CANI & SCRITTORI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DISCLAIMER  

 

 

Elisabeth Barrett Browning

(Moulton 1806-Firenze 1861)

 

Elisabeth Barrett Browning in un'incisione di

T.O Barlow

 

Poetessa britannica. Moglie del poeta Robert Browning, visse con lui in Italia, interessandosi alla causa dell’indipendenza italiana. Tra le sue opere i versi di tema autobiografico Sonetti dal portoghese (1850), il romanzo-poema in nove libri Aurora Leigh (1857) e Poesie prima del congresso (1860), otto poemetti di cui i primi sette ispirati all’amore per l’Italia e alle speranze per la sua riunificazione. Morì a Firenze il 29 giugno del 1861 e fu sepolta nel Cimitero degli Inglesi, dove è tuttora la tomba.

 

 

 

 

 
FLUSH or FAUNUS FLUSH o FAUNUS
 

You see this dog; it was but yesterday

I mused forgetful of his presence here

Till thought on thought drew downward tear on tear;

When from the pillow, where wet-cheeked I lay,

 

A head as hairy as Faunus, thrust its way

Right sudden against my face, two golden-clear

Great eyes astonished mine, a drooping ear

Did flap me on either cheek to dry the spray!

 

I started first, as some Arcadian,

Amazed by goatly god in twilight grove;

But, as the bearded vision closelier ran

My tears off, I knew Flush, and rose above

 

Surprise and sadness,-thanking the true Pan

Who, by low creatures, leads to heights of love.

 

 

 

 

Vedi quel cane. Era ieri soltanto

che, immemore di lui, qui meditavo

Finchè, di tra i guanciali ove posavo,

Via coi pensieri mi si sciolse il pianto.

 

Ricciuta al par d'un Fauno sorse accanto

Al mio volto una testa, e d'oro flavo

Mi guardavano due occhi - io li guardavo.

Due molli orecchie le mie guance asciugando.

 

Come un'Arcade in primo io sobbalzai

Sorpresa all'alba dal Dio-capra; e infine

Flush ravvisai nella folta figura

 

Che il pianto mi tergeva, e superai

Pena e sorpresa, ringraziando Pan

Che ispira amore ad umil creatura.

 

 

 

 

 

 

Stanley Coren nel saggio “ Cani e Padroni-Come trovare il cane ideale per la propria personalità”  cita Elisabeth Barrett come esempio di quanto possa essere profondo il legame tra una persona e un cane:

 

[…] Quando era giovane, la Barrett soffriva spesso di depressione a causa della sua malattia e della conseguente vita segregata, e la sua amica Mary Russell Mitford pensò che un cane potesse  essere la sua distrazione. Elisabeth amava gli animali in generale, anche se i suoi gusti in materia di cani erano molto specifici. I suoi fratelli possedevano alcuni cani che lei non amava affatto. Per dirla con le sue parole, il cane di uno di loro era “un odioso segugio”. Poi c’era un mastino, “un cannibale che gode delle battaglie e del sapore della carne cruda”. Infine, il fratello minore aveva un terrier ch’essa considerava “il più brutto cane di tutta la cristianità”. Aveva tuttavia, un certo affetto per il cocker spaniel di Mary Mitford, che si chiamava Flush. Flush divenne padre di una cucciolata e la Mitford regalò a Elisabeth un piccolo maschio di colore dorato a cui venne dato lo stesso nome del padre.

Il cucciolo ebbe un effetto immediato sull’umore di Elisabeth. <<Flush riesce talvolta a divertirmi anche quando non mi diverte null’altro>>, diceva a suo fratello George.

Il piccolo cane finì per trascorrere i giorni e le notti a letto con Elisabeth, <<dove le sue orecchie furono spesso ricettacolo delle mie lacrime>>.

