Italia Oggi Mercoledì 14 Febbraio 2001

ECONOMIA E POLITICA

E' una delle novità previste dal primo contratto unitario

Dirigenti p.a. tutelati Revoche degli incarichi inpugnabili

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Impugnabili le revoche degli incarichi affidati ai dirigenti pubblici.

È una delle novità previste dal primo contratto unitario per la pubblica dirigenza sia di prima sia di seconda fascia, che i sindacati e l'Aran stanno scrivendo in queste ore

L'intesa, raggiunta ieri, interessa 7 mila dirigenti, dei quali 400 di livello generale. Dei restanti, 4.500 sono ministeriali e circa 3 mila sono impegnati nelle altre amministrazioni.

Avranno aumenti che vanno dagli 80 milioni di lire, per i dirigenti di prima fascia, ai 17 previsti per quelli di seconda. Una quota della retribuzione sarà variabile, a seconda del raggiungimento degli obiettivi fissati nel contratto personale.

Ogni dirigente, infatti, avrà un proprio contratto al momento dell'affidamento dell'incarico da parte dell'amministrazione, della durata variabile dai due ai sette anni, che dovrà però rispettare le condizioni generali fissate dalla disciplina nazionale.

Uno dei nodi più spinosi affrontati al tavolo dell'Aran ha riguardato proprio l'ambito di autonomia del singolo contratto e in particolare le condizioni per il conferimento e la revoca degli incarichi.

I sindacati hanno preteso e ottenuto, a garanzia dell'imparzialità della scelta, la definizione di parametri generali che dovranno essere rispettati dalle amministrazioni richiedenti, per esempio sotto il profilo della professionalità del funzionario.

Nel momento in cui l'amministrazione, per esempio un ministero, sceglie il dirigente a cui affidare la direzione di un ufficio, dovrà comunicarlo alle organizzazioni sindacali, che verificheranno il contratto individuale alla luce di quello nazionale.

Nel caso in cui risultano non rispettate le condizioni generali, per esempio nel revocare gli incarichi, i sindacati potranno fare ricorso e chiedere la reintegrazione sul posto di lavoro.

I risultati dell'operato del dirigente saranno valutati ogni anno dal dirigente di livello superiore, cioè dal capodipartimento, per il dirigente genera

le, e dal ministro, per il capodipartimento, anche se il contratto è di durata settennale.

"L'aver fissato criteri nel contratto nazionale sul conferimento e la disciplina degli incarichi è una conquista importante", commenta il segretario nazionale della Uil pubblico impiego, Antonio Foccillo, "che argina il rischio di spoil system".

Secondo il presidente protempore dell'Aran, Guido Fantoni, "è stata fondamentale la decisione del governo di inserire in Finanziaria risorse aggiuntive per il comparto". Si tratta di 100 miliardi di lire per il trattamento di base, ai quali si aggiunge la quota destinata al recupero dell'inflazione.

Sul piede di guerra, intanto, l'Adige, l'associazione dei dirigenti generali, che conta circa 200 iscritti su quasi 400 dirigenti di prima fascia. Italo Guarente, segretario dell'Adige, giudica gravissima l’esclusione dalle trattative dell'associazione, "nei fatti la più rappresentativa per i dirigenti di prima fascia".