IL SOLE 24 ORE – 18 AGOSTO 2000

PER ABOLIRE LE TRUFFE TOLTI TUTTI I CONCORSI

Di Alvaro Ancisi –

Membro del comitato operativo nazionale dell’ANCI

 

Due vicende hanno fatto scalpore in questa estate: lo scandalo dei concorsi truccati nella scuola e 1' assunzione dei portaborse per i politici eletti nelle Regioni.

Si possono ricondurre allo stesso problema, definito da due principi costituzionali: quello secondo cui "tutti i cittadini... possono accedere agli uffici pubblici... in condizioni di uguaglianza..." (art. 51, comma 1°) e quello per cui "agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso" (art. 97, comma 3°).

Il "bambino" di queste norme è la possibilità offerta a tutti, senza discriminazioni né favoritismi, ma secondo il merito, di essere assunti nell'amministrazione pubblica, nell'interesse di questa ad arruolare i più capaci.

L'"acqua sporca" sono, appunto, il costume dilagato dei concorsi pubblici truccati e anche, spesso, la macchinosità delle procedure concorsuali e la loro inettitudine a compiere valide selezioni.

Servirebbe una riforma profonda dei concorsi, per assicurarne l'onestà, la snellezza e l'efficacia. Ma questa esigenza non è diffusa nelle aule del potere. In compenso, i concorsi sono caduti in disgrazia.

A livello centrale, la prassi dei collaboratori assunti a servizio di ministri, sottosegretari e parlamentari sulla base di un rapporto fiduciario è storica.

Le Regioni, che non potevano essere da meno, si sono adeguate, magari oggi in misura più eclatante.

Più recentemente, Bassanini ha "semplificato" anche i concorsi negli enti locali, nel senso che ne ha eliminati alquanti: sindaco e presidente della Provincia possono assumere a loro piacere, anche fuori organico, legandoli al proprio mandato, dirigenti, professionisti e funzionari, fino ad un numero pari al cinque per cento della dotazione organica dell'ente; se non bastasse, possono assumere, allo stesso modo, quelli che credono, senza limiti, purché posti alle loro dirette dipendenze.

Nella miriade degli enti locali, le assunzioni sono fuori moda per altre cause

In gran parte dei servizi sociali, la manodopera (non solo operaia ed ausiliaria, ma anche intellettuale) è data in appalto, più spesso a cooperative.

Il servizio è sempre comunale, ma il personale è assunto dalla cooperativa, a sua discrezione.

In una città di Romagna, l'ente pubblico che gestisce tutti i servizi sociali per handicappati, anziani, minori, indigenti, ecc. occupa 500 operatori, di cui 430 forniti da cooperative.

Nel più vasto campo dei servizi pubblici, Bassanini ha dato via libera alla trasformazione delle aziende pubbliche in società di capitali, da cui, come scatole cinesi, possono discendere altre società private: il capitale quasi sempre è pubblico, interamente o in maggioranza, ma gli amministratori, nominati per scelta politica, possono comportarsi liberamente (e forse questa è l'unica vera "liberalizzazione"), come se fossero dei privati, protetti dal codice civile: una delle tante conseguenze è che possono assumere chi vogliono.

In quella stessa città romagnola, il Comune ha ceduto una buona metà di se stesso (cioè una ventina di servizi: gas, acqua, rifiuti, riscaldamento, illuminazione, servizi ambientali, cimiteri, ecc.), a una Spa di cui è l'unico socio.

Laddove una volta si assumeva per concorso, oggi il concorso è un optional.

Ci sono poi le società per il lavoro temporaneo, che stanno facendo ingresso trionfale anche negli enti pubblici: affittano il personale e se lo scelgono loro. Anche nei lavori socialmente utili svolti dagli anziani, nei parchi, all'uscita dalle scuole, ecc., ci si rivolge all'esterno: qui si sono attrezzati i sindacati, serve la tessera di una loro associazione.

Conclusione: almeno negli enti locali, i concorsi truccati sono largamente spariti, perché sono spariti i concorsi. I principi costituzionali sull'accesso ai pubblici servizi sono stati accantonati. Se ne vedono di tutte. I figli d'arte hanno gli accessi in discesa, per gli altri la salita è da sesto grado. E i giudici non hanno più niente da dire. Con l'acqua sporca, è stato gettato in discarica anche il bambino.

 

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