Ogni ghiribizzo del cane veniva assecondato. Vi fu un periodo in cui non toccava pane che non fosse imburrato, poi voleva solo focaccine, indi i suoi gusti si indirizzarono verso il pan di Spagna e gli amaretti. In quanto alla carne, non toccava quella di pecora, ma soltanto manzo o cacciagione, e anche di quella solo se era tagliata in pezzettini minuscoli e se lo si imboccava. <<Dovresti vederlo mangiare pernice con una forchetta d’argento>>, scriveva la poetessa alla Mitford. Quando Elisabeth bevevo un bicchiere di latte, ne teneva da parte la metà per Flush, ammettendo poi di essere troppo indulgente (<<Da settentrione a meridione risuona un grido: “Flush è viziato!”>>scriveva), ma continuava a tener dietro ai cambiamenti di gusto del cane, e a viziarlo. <<Naturalmente per questa stagione ha rinunciato ai gelati, e la cosa che preferisce attualmente a quanto pare è il caffè: intendimi, caffè non versato nel piattino, ma sorbito dalla mia tazzina….Vede che io lo bevo dalla tazzina e non dal piattino; e, nonostante il naso, vuol far lo stesso. Caro Flushie pieno di grazia!>>.

Nell’Inghilterra vittoriana vi erano molte bande di rapitori di cani, che rubavano alle famiglie delle classi medio-alte per ottenere un riscatto. Era un mercato lucroso e relativamente poco rischioso, dal momento che la legge inglese era a quel tempo piuttosto vaga sul fatto che i cani costituissero o meno un bene di proprietà. Flush fu rapito addirittura tre volte, e ogni volta venne riscattato per una somma più alta. Nell’ ultimo caso il riscatto preteso era superiore a ciò che il padre della Browning era disposto a sborsare, e di gran lunga superiore a ciò di cui disponeva  Elisabeth per conto proprio.

La poetessa era fuori di sé per l’ansia e il dolore, non mangiava e non dormiva, e gemeva dicendo a chi le stava intorno, <<Flush non sa che noi  lo possiamo liberare, e starà disperandosi, povero amore, con tutte le sue paure, i suoi vizietti, e il suo bisogno di starmi accanto. Tutta la notte urlerà e piangerà, lo so perfettamente: perché ho paura che non riusciremo a farlo liberare stasera>>.

La tensione crebbe a tal punto che Elisabeth decise di andare di persona dai ladri per trattare il rilascio. Il padre non seppe del suo progetto, ma i fratelli erano atterriti, e la avvertirono che sarebbe stata derubata e assassinata. Nondimeno, una sera, cinque giorni dopo il rapimento, Elisabeth si infilò in una vettura di piazza insieme con la sua fida, se pur spaventata, cameriera, e attraverso quelle che essa stessa definirà poi <<strade oscure>> giunse al malfamato quartiere di Shoreditch. Qui aveva il suo quartier generale la banda didog banditti, detta << The Fancy>>, e la ragazza sapeva, dai precedenti rapimenti, che il capo era un certo Taylor. Il vetturino si fermò a una taverna e chiese la strada, e, quando arrivarono al luogo indicato, dalla casa uscirono parecchi uomini che invitarono Elisabeth a entrare e ad attendere il capo, in quel momento assente.

La cameriera, terrorizzata, la supplicò di non farlo e la padrona ascoltò le sue parole, restando nella carrozza. Fortunatamente, quando era entrato nella locanda a chiedere dove abitasse Taylor, il vetturino aveva spiegato il motivo per cui Elisabeth era venuta.

Molti degli avventori ebbero pietà di lei, e seguirono la carrozza. Ora, mentre lei e la cameriera stavano lì sedute, si trovarono circondate da una folla che Elisabeth poi descriverà come <<una masnada di uomini e ragazzi benevoli che non vivevano che per noi>>.

Dopo parecchio tempo, si fece vedere la signora Taylor, <<un’immensa banditessa>>, e promise di informare al suo ritorno il <<suo caro marito>> del fatto che la signora era venuta a cercarlo, e che attendeva per riavere il suo cane. Elisabeth spiegò alla signora Taylor di quale cifra disponesse come <<ricompensa>> per la restituzione di Flush, e le fu garantito che un così generoso contributo sarebbe stato considerato accettabile.

