistico e delle belle arti e che la darsena Lillipuziana era già presente all'epoca dell'urbanizzazione del luogo e libera a tutti). Ora cito a mente, ma nel libro di Marchi, ho letto che essendo stato approvato il progetto del porto prima della legge comunitaria relativa, il controllo dell'impatto ambientale non è stato eseguito, inoltre per ciò che concerne l'ubicazione del porto stesso più a sud, sembrava che tutto andasse bene per i costruttori, visto che il primo progetto lo prevedeva lì, almeno fino a che da un giorno all'altro, con un blitz, l'amministrazione comunale pressata da non so chi, ma penso non disinteressato, decidesse di spostarla nella zona attuale, già densamente popolata, senza spazi e viabilità e compressa tra le vecchie case e la riva, tant'è che per realizzare le strutture a terra saranno costretti a cementificare qualche ettaro di mare. Quello che lascia ancora perplessi, è il motivo per cui un porto di tali dimensioni fosse necessario proprio qui, dove anche l'eventuale creazione di 10 posti di lavoro, molto poco significativi in rapporto agli occupati dello stabilimento, deprimerà il turismo di livello popolare senza crearne di alto livello, poichè come tu mi dici chi lavora in un'ambiente simile al nostro, non verrà qui se non per parcheggiare la barca e partire verso le zone che tu descrivi come incantate appena arrivato, lasciando a noi l'inevitabile inquinamento ed una diga alta 8 metri che non ci permetterà più di vedere l'orizzonte, il faro di Vada e men che meno la siluette dell'isola d'Elba della Capraia o della Gorgona che mi ricordo di aver visto fin da bambino. Mi hai fatto anche capire, che secondo te chi ha costruito quelle brutture al limite della spiaggia, è proprio colui che ha lanciato il sasso? Ebbene, è possibile, ma non per interesse economico, dato che le loro case sono aumentate rapidamente di prezzo in corrispondenza, ma perchè la distruzione di una zona, unica o no, che dava la possibilità a tutti di godere del nostro mare, gratuitamente per farci "il bagnetto" o per gettare la lenza senza cementificare era la cosa più auspicabile e altruista possibile, sciatica del portafogli compresa e diritti della popolazione trascurati. Ora ti saluto, che ci sia rimasto male o meno non penso rientri nei tuoi crucci, che certo vuoi proteggere la tua attività, ma non devi credere nemmeno di avermi potuto facilmente convincere dato che hai senz'altro un grande Know-how ma non puoi avere tutti i dati necessari per emettere giudizi definitivi, mi è piaciuto però il concetto che per non sbagliare non bisogna essere bagnini, marinai o pescatori, ma bisogna essere costruttori marittimi, infatti la società che sta realizzando il porto si è occupata fino ad ieri di smaltimento di rifiuti, un'attività non proprio attinente e specializzata in costruzione marittime. Naturalmente anche tu non cambierai opinione, ed è giusto così, infatti il mondo è bello perchè è vario, dicevano i miei nonni, e io spero che rimanga anche libero, in barba ai veneziani dalla forca facile che tu ammiri e che con le loro serie conoscenze marittime si trovano ogni giorno di più con l'acqua alla gola.

17/01/02 Claudio. Caro Paolo, dalle mie parti si dice che nessuna buona amicizia può nascere senza prima una bella scazzottata. Se è vero, siamo destinati ad una grande amicizia, visto che ad ogni risposta tentiamo di scannarci. Non cerco scuse, ma devi capire che il mio modo di esprimermi risente di un mio passato come mediano di mischia in inverno (tutto ciò che è più altro dell'erba deve essere falciato) e di centro-boa in estate (tira calci, sott'acqua non si vede). Non riesco a capire come possa averti insegnato qualcosa circa la mia specializzazione, dato che io stesso ho qualche dubbio sul capirci qualc osa sia pure dopo tanti anni e i continui studi. Non ritengo di