Italia Oggi - Martedì 2? Febbraio 2001

IMPOSTE E TASSE

Pronta per la firma la convenzione tra Anci e Cgil, Cisl e Uil. Si parte a giugno

Caf tuttofare: le mani sull'Ici

Assistenza e certificazione su denunce e bollettini

DI GIANNI MACHEDA

I Centri di assistenza fiscale diventano sempre più tuttofare e si preparano a sbarcare anche nel campo dei tributi locali.

A partire dal prossimo mese di giugno, i Caf forniranno infatti consulenza ai cittadini nella predisposizione delle dichiarazioni di variazione e dei bollettini di pagamento per l'Imposta comunale sugli immobili.

Non solo. I Centri di assistenza (grazie alla gestione delle banche dati relative alle rendite catastali) svolgeranno una funzione di "certificazione" di quanto dichiarato dai contribuenti nelle denunce Ici e fungeranno anche da intermediari per risolvere in via bonaria eventuali contenziosi tra cittadini ed enti locali.

A prevederlo è un protocollo d'intesa sul quale stanno lavorando da alcune settimane l'Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) e i rappresentanti dei Caf legati alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

Un'intesa che già mette in allarme gli uffici tributi locali.

Per Franco Taccio, presidente dell'Anutel, l'associazione che li raggruppa, "l'inserimento di un ulteriore soggetto nel ciclo di gestione dell'Ici rischia di creare ulteriore confusione per i comuni e soprattutto per i contribuenti.

L'imposta andrebbe invece totalmente ridisegnata, in particolare nella fase del pagamento, facendo confluire i versamenti dal conto corrente postale che ogni comune dovrebbe avere, come già avviene per Tosap, pubblicità e tassa rifiuti giornaliera".

La firma dell'accordo è comunque prevista per i prossimi giorni e tutto sarà pronto per giugno, quando partiranno le operazioni relative alle dichiarazioni Ici per il 2000 e al versamento dell'acconto dell'imposta.

La convenzione-quadro, che dovrà ovviamente essere sottoscritta dagli enti interessati ad applicarla, prevede sostanzialmente due funzioni di base per i Caf: l’assistenza nella predisposizione della dichiarazione e il calcolo dell'imposta dovuta.

Ma nell'accordo si fa anche riferimento a un flusso di informazioni che coinvolgerà le parti interessate.

I Caf forniranno ai comuni tutte le dichiarazioni ricevute, digitate e riportate su supporto informatico, oltre ai dati relativi ai versamenti in acconto e a saldo effettuati.

Gli enti metteranno invece a disposizione dei Centri di assistenza le delibere e i regolamenti in materia di imposta sugli immobili, ma soprattutto (ove presenti) le banche dati delle rendite catastali.

In tal modo il Caf potrà verificare quanto dichiarato dal contribuente, eventualmente correggerlo e infine "certificarlo", asseverando la bontà delle informazioni fornite.

Un sistema, questo, che potrebbe ridurre i rischi di contenzioso dovuto a errori nelle dichiarazioni e nei bollettini di versamento.

E a proposito di liti fiscali, uno dei punti chiave della convenzione è proprio l'impegno dei Caf a mettersi a disposizione dei contribuenti e degli enti locali nella fase immediatamente successiva all'invio di avvisi di accertamento: una sorta di tavolo congiunto con l'amministrazione, che punterà a risolvere i contrasti attraverso soluzioni alternative all'avvio del contenzioso.

I comuni e i Centri di assistenza potranno però arricchire i propri rapporti individuando ulteriori servizi.

Qualche esempio: se il comune ha un sistema informatico che non gli consente di "leggere" le informazioni fornite dal Caf, quest'ultimo potrà prendersi carico dell'inserimento dei dati su dischetto in base al tracciato record stabilito dall'amministrazione.

E ancora, se il comune deciderà di alleggerire il lavoro degli uffici nel periodo caldo delle denunce e dei versamenti, i Caf potranno gestire eventuali sportelli decentrati nel territorio.

Oppure potranno essere incaricati di rispondere ai quesiti dei contribuenti attraverso appositi numeri verdi o call-center dedicati.

Per quanto riguarda i risvolti economici della convenzione, al momento (ma le cose potrebbero cambiare di qui alla sigla definitiva) l'accordo quadro non prevede un compenso specifico per i servizi di base offerti dai Caf, mentre si fa riferimento in modo specifico alla necessità che le funzioni aggiuntive conferite dalle amministrazioni locali vengano da queste "pagate" in base a costi da concordare.