PERSONALE Le opportunità offerte dalla Finanziaria (e non solo) per rafforzare gli organici

Gli enti locali scoprono la flessibilità

L’ássunzione a tempo indeterminato ora non è più la regola

Di Giuseppe Rambaudi

 

L’assunzione di personale a tempo indeterminato e a tempo pieno non è più la regola ordinaria di rafforzamento degli organici ma costituisce per le amministrazioni locali l'extrema ratio. Esse devono prioritariamente valutare l'assoluta necessità di procedere a nuove assunzioni e la possibilità di dar luogo a forme meno vincolanti e meno onerose. Tale indicazione è posta con chiarezza dalla legge finanziaria n. 488/99, ma tali principi sono contenuti nella normativa degli ultimi anni, basta ricordare il nuovo testo del dlgs n. 29/93, e sono evidenziati nello stesso contratto collettivo.

La legge n. 488/99 impegna tutte le pubbliche amministrazíoni ad adottare una serie di misure. In primo luogo, esse devono tendere alla progressiva riduzione della spesa per il personale, alla programmazione delle assunzioni in modo da tener "conto dei risultati qualitativi raggiunti al termine dell'anno precedente", la definizione delle "priorità e necessità operative da soddisfare, tenuto conto in particolare delle esigenze di introduzione di nuove professionalità". E ancora le pubbliche amministrazioni devono accompagnare le proposte di assunzione con "una relazione illustrativa delle iniziative di riordino e qualificazione adottate e in corso", nonché della "definizione di modelli organizzativi rispondenti al principi di semplificazione e di funzionalità"; devono procedere alla definizione della percentuale di personale da assumere con contratti a tempo parziale o "altre tipologie contrattuali flessibili". In tale ambito la legge n. 488/99 introduce il principio della possibilità per i dirigenti di essere collocati in part time, purché essi non siano "preposti alla titolarità di uffici".

Le norme ci ricordano inoltre la necessità di procedere alla preventiva verifica dell'indisponibilità di personale in mobilità, istituto che dalla legge finanziaria viene valorizzato, in particolare escludendo ogni limitazione al comparto. Da sottolineare inoltre il rilievo della norma che proroga la validità delle graduatorie concorsuali, anche per l'assunzione dei dirigenti. E la previsione legislativa che gli oneri per la contrattazione decentrata sono a carico dei bilanci dei singoli enti.

I PRINCIPI

Le nuove regole valgono, ovviamente, come principio di riferimento per comuni e province e non sono per essi immediatamente precettive. Quindi non si possono applicare come criterio di legittimità per le assunzioni: in altri termini, una deroga non può essere oggetto di censura per illegittimità. Ma tutto ciò non ne diminuisce l'ímpatto, visto che siamo dinanzi a principi interpretabili alla stregua delle regole poste dal patto di stabilità. L'eventuale inosservanza è oggetto di possibile censura per l'ente in termini di risultato complessivo. Il che è reso ulteriormente denso di pregnanza dall'esplicíta considerazione che la riduzione delle spese per il personale costituisce una delle carte da giocare per il conseguimento degli obiettivi posti dalla stessa legge in termini di patto di stabilità, in particolare per la riduzione del disavanzo.

LE PROCEDURE

Quindi l'assunzione di nuovi dipendenti è oggi subordinata a un preciso percorso per le pubbliche amministrazioni locali. Esse possono prevedere l'assunzione di nuovo personale solo entro le previsioni contenute nel programma triennale, strumento in cui devono essere indicate le modalità dì copertura degli oneri. Tra gli oneri, ci ricorda il contratto, si devono anche conteggiare quelli derivanti dal trattamento accessorio. Ogni nuova assunzione deve trovare una specifica motivazione in termini di miglioramento della qualità del servizio o di realizzazione di un nuovo servizio a cui non si possa far fronte attraverso altre forme di razionalizzazione organizzativa. E tra queste, per esempio, deve essere prevista la gestione associata. E’ necessario inoltre assumere il riferimento ai risultati conseguiti dall'ente nell'anno precedente, quindi dar conto dell'eventuale impossibilità di conseguire performance. Un punto su cui occorre che i singoli comuni diano specifiche risposte è costituito dalla necessità di dare un'adeguata motivazione alle assunzioni che non siano dirette all'acquisizione di "nuove professionalità". Il che si lega strettamente all'esigenza, che la legge ci ricorda, di completare il processo di riqualificazione delle amministrazioni in connessione con l'attuazione della riforma amministrativa. Il tutto deve essere quindi contenuto in una specifica "relazione illustrativa" delle iniziative di riordino e riqualificazione in corso con uno specifico riferimento "a nuove funzioni e qualificati servizi da fornire all'utenza". Dal che si ricava l'indicazione legislativa della priorità assunta dall'esigenza di dotare l’ente locale di professionalità di alto livello, tanto più in considerazione della tendenza in corso da tempo, vedi le nuove opportunità di privatizzazione e le linee di riforma dei servizi pubblici locali, a che i comuni esercitino sempre meno compiti di gestione attiva e sempre più compiti di indirizzo e programmazione, con la conseguenza che non occorrono molti dipendenti non qualificati, ma pochi dipendenti estremamente qualificati e di elevato profilo professionale.