ItaliaOggi 22.2.01

LAVORO E PREVIDENZA

Il Ccnl prevede l obbligo di assunzione negli enti pubblici con vuoti in organico`

Posto assicurato ai manager

Tutti i dirigenti p. a. hanno diritto a un incarico

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Posto assicurato per i manager pubblici. Ogni dirigente "ha diritto" a essere assunto.

L'amministrazione che ha vuoti in organico, infatti, non potrà rifiutarsi, in assenza di una giustificata motivazione, di stipulare il contratto al funzionario richiedente e che al momento è a spasso.

Quasi a voler dare un colpo di freno all'eccessiva privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico, l'articolo 13 del primo contratto unitario per i dirigenti pubblici firmato il 20 febbraio scorso all'Aran (si veda Italia Oggi di ieri e, per il testo integrale dell'intesa, il sito www.italiaoggi.it) ha stabilito che "tutti i dirigenti hanno diritto a un incarico".

Una novità, questa, fortemente voluta dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di categoria, per controbilanciare la maggiore flessibilità degli incarichi e soprattutto la possibilità per le amministrazioni di licenziare il dirigente se il lavoro svolto non è adeguato alle richieste.

Mobilità tra le varie amministrazioni con contratti sempre a tempo determinato, della durata tra i due e i sette anni, retribuzioni legate al merito, con incrementi fino a 80 milioni l'anno, valutazioni periodiche sull'operato svolto e revoca dell'incarico in caso di esito negativo dell'esame sono gli ingredienti della nuova disciplina del rapporto di lavoro con cui il governo e sindacati hanno voluto dare smalto ed efficienza privatista alla dirigenza pubblica.

Ma se il dirigente può essere giustamente licenziato, questo non vuole automaticamente dire che resterà "a disposizione della presidenza del consiglio dei ministri", cioè nel limbo del rublo unico della dirigenza, percependo il minimo stipendiate.

Il principio che "tutti i dirigenti hanno diritto a un incarico" è concretizzato attraverso la previsione dell'obbligo per le amministrazioni di assicurare "la pubblicità e il continuo aggiornamento degli incarichi conferiti e dei posti dirigenziali vacanti e ciò", precisa l’articolato, "anche al fine di consentire agli interessati il diritto a produrre eventuali domande per l'accesso a tali posti dirigenziali vacanti".

Il dirigente senza incarico, dunque, potrà chiedere alle amministrazioni che hanno vacanze in organico di essere assunto per specifici compiti per i quali ritiene di avere la giusta qualifica professionale.

Alla nuova disciplina sono interessati circa 6.400 dirigenti pubblici: 4.900 sono i dirigenti dello stato di prima e seconda fascia, rispettivamente 400 e 4.500, ai quali si aggiungono 1.200 dirigenti degli enti pubblici non economici, 120-130 della sanità, 35 degli enti di ricerca e 70 delle aziende autonome.

Attualmente sono a disposizione del governo, e dunque senza incarico, circa 120 dirigenti, dei quali 40 della prima fascia e 80 della seconda.

Per questi, appena formalizzato il contratto che ora passerà al controllo della Corte dei conti, scatterà la possibilità di fare domanda di incarico a un'amministrazione con posti disponibili.

A garanzia dell'imparzialità della scelta del dirigente, il contratto ha previsto alcuni criteri generali: l'amministrazione dovrà tenere conto della natura e delle caratteristiche degli obiettivi da realizzare, delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, dei "risultati conseguiti anche rispetto ai programmi e agli obiettivi precedentemente assegnati e alle posizioni organizzative precedentemente ricoperte".

Si è stabilito inoltre il principio della rotazione degli incarichi "la cui applicazione è finalizzata a garantire la più efficace ed efficiente utilizzazione delle risorse in relazione ai mutevoli aspetti funzionali e organizzativi e ai processi di riorganizzazione, nonché a favorire lo sviluppo della professionalità dei dirigenti".

In presenza di una valutazione non negativa dello svolgimento dell'incarico, le amministrazioni che non intendono confermare il dirigente "sono tenute ad assicurare un incarico almeno equivalente", cioè al quale corrisponde una retribuzione complessiva il cui importo "non sia inferiore del 10% rispetto a quello precedentemente percepito.