aver denigrato il sito, innanzi tutto perchè non ne avevo intenzione e, poi, perchè ho solo espresso delle opinioni personali, anche se le considero fondate. Rileggiti, perciò, con più calma i miei scritti e ti accorgerai che il sarcasmo è solo una maniera di esprimermi. Se ne fossi stato capace mi sarei espresso in altro modo, ma cosa sarebbe cambiato? (l'amico che tu non hai accusato di incompetenza è rimasto un incompetente e continuerà a dare giudizi da incompetente alle prossime occasioni, come democrazia consente e con la speranza che non faccia danni). La storia della tua città, dal punto di vista della vocazione turistica, è simile a quella di parecchi altri centri rivieraschi italiani, alcuni di sviluppo più recente. La differenza è che d'inverno si trasformano in zone di deserto assoluto, se ne vanno anche le pantegane: vedi Cirella, Maratea, Guardia Piemontese Marina, Cetraro Marina (c'è un porto turistico fatto da cani) e, via via, altre decine di località balneari (Lido di Ostia si salva perchè dormitorio di Roma). Ti faccio notare, a proposito dell'anzianità degli edifici che si vedononelle tue foto, che sono oggetto di mie osservazioni e che costituivano la cortina costiera: non hanno l'aria di essere stati costruiti 90 anni fa e nemmeno di essere stati così ristrutturati. La loro tipologia strutturale e architettonica (lascia stare la loro bellezza, tutti i gusti ...) è spudoratamente anni '60 e posteriori. Le norme del Codice della Navigazione che citavo, in merito alla distanza dal demanio e dalla battigia, sono per lo meno anni '40 (a proposito ho dimenticato che le aperture, che si intravedono, nei muri di recinzione, che sembrano regolari, contrastano con l'Art. 55) e miravano ad impedire la privatizzazione di fatto del demanio marittimo (alla stessa epoca appartiene l'obbligo di lasciare frequenti accessi alla fascia costiera, necessari per esigenze di sicurezza della navigazione, difesa nazionale, assicurazione delle attività economiche marinaresche e, anche, balneari. L'istituto della concessione demaniale marittima, allora e fino a qualche tempo fa, aveva, alla base, carattere di eccezionalità e provvisorietà, talvolta anche per gli enti pubblici; attualmente l'istituto è più possibilista anche se molto, ma molto, più cartolaio. Attualmente le distanze di rispetto sono state aumentate sia con leggi nazionali che regionali (in Toscana mi sembra m 250) però fino a 10 anni fà ... quegli edifici ... via! ... erano già troppo vicini. Non ho la pretesa (e forse nemmeno la capacità) di dirti come migliorare il sito; se ho qualcosa da dire non è contro il contenitore ma contro alcune cose contenute (e niente ho detto o dico contro la bibliografia). Nella stessa maniera, non ho niente contro la protezione dell'ambiente ma contro l'ambientalismo, soprattutto quello che è espres sione di quella minoranza becera, vociante e sostanzialmente violenta e antidemocratica che, nel tuo sito, tu stesso hai segnalata. Le mie osservazioni sulla localizzazione dei porti, non puoi non notarlo, hanno caratteristiche esclusivamente tecniche e necessariamente con validità generale, ma pur sempre validità; per una certa conoscenza dei luoghi ho dovuto ricorrere a pubblicazioni, in particolare a quelle di Maridrografico. Avevo già detto, del resto, che non avevo acceduto agli studi specifici fatti per il porticciolo nè ancora mi è capitato di accedervi. Per viabilità interna di un porto, indipendente da quella cittadina, si intende, comunque, che tutte le movimentazioni di persone, materiali e veicoli, che accedono alle strutture portuali, devono muoversi in spazi esclusivamente portuali (vie, piazzali di banchina) senza andare, sia pure momentaneamente, nella viabilità urbana; il concetto vale anche in senso opposto. Forse è meglio che mi spieghi con esempi. Nel porto di Messina, lungo