La Consulta conferma la legge n. 359192 sull’occupazione per pubblica utilità

Espropri,risarcimenti equi

Al proprietario spetta la metà del valore del bene

Di LINDA PISANI

E’ conforme alla Costituzione la norma che, nel disciplinare gli effetti della occupazione per pubblica utilità di un suolo da parte della p.a., prevede che il proprietario venga risarcito con una indennità di esproprio pressoché pari al valore venale dimezzato del bene.

Con la sentenza n. 24, i giudici di palazzo della Consulta hanno dichiarato infondati i dubbi di incostituzionalità sollevati dal tribunale di Mistretta sulla norma che prevede la corresponsione di una somma corrispondente alla indennità di esproprio (senza abbattimento del 40%), maggiorata del 10%. Si tratta dell'articolo 5-bis del dl n. 333 del '92 per il risanamento della finanza pubblica, convertito con modificazioni nella legge n. 359 dello stesso anno.

Alla norma impugnata era stato contestato di violare il principio costituzionale di eguaglianza, rispetto a quanto previsto dall'articolo 938 del c.c. che, con riferimento all'analoga situazione del proprietario di un fondo occupato da un costruttore privato, dispone la corresponsione in favoe del primo di una somma pari al doppio del valore della superficie occupata, oltre al risarcimento del danno. Ma i giudici costituzionali non sono stati d'accordo: le due situazioni messe a raffronto, hanno risposto, "sono diverse sia sotto il profilo dei soggetti che dei presupposti di applicabilità e della natura delle norme". "L'art. 938 del codice civile", ha spiegato la Corte, "regola l'occupazione di porzione di fondo contiguo, quale modo di acquisto della proprietà, nel rapporto tra soggetti privati in posizione paritaria". "Nella ipotesi contemplata dalla norma denunciata, invece elemento essenziale è la occupazione di suoli per causa di pubblica utilità".

"Si tratta, quindi, di attività della pubblica amministrazione (o di un suo concessionario) destinata alla realizzazione dell'opera pubblica, che, con la irreversibile trasformazione del suolo occupato, determina l'acquisto della proprietà da parte della stessa amministrazione, senza necessità di intervento del giudice civile". "In tale ipotesi non si ha una vera apprensione senza titolo da parte di un soggetto privato di un bene parimenti privato, ma una occupazione, ancorché illegittima, della pubblica amministrazione, sostenuta da valida dichiarazione di pubblica utilità".

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