ITALIA OGGI Venerdì 24 Novembre 2000

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Firmato dal ministro Bassanini il decreto che pone nuove regole sugli incarichi

Scelta dei dirigenti vincolata

La p. a. dovrà valutare la specifica professionalità

 

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Tutti schedati i dirigenti dello stato in base alla professionalità. L'obiettivo è di assicurare l'imparzialità della scelta da parte delle amministrazioni. Affidare la direzione di un ufficio pubblico a un archivista di stato, per esempio, quando invece sono richieste per quel posto competenze tipiche dell'ingegnere sarà così, se non impossibile, molto più difficile.

L'affidamento degli incarichi, che è discrezionale e ha durata temporanea, infatti, dovrà essere motivato, sia peri dirigenti di prima che di seconda fascia del ruolo unico,. alla luce della specifica professionalità richiesta. Il ministro della funzione pubblica, Franco Bassanini, ha firmato il 22 novembre scorso il decreto che impone di qualificare professionalmente tutti i dirigenti del ruolo unico e obbliga le amministrazioni a valutare "prioritariamente" la specifica professionalità del dirigente prima di sottoscrivere il contratto.

L'istituzione di distinte sezioni professionali, già prevista dal dpr n. 150/99, dovrebbe funzionare da deterrente contro il rischio di spoil system.

COME FARE LA SCELTA

"Le amministrazioni dello stato, anche a ordinamento autonomo, fatta salva la facoltà di attribuzione degli incarichi dall'articolo 19, commi 4 e 6 del decreto legislativo n. 29/1993, sono prioritariamente tenute a valutare, all’atto del conferimento di incarichi dirigenziali per i quali sia richiesta specifica professionalità", precisa il decreto di Bassanini, "il personale dirigenziale iscritto nelle distinte sezioni del ruolo concernenti le relative professionalità". Un accertamento, questo, che pare però rendere obbligatoria la scelta, visto che si tratta di una valutazione prioritaria ma non vincolante. Per i dirigenti a disposizione, cioè privi di un incarico, è previsto un utilizzo in funzioni per le quali non è espressamente richiesta una specifica competenza.

QUANTE SONO LE SCHEDE

I dirigenti iscritti nel ruolo unico dovranno essere qualificati in base ai requisiti professionali posseduti. Per quelli di prima fascia ci sono otto sezioni di appartenenza (architetti, archivisti di stato, chimici, informatici, ingegneri, ispettori, sanitari, tutela dei cittadini e degli interessi italiani all'estero). Per la seconda fascia, invece, ci sono 15 voci. "Le distinte sezioni", si legge nel decreto, "rappresentano una specificazione in senso tecnico-professionale del ruolo unico. L'inserimento dei dirigenti nelle medesime ha esclusivamente finalità di certificazione delle professionalità possedute. Per consentire la corrispondenza tra le voci di classificazione e le specificità tecniche dei dirigenti, le sezioni saranno aggiornate ogni due anni. L'inserimento avverrà in base a tre parametri: la provenienza dai soppressi ruoli professionali delle amministrazioni del ruolo unico, (accertamento delle competenze, in base a prove tecniche selettive superate e previste dai bandi di concorso e, infine, lo svolgimento di funzioni amministrative riconosciute dal diritto internazionale di tutela dei cittadini e degli nteressi italiani all'estero.

CHE COSA DEVONO FARE GLI UFFICI

Per la prima schedatura, ogni amministrazione dovrà, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, inviare alla funzione pubblica i nominativi dei propri dirigenti in base alla professionalità accertata. Gli uffici dovranno consultare le organizzazioni sindacali e dovranno inviare una relazione che illustri i criteri seguiti per la classificazione proposta. L'ultima parola spetterà all'ufficio del ruolo unico, che ha il compito di individuare, sulla base delle richieste delle amministrazioni, anche le esigenze professionali non soddisfatte, in modo da "promuovere le procedure concorsuali atte a garantire il reclutamento delle professionalità necessarie".