Italia Oggi - ECONOMIA E POLITICA - Mercoledì 3 Maggio 2000

 

L’avvio delle trattative sul primo accordo unico annunciato ieri dal ministro Franco Bassanini

Dirigenza p. a., parte il negoziato

I compensi accessori saranno pattuiti nel contratto individuale

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Tempi stretti per il primo contratto unico per la pubblica dirigenza. "Le trattative saranno avviate al più presto per fissare criteri certi e chiari per le nomine dei dirigenti, ma sull'applicazione dei parametri e sulla determinazione del compenso accessorio deciderà solo il contratto individuale".

Lo ha affermato il ministro della funzione pubblica, Franco Bassanini, intervenuto al convegno della Uil tenutosi ieri a Roma, sulla riforma della p.a.

Il numero uno di palazzo Vidoni non ha perso occasione per attaccare le parti sociali, la Corte dei conti e il parlamento per i ritardi della semplificazione amministrativa.

È’ necessario proseguire sulla strada della concertazione con le parti sociali, ha detto Bassanini, "però i sindacati devono essere più responsabili e coerenti nel sostenere i provvedimenti di riforma non solo al tavolo della firma, ma anche al momento dell'applicazione". Mentre la magistratura di controIlo rischia con il suo eccesso di zelo, ha argomentato Bassanini di essere una vera zavorra per la semplificazione amministrativa, "con interpretazioni formalistiche e di dubbia utilità. Non è la nuova dirigenza il vero problema del processo di ammodernamento della p.a.", spiega il ministro, "anzi, il meccanismo di affidare ai ministri la nomina dei dirigenti a capo degli uffici generali crea competitività e responsabilizza. Non c'è nessun rischio di spoil system."

Piuttosto, pesano l'atteggiamento troppo spesso incoerente dei sindacati, i numerosi e inutili rilievi della magistratura presieduta da Francesco Sernia, e, incalza Bassanini, "le lentezze del parlamento, che dopo due anni non ha ancora approvato la legge di riforma della giustizia amministrativa." Così il responsabile della funzione pubblica smonta le proteste del sindacato di Pietro Larizza che ha criticato in particolare la nuova dirigenza. "È necessario fare al più presto il contratto collettivo, in cui siano fissate regole chiare a tutela dell’imparzialità delle scelte dei dirigenti" ha affermato il responsabile del pubblico impiego della Uil, Antonio Foccillo, "contro l'invasione della politica nella gestione amministrativa". Il contratto, ha concordato Bassanini, "dovrà essere fatto in tempi brevi, ed è questa la necessità che abbiamo sottolineato anche all'Aran. Dovrà fissare criteri di trasparenza e chiarezza per le nomine e per la verifica dei risultati rispetto agli obiettivi fissati. Ma sull'applicazione dei parametri, sulla revoca degli incarichi e sui compensi accessori i sindacati devono restare fuori. Si tratta di materie sulle quali dovrà decidere solo il contratto individuale".

E proprio sui contratti, e sulla ripresa delle trattative per il rinnovo del biennio economico per il pubblico impiego, per il quale Cub, Slai Cobas e Usi hanno indetto uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche, sindacato e Aran hanno mostrato i muscoli con reciproche accuse sui ritardi finora registrati. Mentre per il presidente dell'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego, Carlo Dell'Aringa, le richieste economiche dei sindacati sono eccessive e rendono difficile un accordo, Foccillo nega che i problemi siano economici, " per la dirigenza, per esempio, il problema vero è sostanziale, riguarda la trasparenza dell’assegnazione degli incarichi e gli strumenti di garanzia, dall’arbitrato alla conciliazione, nel caso di revoca dell'incarico e di recesso del rapporto di lavo

Il primo contratto unico per la dirigenza riguarda, secondo i dati della funzione pubblica 388 dirigenti di prima fascia, dei quali 43 sono transitati nel ruolo unico, e 4229 dirigenti di seconda fascia, dei quali 14 senza incarico, a cui si aggiungono, però, tre dirigenti estranei alla p.a. Un invito a concepire la riforma pensando innanzi tutto ai cittadini, "che sono i destinatari ultimi di ogni politica e di ogni amministrazione", è giunto dal numero uno della Uil Pietro Larizza, che ha ricordato che senza la modernizzazione della p.a. "molte iniziative e attività economiche vivranno con il piombo sulle ali.