Italia Oggi, giovedì 3 febbraio 2000, pg 5


La ripresa delle trattative mette I sindacati sul piede di guerra. Sotto la lente Viminale e trasporti

E’ SCONTRO APERTO SUI DIRIGENTI P.A.

Nei ministeri I contratti individuali anche se c’è il divieto

Di ALESSANDRA RiCCIARDI

 

E’ scontro tra i vertici della pubblica amministrazione sulle nomine dei dirigenti generali.

Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, alcuni ministeri stanno procedendo al conferimento di nuovi incarichi per uffici di livello generale nonostante l'ultima direttiva firmata dal presidente del consiglio, Massimo D'Alema, blocchi la stipula di contratti individuali in attesa della trattativa nazionale con i sindacati. A forzare la mano sarebbero, in particolare, i dicasteri dei trasporti e degli interni. L'amministrazione guidata da Enzo Bianco, secondo quanto è emerso, ha proposto la stipula di contratti individuali con cinque dirigenti generali, tra i quali Piergiorgio Giannetti, al bilancio, e Maria Antonietta Giuranna, alle gestioni contabili, che dovrebbero firmare in queste ore. L'intervento di D'Alema, insomma, sembra essere finito nel dimenticatoio e i sindacati sono già sul piede di guerra per questa ripresa delle trattative private, specialmente tenendo conto del fatto che non è ancora stata fissata una data per l'incontro all'Aran per il contratto collettivo.

La direttiva del premier dei giorni scorsi ( si veda Italiaoggi del 27/1) si era resa necessaria per evitare nuove polemiche dopo il caso dei circa 50 dirigenti generali ai quali era stato revocato l'incarico "senza alcuna giustificazione. Si è trattato di una epurazione politica", commenta Arcangelo D'Ambrosio, segretario generale della Dirstat, il sindacato dei dirigenti dello stato, "e non di una scelta legata alla necessità di una diversa o maggiore professionalità. Per questo è necessario un contratto unico nazionale per tutti i dirigenti, sia di prima che di seconda fascia, sul trattamento economico base e il recesso dal rapporto. Se dovessero essere stati firmati nuovi contratti individuali", incalza D'Ambrosio, "chiederemo alla funzione pubblica di annullarli e ricorreremo innazi alla magistratura". Sulla stessa posizione Cgil, Cisl e Uil, che da mesi hanno un braccio di ferro a distanza per avviare le trattative. "Il contratto precedente, che non disciplinava i quadri generali, è scaduto il 31/12/97 ed è molto grave che ancora oggi sulla questione il governo non abbia fatto chiarezza. Non sappiamo neanche se l'atto di indirizzo all'Aran è stato preparato", sottolinea il numero uno della Uil per il pubblico impiego Antonio Foccillo. Franco Bassanini sembrava intenzionato ad accettare la proposta dei sindacati: far rientrare i dirigenti generali nella contrattazione collettiva, nella quale fissare una serie di garanzie minime, mentre lasciare al contratto individuale la disciplina del compenso accessorio e della durata del rapporto. E su questa linea è intervenuta la presidenza del consiglio dei ministri, che nella comunicazione ai dicasteri fa salvi i contratti individuali già sottoscritti, mentre per gli altri rinvia all'accordo collettivo. "Ci sono però rami della p.a. che restano contrari al contratto nazionale, spiega Lia Ghisani, segretario confederale della Cisl, "forse temendo limiti eccessivi allo loro discrezionalità. Ma l'esigenza di una griglia normativa di base è inderogabile".