IL SOLE 24 ORE – 9.10.00

 

 

ITALIA - POLITICA

PARCELLE D'ORO • Il caso del Comune di Roma non è isolato: nelle procure della Corte dei conti centinaia di istruttorie

Il consulente incassa, il cittadino paga

Amici e parenti invadono le amministrazioni a dispetto delle leggi

Non solo Roma: la febbre delle consulenze d'oro contestate alla giunta e al sindaco Francesco Rutelli dalla Corte dei conti proprio il giorno in cui si è affacciato alla leadership del Centro-sinistra contagia da anni le autonomie locali.

Dal Nord al Sud, senza badare al colore della giunta politica presente o passata.

Nell'elenco delle consulenze d'oro, d'argento o anche solo di poche centinaia di migliaia di lire si incontra di tutto: la moglie dell'onorevole piazzata come "megaconsulente" della Provincia, l'amica del cuore del sindaco, frotte di amici, segnalati e conoscenti, fino a giungere, nei casi più gravi, a eserciti di consulenti che, in alcuni settori chiave, costituiscono vere e proprie amministrazioni che scorrono parallele a quelle ufficiali.

La gran parte di queste frotte di consulenti - che spesso, come sembrerebbe dimostrare il caso di Roma, sono "tuttologi" che si prestano a ogni prestazione professionale - sfugge alla rete dei controlli.

Soprattutto da quando, come sottolinea la Procura generale della Corte dei conti campana, le delibere sfuggono al controllo dei Coreco.

Il fiato sul collo della Corte dei conti, però, le amministrazioni lo hanno sempre avuto e, per rendersene conto, basta aprirne il sito Internet (www.corteconti.it) e "spigolare" tra le relazioni dei procuratori generali in occasione delle aperture degli anni giudiziari.

Dopo un '99 in sordina, nel 2000 sono riesplose le segnalazioni e gli allarmi: dal Piemonte alla Puglia, dall'Emilia Romagna alla Basilicata.

Non dimentichiamo che negli anni scorsi la Corte dei conti aveva già puntato pesantemente il dito contro le dissolutezze di gran parte di Comuni e Province italiane, in occasione della redazione di statuti e regolamenti (disciplinati dalla legge 142/90), affidata in gran parte a consulenti.

Centinaia di miliardi, dunque, spesi negli anni per consulenze di "platino", nonostante le leggi prevedano che le amministrazioni pubbliche possano conferire incarichi individuali a esperti di comprovata esperienza solo per le esigenze alle quali non possano far fronte con il personale in servizio.

La conclusione amara dovrebbe essere (e non è detto che non ci sia del vero) che Comuni, Province, Regioni, ma anche Usl, Camere di Commercio e via di questo passo, sono infarciti di quadri e dirigenti incapaci.

Per convincersi della dimensione del fenomeno, basta riportare un passo della relazione 2000 del procuratore regionale della Corte dei Conti del Piemonte, letto il 22 gennaio in apertura di anno giudiziario. "Sintomatico - ha dichiarato in quell'occasione il procuratore Mario Pischedda - è il ricorso alle consulenze esterne, che è diventato talmente frequente da assorbire una buona parte del bilancio dei singoli enti. A prescindere dai casi patologici, sui quali questa Procura sta indagando per verificare l'esistenza delle condizioni per l’esercizio del’azione di responsabilità, va evidenziato come l'eccessivo ricorso a prestazioni esterne, se non è accompagnato da un piano di formazione professionale, demotiva il personale, ponendolo al di fuori del processo di riforma, e generando il convincimento che l'amministrazione possa andare avanti senza il loro impegno".

Un allarme ingiustificato? Non di certo, soprattutto alla luce delle molte denunce circostanziate che giungono alla Corte dei conti in tutta Italia.

Molte amministrazioni venete, a esempio, in questo momento sono nell'occhio del ciclone. Alla procura presso la Corte dei conti di Venezia sono aperti alcuni fascicoli riguardanti consulenze affidate dalle amministrazioni comunali in carica di Padova e Venezia (l'una di centro-destra, sindaco Giustina Destro, l'altra di centro-sinistra, sindaco Paolo Costa).

Si tratta di fascicoli aperti su segnalazioni di parte, come interrogazioni ed esposti di consiglieri dell’opposizione, ma sui quali la Procura non ha ancora cominciato alcuna attività investigativa.

In alcuni casi, e in particolare per Venezia, la Procura si è mossa acquisendo una serie di articoli comparsi nella stampa locale sulle consulenze attribuite dai sindaci.

L'Emilia Romagna è attraversata. come ha ricordato il procuratore generale Ignazio Del Castillo in apertura dell'anno giudiziario il 25 gennaio 2000, da istruttorie lunghe e complesse sul "rilevante numero di incarichi professionali e consulenze affidati a soggetti esterni all'amministrazione, che non sempre appaiono giustificati...".

Dal Nord al Sud, le cose non cambiano.

In Puglia, come ha affermato il procuratore generale della Corte dei conti Francesco Lorusso il 31 gennaio 2000, "...sono all'attenzione di questa Procura vari fenomeni di disamministrazione, verificatisi con maggior ricorrenza negli enti pubblici operanti in questa Regione e che tuttora costituiscono oggetto di insistente segnalazione, quali il sistematico e continuo ricorso da parte di enti locali e aziende sanitarie a consulenze esterne, pur disponendo di personale professionalmente qualificato, in violazione delle norme...".

Vizi che, continuando senza soluzione di continuità, si ritrovano in Umbria, Basilicata e in tutte le altre Regioni.

Un vizio della sola pubblica amministrazione periferica?

Ma no. Basta dare un'occhiata al passo della relazione 2000 inviata al Parlamento dalla sezione Enti locali della Corte dei conti in cui si afferma che: < ...La valutazione che la Corte può esprimere in tema di consulenze esterne, nel rispetto dei tempi fissati per la presentazione della propria relazione al Parlamento, non può che essere perplessa e abbisognevole di ulteriori approfondimenti, che si fa riserva di fare e che finora non hanno potuto essere svolti anche per l’atteggiamento scarsamente collaborativo dimostrato dall'Istituto".

Il soggetto dell'attacco? La Cassa Depositi e Prestiti.

ROBERTO GALULLO

HANNO COLLABORATO

ANTONIO BETTI, ANDREA BUOSO,ILARIA CAVO, GIANLUCA DI DON FRANCESCO, GIANNI MORESCHI, ALBERTO NICO, SILVIA PIERACCINI, VINCENZO RUTIGLIANO, VERA VIOLA