le banchine di levante, dati gli spazi ristretti, le due viabilità sono adiacenti e separate solo da un cordolo-marciapiede; in caso di necessità è necessario transennare gli spazi per permettere le movimentazioni portuali, mentre in situazioni ordinarie le banchine vengono utilizzate dai privati anche per parcheggiare. In questo caso vi sono sovrapposizioni di utilizzazione. Nel Porto di Reggio Calabria gli spazi portuali sono nettamente definiti e separati da quelli urbani, ma l'accesso, pur regolamentato, spesso viene superato da traffico urbano che utilizza il porto come scorciatoia per taluni spostamenti. In questo caso vi è invasione del traffico cittadino in zona portuale. Nel Porto di Catania, e nella maggior parte dei porti, gli spazi sono ben definiti e separati da quelli urbani e i varchi sono sempre fortemen te presidiati. In questo caso, pur trovandosi in spazi ridotti, non vi ènessuna possibilità di invasioni/sovrapposizioni di traffico. Lo stesso avviene nei porti di Napoli, Genova, ecc.ecc., a parte le zone speciali,in corrispondenza delle Stazioni Marittime (nulla a che vedere con le FS). E' normale, quindi, che gli spazi portuali debbano essere ricavati sul fronte foraneo, essendo essi stessi una struttura portuale (oltre al piano regolatore urbano, viene a formarsi un piano regolatore portuale che tiene conto anche delle possibili evoluzioni nel tempo). In casi particolari, la costruzione dell'intero porto è tutta foranea, nel qual caso ci si trova in presenza del cosiddetto porto ad isola, di cui in Italia possiamo citare come esempio il porto di Manfredonia. La localizzazione di un porto, lo ripeto, deve rispondere a moltissimi requisiti di svariata natura che debbono essere studiati a vagliati attentamente con una maggiore attenzione per gli aspetti tecnico- costruttivi, onde limitare al massimo gli interventi di manutenzione e conservazione ordinari e soprattutto straordinari. L'interesse di utenza, pur dando l'input alla costruzione di un porto, non è quello che ne determina in modo assoluto la localizzazione. Il parcheggio delle barche in un porto ha solo carattere stagionale (inverno); non ho mai visto qualcuno che si limitasse ad utilizzare la barca come surrogato o dipendenza dell'abitazione (in gergo sono chiamate le barche con radici). E' per ovvie ragioni, e anche per la sicurezza, che è auspicabile una catena di porticcioli non troppo distanti fra loro: il turista non è disposto a fare il forzato della navigazione come il marinaio professionale. In questo caso sarebbe utile dare la disponibilità del proprio posto- barca alla Ditta di gestione, per poter ospitare barche di passaggio in assenze di quelle dei concessionari. La presenza di un porto può inoltre favorire lo sviluppo del turismo balneare, con delle apposite strutture (te ne propongo un esempio più sotto), senza contare che il turismo nautico non è fatto solo di proprietari di barca ma anche di noleggiatori (all'estero è molto usata questa forma, molto comoda perchè libera dagli obblighi di gestione armatoriale). Devo spezzare una lancia anche in merito all'altezza della diga foranea e relativo muro paraonde (altezza comune nel Mediterraneo). Questa altezza viene determinata dai calcoli, relativi a parametri d'onda, per evitare la tracimazione, all'interno del bacino, dei marosi delle più forti mareggiate. Un'alternativa ci sarebbe, ma peggiore di questa, ossia l'allargamento della scogliera di protezione che, mancando dei dati necessari, stimo innon meno di 4 volte la larghezza attuale; questo comporterebbe anche una notevole variazione della geometria del molo foraneo e pesantissime crit iche degli ambientalisti (e questa volta avrebbero ragione anche se senz a saperne i perchè). E adesso provo a buttare là un'idea riguardo al turismo di massa (o, se proprio ci tieni, chiamalo