Italia Oggi, 5.4.2001

Copertura sotto tiro. Araci e sindacati polemici

Ccnl dei segretari No da Corte conti

DI GIANNI MACHEDA

Si arena il nuovo contratto dei segretari comunali e provinciali.

E i funzionari dichiarano subito lo stato d'agitazione e minacciano, con il conforto dell'Associazione dei comuni, azioni di protesta proprio in coincidenza con le elezioni del 13 maggio.

La Corte dei conti ha deciso ieri di non vistare il contratto 1998/2001 siglato l'8 febbraio scorso dall'Aran e dalle organizzazioni sindacali.

Troppi i dubbi sulla parte economica dell'intesa (che porterà, tra l'altro, una media di 16 milioni in più in busta paga).

I magistrati contabili hanno così preferito bloccare tutto e chiedere ulteriori chiarimenti in merito alla copertura finanziaria dell'accordo e ai riflessi che esso avrà sui bilanci degli enti locali.

Immediate (e pesanti) le reazioni dei sindacati.

Velio Alìa, segretario nazionale della Fps-Cisl, spara a zero: "Riteniamo che si tratti di un'ingerenza del tutto ingiustificata nei confronti di un processo di riforma in cui gli enti si sono comunque fatti carico degli oneri economici.

Aspettiamo l’atto ufficiale della Corte dei conti per poter poi proclamare le opportune azioni sindacali di lotta, non escludendo la sospensione di ogni attività legata ai prossimi adempimenti elettorali".

Intanto i sindacati si stanno muovendo anche su un altro versante, interessando della vicenda il ministro per la funzione pubblica Franco Bassanini.

"È necessario", si legge in una nota congiunta Fp-Cgil, Fps-Cisl, Fpl-Uil e Unscp, "che vi sia un intervento del governo, dell'Anci e dell'Upi affinché venga rapidamente superata la gravissima e ingiustificata posizione della Corte dei conti, che altrimenti verrebbe a bloccare il contratto nei riguardi dell'unica categoria che ne è rimasta priva e per la quale costituisce il primo vero contratto dopo la riforma".

"C'è la sensazione", rincara la dose Gianluca Susta, sindaco di Biella, vicepresidente Anci e presidente dell'Agenzia segretari, "che i giudici contabili entrando nel merito del contratto e dei rapporti con questo e altri comparti dello stato, abbiano voluto estendere il proprio potere di controllo ad aspetti che nulla hanno a che vedere con il rispetto delle leggi e delle norme contabili. Se così fosse", conclude Susta, che sollecita, anche lui, un intervento del governo, "va posta al più presto la questione relativa alla natura e alla portata del controllo della Corte dei conti sui Ccnl".