ITALIA OGGI, 20 FEBBRAIO 2001

Arriva in GU il testo unico sulla documentazione amministrativa che sarà in vigore dal 7 marzo

Autocertificazione a tutto campo

E in caso di malattia basterà la dichiarazione di un parente

DI LAURA VISCARDI

Certificati addio. Dal 7 marzo, con l'entrata in vigore del testo unico sulla documentazione amministrativa, che viene pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, spariranno 22 certificati, per essere sostituiti da una semplice autocertificazione.

E se neppure quella si può fare, a causa di una malattia che impedisce di recarsi nell'ufficio pubblico, basterà la dichiarazione di un parente entro il terzo grado per rendere valida l'attestazione sostitutiva davanti a un pubblico ufficiale.

Sono queste le principali novità contenute nel testo unico i cui contenuti sono stati illustrati ieri a Roma dal ministro per la funzione pubblica, Franco Bassanini.

Il provvedimento porta a compimento il percorso di semplificazione avviato nel 1997 con la legge n.127 (cosiddetta Bassanini due).

Fra tre settimane, insomma, almeno sulla carta, gli italiani potranno dire addio alle snervanti corse da un'amministrazione all'altra per reperire o consegnare certificati di nascita, di residenza o addirittura di vita: costituirà violazione dei doveri d'ufficio la richiesta di certificati da parte delle amministrazioni e dei gestori dei servizi pubblici in tutti i casi in cui è consentito l'utilizzo dell'autocertificazione.

Quest'ultima dovrà sostituire definitivamente (ma così avrebbe dovuto essere dai lontani tempi della legge 15 del 1968) gli ormai desueti certificati di nascita, di residenza, di cittadinanza e godimento dei diritti civili e politici.

Le amministrazioni dovranno acquisire, anche d'ufficio, la documentazione necessaria.

Per garantire un'efficace cooperazione tra i singoli uffici amministrativi per la trasmissione dei relativi dati è stato prevista anche la possibilità di consultazione telematica degli archivi informatici.

Nel caso in cui poi l'ufficio amministrativo non risponda entro 30 giorni dall'inoltro della richiesta, incorre nella violazione dei doveri d'ufficio.

Non scomparirà del tutto, invece, l'autentica.

Resterà, nelle forme tradizionali, ma solo in due casi: per le dichiarazioni rivolte ai privati e per le domande che riguardano la riscossione di benefici economici, quali pensioni e contributi da parte di terze persone.

Soluzioni queste ispirate alla massima semplicità e dirette "alla demolizione di un sistema burocratico vessatorio, non a passo con i tempi e noncurante delle esigenze dei cittadini", come ha sottolineato il ministro.

Bassanini ha anche presentato i risultati di un'indagine sulla riduzione dei certificati dal `96 al 2000, svolta su un campione di 22 città del Nord e del Mezzogiorno.

"Gli italiani, solo nell'ultimo anno, hanno risparmiato circa 2.185 miliardi di lire". Sono stati eliminati il 55% dei certificati: dai 71 milioni del 1996 si è passati ai circa 31 milioni dello scorso anno.

Per le autentiche di firme, invece, i dati sono ancora più incoraggianti: sono diminuite dell'84%, da 30 milioni a meno di 6 milioni.

Dati questi, espressione di un cambiamento profondo, ancora in atto, nel modo di concepire i rapporti tra amministrazione e cittadini.

La più snella burocraticamente è risultata Padova, con una riduzione del 90,56% seguita da Novara con l’82,35%, Potenza con l’81,22% e Bari con il 79,49% il ministro ha sottolineato che i risultati positivi comuni a tutte le città prescindono dalla diverse colorazioni politiche e dalla diversa collocazione geografica. Infine un dato sulla fedeltà delle autocertificazioni: solo l0 0,7% sarebbero risultate false in questi 5 anni di sperimentazione. Questa percentuale si riduce allo 0,003% per quanto riguarda le dichiarazioni rese a distretti militari.

I certificati che non servono più

• Nascita

• Residenza

• Cittadinanza

• Godimento dei diritti civili e politici

• Stato di celibe, coniugato, vedovo, stato libero

• Stato di famiglia

• Esistenza in vita

• Nascita del figlio, morte del coniuge, del genitore, del figlio

• Tutti i dati contenuti nei registri di stato civile

• Iscrizione in albi, registri o elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni (per esempio l'iscrizione alla camera di commercio)

• Appartenenza a ordini professionali

• Titolo di studio, esami sostenuti

• Reddito, situazione economica, assolvimento di obblighi contributivi

• Possesso e numero di codice fiscale, di partita lva e tutti i dati contenuti nell'anagrafe tributaria

• Stato di disoccupazione, qualità di pensionato e categoria di pensione

• Qualità di studente

• Qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili

• Iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo

• Tutte le situazioni relative all'adempimento degli obblighi militari, comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio

• Non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso

• Non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e non aver presentato domanda di concordato

• Vivere a carico di qualcuno