La Barrett tornò a casa ad aspettare l’arrivo di Taylor e mettere a punto con lui i particolari dello scambio. Finì che Flush fu restituito, e il riscatto pagato fu quello più ragionevole pattuito da Elisabeth durante l’avventura.

Quando non si preoccupava per la sicurezza del suo cane, Elisabeth pensava alla sua educazione. Andò convincendosi che lo spaniel avesse un’intelligenza quasi umana.

<< E’ evidente che il mio Flush capisce le parole della lingua, e si comporta correttamente e sapientemente quando dico, “cena”, “pasticcini”, “latte”, “vai al piano di sotto”, “vai fuori”, o perfino quando la Crow [la governante] gli dice: “Vai a dare un bacio a Miss Barrett”>>. Dal momento che Flush aveva una tale padronanza della lingua, Elisabeth decise di insegnargli a leggere. Allorché annunciò la sua decisione ai fratelli, questi rimasero senza parole e risero fino alle lacrime, ma rimasero sbalorditi quando la sorella, tenendo alzato in ciascuna mano un cartellino con su scritto rispettivamente A e B, disse al cane: <<Bacia A, Flush; e ora bacia B>>, e attese che l’animale premesse il muso sulla giusta lettera. Ogni volta che indovinava, Flush otteneva un pezzetto di torta. Purtroppo le lezioni di lettura non ebbero l’esito che la poetessa aveva sperato; la Barrett liquiderà il proprio fallimento con questa scusa:<<Ho paura che non abbia una gran passione per la letteratura>>.

A questo punto Elisabeth si dedicò a insegnargli i numeri e l’aritmetica, allo scopo di renderlo capace di giocare con lei a domino. <<Ho letto che un signore ci gioca con il suo cane, e ne sono stata gelosa….Non so che farci.>>

Le lezioni erano divertenti da osservare. Elisabeth teneva in mano un pezzo di torta e contava lentamente fino a tre. Flush doveva prendere la torta al tre, e non prima.

L’inadeguatezza matematica dello spaniel fu considerata non tanto una limitazione intellettuale, ma un fatto di scelta. <<La sua anima ha sensibilità di artista; per questo trova noiosi e importuni gli aspetti meccanici dell’aritmetica>>.

Quando Elisabeth abbandonò la casa paterna per fuggire con Robert Browning, la donna portò con sé soltanto due bagagli e, naturalmente, Flush. Gli sposi andarono in Italia per cominciare la loro nuova vita, e ben presto ci si aspettò da Robert che fosse sollecito verso Flush come lo era la padrona. Egli se ne occupò diligentemente per amore della moglie, ma si lamentava che il cane era rumoroso, arrogante, prepotente e tirannico nei suoi confronti. Dichiarò inoltre che Flush sembrava considerare che lui, Browning, <<fosse stato creato appositamente per servirlo>>.

Elisabeth non smise mai di amare il suo cane, e non smise nemmeno di credere che fosse abbastanza intelligente da imparare una lingua se avesse voluto. Dalla casa italiana scrisse alla Mitford che Flush era molto contento della nuova sistemazione e dei nuovi compagni di giochi che abitavano nelle vicinanze. Informava l’amica che da allora Flush usciva <<tutti i giorni, e parla[va] italiano con gli altri cagnolini>>.

 

da Stanley Coren , “ Cani e Padroni-Come trovare il cane ideale per la propria personalità” , traduzione di Anna Zapparoli, Arnoldo Mondatori Editore, 1999

© 1999, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

 

 

 

 

NOTE

  • L'amore di Elisabeth per il suo cocker spaniel è testimoniato da più di un centinaio di lettere della corposa corrispondenza tra la stessa Elisabeth e il marito Robert Browning. E fu proprio nel leggere quella corrispondenza che Virginia Woolf rimase talmente divertita dalla figura di Flush,  da volerne scrivere una "biografia":  Flush, biografia di un cane (titolo originale Flush, a biography).

 

 

 

 

 

  • Flush fu il compagno inseparabile di Elisabeth per dodici anni. Morì nell'estate del 1854 e fu sepolto nel giardino di Casa Guidi, la residenza fiorentina dei Browning.

 

 

 

 

        

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