turismo povero). Se trovi la cosa interessante e riesci a radunare con te un pò di gente che, invece di tirar sassi o petardi e scrivere sui muri, abbia voglia di essere propositiva ... con l'aiuto di alcuni tecnici "veramente" esperti di opere marittime ... In fondo, anche se la tua è una località industriale, dato che nulla è eterno a questo mondo, perchè non sviluppare anche il turismo? Come si dice ...? è sempre meglio diversificare gli investimenti. Lo sviluppo turistico delle località rivierasche si può dire che cammini a quattro gambe: iniziative che attirino-interessino-divertano, ricettività alberghiera, strutture qualificanti e ... spiagge naturalmente. Per la prima non credo che vi manchino le persone dotate di idee, sono piante che cicciano dappertutto. Per quanto riguarda la seconda, credo che da voi ci siano albergatori che, se fiutano vento favorevole, abbiano voglia di ingrandirsi (e anchei turisti nautici, ogni tanto, preferiscono un vero letto a una cuccettao un pranzo in ristorante, invece di ammucchiarsi nel pozzetto di poppa ... insomma un pò di vita cristiana in mezzo all'avventura da raccontarea colleghi e vicini). Per strutture qualificanti, oltre alle attrattive del luogo avete (in fase di ultimazione) il porto. E le spiagge? Ahi! ... da quello che compare nelle tue fotografie, sono più strette di un nastro per capelli. Bisognerebbe dargli un'allargata, magari davanti all'abitato, a Nord e a Sud del porto. Come fare? Per esempio (è stato già fatto): Una barriera foranea frangiflutti, sommersa, che protegga una spiaggia artificiale costituita da materiali idonei, di granulometria variata gradatamente fino all'arenile emerso in sabbione e ghiaia fine (berma emersa fruibile) che dovrebbe essere di almeno una cinquantina di metri di larghezza, buona per prenderci il sole e per alarci le barchette. La barriera foranea inoltre, fatto che non guasta e ormai acquisito da numerose osservazioni e studi, favorisce l'aumento delle speci ittiche "da tana", per la cui catturra sono indicati i mestieri anche amatoriali come lenze e nasse. Che ne dici? Ti schifa perchè artificiale? eppure si può realizzare come ti suggerisce la fantasia. Prendiamo, ad esempio, una spiaggia famosa e pubblicizzata. Ti piace Copacabana? si può fare anche così! Tanto Copacabana E' UNA SPIAGGIA ARTIFICIALE e così anche altre, famose e non. La gente non lo sa e quella che lo sa se ne scorda o se ne infischia: una spiaggia è sempre una spiaggia. Se vuoi, e se mi mandi l'indirizzo, ti spedisco uno schema esplicativo, tanto per lavorarci sopra, se vuoi ... Certo non è una soluzione da 4 soldi ma, se gli Enti territoriali vogliono, non è nemmeno una spesa da impegnarsi la camicia. Un paio di chilometri tanto per cominciare. Naturalmente le scogliere ... non fatte coi sacchi di sabbia eh! Li conosco quegli esperimenti! Non ne è andato bene nessuno! Il mare è mare, mica può essere trattenuto con argini modello Polesine. Nel bilancio del trasporto dei materiali di spiaggia, i 5000 mc di una scogliera media nemmeno si vedono, quando sono in gioco quantitativi annui dell'ordine di milioni di mc per Km di spiaggia. Ah! per quanto riguarda le Società concessionarie ... una è specializzata in immondizie? e allora? si vede che vuole diversificare gl'investimenti e rischia soldi suoi. I soldi non hanno specializzazionee, nel porto, la Società ci mette capitali mica sacchi della spazzatura. Certo chi ha fatto il progetto è senz'altro uno specialista come anche le Ditte che lo realizzano (e fra queste i Neri li conosco ..., anni fa ho avuto a che fare con loro). Contrariamente a quel che pensi, se ci sei rimasto male, per quello che ho scritto, mi dispiace anche se non mi ammalerò per questo, come non mi esce sangue se pensi, sbagliando, che io cerco solo di difendere la mia attività. Nessuno di noi, che