Il Sole 24 ore – 21 luglio 2000 – pg 26

CONTRATTO DIRIGENTI ALLA CONSULTA

ROMA –

La riforma dei contratti dei dirigenti pubblici finisce davanti alla Consulta. II Tar del Lazio ha infatti chiesto alla Corte di pronunciarsi sulla costituzionalità della riforma Bassanini, nella parte in cui privatizza anche il rapporto di lavoro dei dirigenti generali dello Stato. Ma per il ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini "la riforma andrà comunque avanti, perché è necessaria alla crescita del Paese>.

La richiesta del Tribunale amministrativo è stata subito accolta con soddisfazione dai dirigenti. La decisione del Tar Lazio, "che dichiara rilevanti e non infondate le questioni di legittimità costituzionale rispetto alle modifiche apportate dai decreti legislativi 80 e 387 del '98 - afferma in una nota l'associazione di categoria (Adige) -, stigmatizza la singolare vicenda che ha visto la dirigenza generale pubblica essere arbitrariamente ricompresa nel regime di diritto privato secondo principi e criteri dettati per i dirigenti senza la qualifica di dirigente generale".

"Le amministrazioni - spiega Italo Guarente, segretario dell'Adige - avevano dato corso ai contratti individuali dei dirigenti generali e alla fissazione del trattamento economico, senza tener conto della propedeutica determinazione dei criteri da individuarsi mediante la conclusione del contratto nazionale per l'area della dirigenza di prima fascia". E la decisione del Tar - aggiunge Guarente - consente ai dirigenti "di recuperare quella fiducia nel processo di riforma della Pa, finora non garantita".

Immediata la replica di Bassanini. "Le dichiarazioni del segretario generale dell'Adige - afferma il ministro -, dimostrano ciò che tutti sanno: che una parte degli alti burocrati, per fortuna minoritaria, continua a difendere vecchi privilegi e si ostina a rifiutare le regole e gli obblighi di un'amministrazione efficiente". E aggiunge: "Sapevamo che il lavoro di ammodernamento delle amministrazioni avrebbe incontrato l'ostinata e ottusa resistenza di vecchi e meno vecchi burocrati, abituati a considerare i cittadini come sudditi e la qualità dei sevizi pubblici come un optional".

Intanto, sulla decisione del Tar Lazio, lunedì, presso la sede della Cida a Roma. si svolgerà una riunione del consiglio direttivo dell'Adige.