ItaliaOggi, 10 maggio 2001

ENTI LOCALI E STATO

Aran e sindacati, superati gli scogli della Corte dei conti, firmeranno il 15/5

Segretari, contratto in vista

In busta paga arrivano 16 milioni in più l’anno

DI GIANNI MACHEDA

In dirittura d'arrivo il contratto dei segretari comunali e provinciali 1998-2001.

L'Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle p.a., ha convocato i sindacati il 15 maggio prossimo per la sigla definitiva dell'accordo.

Nei giorni scorsi, l'Agenzia aveva predisposto e spedito alla Corte dei conti (che aveva bocciato la preintesa dell'8 febbraio scorso) la nota di chiarimento richiesta dai magistrati in relazione alla certificazione necessaria al fine di dare il via libera all'accordo, che riguarda anche il 2° biennio economico relativo ai segretari.

La Fps-Cisl aveva chiesto al ministro per la funzione pubblica, Franco Bassanini, di attivarsi affinché la situazione contrattuale dei segretari potesse vedere finalmente un positivo riscontro.

La Corte dei conti aveva di non vistare il contratto per i troppi i dubbi (ormai chiariti) sulla parte economica dell'intesa.

In base alla bozza di contratto, la nuova busta paga dei segretari comunali perde lo straordinario ma si arricchisce di un importo medio lordo di 16 milioni annui, tra incrementi tabellari e retribuzione di posizione.

Disco verde anche alla dirigenza unica per tutti i funzionari.

Per quanto riguarda la parte del trattamento economico, la retribuzione di posizione a regime (1° giugno 2001) assorbirà, come detto, tutto lo straordinario, con valori equiparati a quelli dell'area della dirigenza del comparto regioni-enti locali.

Tra stipendio tabellare e retribuzione di posizione l'incremento oscilla tra 15.741.000 lire e 19.309.000 lire, senza contare la retribuzione di risultato.

Il contratto prevede poi che entro la fine del 2001 tutti i segretari, seguendo particolari percorsi formativi, acquisiscano la figura unica dirigenziale.

Restano invece a bocca asciutta i segretari più giovani.

Le parti si sono divise sulla questione (art. 31 del Cnl) dell'accesso ai corsi di formazione per le sedi più grandi.

La norma in discussione prevede che i segretari che abbiano prestato due anni di servizio negli enti con popolazione tra 10 mila abitanti e 65 mila abitanti possano partecipare al corso di formazione per l’accesso alle segreterie di fascia A, chance invece negata a chi ha due anni di servizio ma non la permanenza in enti sopra i 10 mila abitanti.

Su questo sbarramento (si veda ItaliaOggi del 6/2/2001) la Fps-Cisl e la Uil avevano chiesto l’abbassamento della soglia minima da 10 mila a 3 mila abitanti.

Proposta che non ha trovato l’appoggio della Fp-Cgil e dell'unione nazionale dei segretari comunali e provinciali e che si è dunque arenata con il no dell'Aran.

Tra le altre novità, va citata la disciplina della disponibilità: il segretario mantiene, in caso di passaggio in disponibilità, il trattamento acquisito nell'ente di provenienza.