abbiamo fatto e facciamo questo tipo di lavori, ha mai trascurato gli aspetti ambientali ... è solo che non facciamo rumore, tutto lì. Tutto quello che ho realizzato, o concorso a realizzare, è ancora tutto lì e sembra ancora nuovo e, quel che trovo più importante, ha raggiunto gli scopi che si prefiggeva senza nessun danno. A proposito dei veneziani seri, anche se forcaioli, intendevo quelli di "allora", che, per secoli, hanno saputo mantenere l'equilibrio della laguna. I mezzi magari erano discutibili e gli scopi erano militari (ma anche di igiene), ma gli scopi li avevano raggiunti. Quelli di Quelli di oggi, invece ... a me quelle barriere mobili, che vogliono fare, non vanno proprio giù: credo proprio che non funzioneranno, o funzioneranno come non dovrebbero. Gli esperti di allora stavano attenti a non fare errori perchè li avrebbero pagati con la forca (molto onore e il massimo della responsabilità), la laguna non doveva diventare palude, ma stavolta ... speriamo che manchino i soldi e si torni alle soluzioni di allora (sappiamo per certo che funzionavano). Se vuoi qualche chiarimento scrivi pure, risponderò, forse con ritardo ma risponderò.

21/01/02 Qstagioni. Caro Claudio, non occorre certo il Kalumeth che tu proponi, non essendoci guerra almeno da parte mia, ci sono solo opinioni diverse, ed io leggo con tranquillità le tue spiegazioni animose, perchè per poter valutare è necessario conoscere, come tu mi insegni. Inoltre devi sapere che il mio interesse nel criticare il porto è quasi esclusivamente di carattere affettivo, poichè sono nato in quella zona e ci ho abitato insieme ai miei nonni, genitori e parenti vari fino a che non mi sono sposato, cambiando poi di sole poche centinaia di metri verso la collina la mia abitazione, e ci sono stato bene con tutti i miei amici, correndo su quelle scogliere e su quelle spiagge larghe come un nastro per capelli, ma distanti dal traffico dal rumore e volendo anche dalla sabbia e con noi anche i villeggianti del turismo povero, "non di massa......", che venivano qui per respirare l'aria di mare, per fare rifornimento di iodio per l'inverno e non avevano necessità, come noi, di un porto turistico per far spendere i soldi a chi li ha, togliendo qualcosa a chi non li ha. So bene che il demanio non permette acquisti e che le concessioni sono temporanee, ma guarda caso il ministro Burlando ne ha ridotto enormemente gli oneri, così che chi è ricco deve dare meno a chi è povero, cioè usa il "nostro" mare (quello di tutti), in proporzione agli altri, quasi gratuitamente. Per ciò che riguarda le spiagge artificiali ecc., ho appreso tante cose che non sapevo, ma la questione qui, non è della spiaggia, caso mai a noi interessava lo scoglio, ma l'ubicazione, che ora diventa distante e se vuoi andare al mare, devi partire in anticipo, devi prendere l'auto inquinando, e poi non trovi parcheggi e nemmeno posti che non siano negli stabilimenti balneari, i quali hanno preso superfici di spiagge libere in cambio di zone di sola terra ora occupate dal porto, ed hanno aumentato i prezzi di 1/3 forti del fatto che gli spazi si erano notevolmente ridotti, e qui nessuno ha difeso gli utenti. Per la viabilità, per la quale hai fatto una dotta disquisizione, non si parlava di quella portuale interna che verrà realizzata cementificando la costa, ma di quella di accesso esterna, che è già ora insufficiente come potrai vedere dalle cartine topografiche esistendo una sola piccola strada interna all'abitato che in parte è ancora in costruzione e collega la variante Aurelia a monte con la zona di Crepatura che dista 3 Km, passando sopra il cavalcavia che è già ora stretto avendo ben 4 corsie nella zona della rotatoria di accesso con direzioni diverse che rendono molto difficile districare il traffico normale, e creano ingorghi ed incidenti, il lunedì specialmente, quando nella zona c'è il mercato rionale. Quindi come vedi un danno c'è per tutti sia ambientale che economico compresi i villeggianti che se ne vanno e gli oneri di manutenzione delle strade rovinate dalla marea di mezzi pesanti relativi al porto, che le percorrono e che ricadranno sulle nostre tasse, avremo quindi un reddito comunale dovuto ai conferimenti di residui solidi urbani che da mezza toscana arrivano alla nostra discarica e che servirà per riparare i danni relativi ad un porto privato che non ci interessa. Per ora poi gli amministratori hanno basato tutta la loro politica sulla discarica e sul porto, attività prioritarie per rilanciare il nostro comune, come dire far dipendere la nostra economia dall'inquinamento, vedrai poi che quello che hanno fatto alcune pecore nere che non hanno nulla da spartire con il comitato antiporto, è dovuto alla discarica di Scapigliato oppure a vandalismo puro, ma nella caccia alle streghe qualcuno vuol far credere che sia provocato dall'intolleranza al Porto, le prove però sono sempre di là da venire! Comunque il fatto che io abbia indicato il fenomeno nel Web non fa che dimostrare l'imparzialità di questo, e questo come ti ho già detto è nato esclusivamente per informare correttamente la popolazione in modo indipendente anche dal comitato antiporto del quale paradossalmente io non faccio parte, e dovresti vedere quante Mail mi giungono da abitanti del luogo sorpresi di non essere stati informati dell'entità dei lavori, strabiliati dal vedere una diga così grande e così alta che modifica il panorama, quando tutti credevano che si trattasse di un porticciolo come ce ne sono disseminati su tutta la costa ma che contengono ognuno decine di barche ed hanno dighe foranee fatte di pochi massi alte al massimo uno o due metri in bassa marea, e che nonostante le piccole dimensioni avevano già causato l'intervento degli abitanti di Castiglioncello, rappresentati dalla scenografa Suso Cecchi D'Amico, presso la magistratura. La ricaduta sul lavoro generato per la costruzione auspicata dal Sindaco? Noi dobbiamo ancora vederla perchè i camionisti sono della zona di Campiglia distante 50 Km. ed i costruttori, una decina di persone, che lavorano nel cantiere non sono di qui a sentire il loro dialetto, e il materiale inerte che doveva arrivare via mare, come promesso dall'assessore, per evitare di impegnare troppo le nostre strade? Se non lo porteranno a porto finito qui per ora nessuno ha visto nemmeno una barchetta invece di una nave. Ora ti saluto, Mi spiace che tu non abbia accettato i miei ringraziamenti per la lezione, dato che non sei sicuro per modestia, nemmeno tu di saperla, ma forse lo hai dimenticato quando ti sei dimostrato orgoglioso di aver sempre operato bene, di aver creato manufatti indistruttibili e di non aver mai recato danni all'ambiente come tutti i tuoi colleghi, io posso accettare la tua tesi, per te, perchè non conoscendoti non posso negarti la mia stima, ma per i tuoi colleghi no di certo dato che arrosti in campo marittimo se ne vedono molti, sia a Venezia ed a porto Marghera che nel nostro piccolo al "pennello" di Pietra bianca, tra Rosignano e Vada, che costruito per proteggere dall'insabbiamento il terminale industriale di San Gaetano, ha creato a detta degli esperti un'erosione della costa a Sud, di molti ettari alla quale nonostante i continui onerosi interventi non si riesce a mettere fine, ma la colpa è delle variazioni climatiche! Naturalmente. Infine ti allego una cartina relativa alle costruzioni vicine alla spiaggia che tu sostieni essere spudoratamente anni 60, dalla quale potrai vedere che invece sono antecedenti agli anni 40 come ho sempre saputo e valutato vedendone l'architettura e conoscendone i proprietari originali e l'attendibilità è certa perchè proviene dall'archivio di stato di Livorno.