Italia Oggi, martedì 30 novembre 1999

Era stato privato dall’incarico dal ministro Visco

TAR RIDA’ IL POSTO A DIRIGENTE LUCANO

Di ALESSANDRA RICCIARDI

Il Tar della Basilicata ridà il posto a un dirigente generale bocciato dal ministro Visco.

Rocco Mario Libutti spodestato dalla poltrona di dirigente generale per le entrate della regione Basilicata dal ministro delle finanze, Vincenzo Visco, è stato riconfermato nell'incarico. Sentenza alla mano, lo scorso fine settimana Libutti si è ripresentato nel suo ufficio e ha preteso di riavere il posto. Il giudice amnùnistrativo, verificata la mancanza di motivazione del provvedimento in cui non si confermava l'incarico, ha disposto il ritorno del Libutti alla direzione regionale. Si tratta di una decisione che minaccia di aprire la strada a ricorsi a raffica da parte degli altri 50 dirigent i generali che sono stati bocciati dai rispettivi ministri anche se, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, i ministeri sono corsi ai ripari e si sono impegnati a trovare funizioni operative per i dirigenti rimasti senza.

La vicenda del totonomine potrebbe subire, dunque, una sterzata e portare a un blocco delle nuove nomine, in particolare di dirigenti esterni all'amministrazione. Soddisfazione per gli esiti del giudizio è stata espressa dal sindacato dei dirigenti pubblici, Dirstat-Confedir. "La sentenza del Tar - dice il segretario Arcangelo D'Ambrosio, "conferma la bontà delle nostre perplessità sulla procedura seguita dai ministri nel distribuire gli incairichi. Se si fossero previsti criteri di selezione e di valutazione chiari e certi per tutti, probabilmente si sarebbero evitate le polemiche e i ricorsi ai tribunali, con un risparmio anche economico". Il dirigente perdente posto in seguito alla decisione del tribunale regionale, infatti, dovrà essere comunque retribuito secondo quanto previsto dal suo contratto individuale, anche se un tribunale amministrativo ha dato l'incarico ad altra persona. "Si duplicano le spese in questo modo", commenta D'Ambrosio, che minaccia forme di protesta incisive da parte dei dirigenti, anche se lo sciopero "sarà evitato". I sindacati del pubblico impiego chiedono ora che all'Aran si stringa sulla trattativa per il rinnovo del contratto generale per tutti i dirigenti e che in questa sede siano previste modalità di nomina e di giudizio del lavoro fatto che garantiscano l'imparzialità e la meritocrazia. "Se c'è un problema di esuberi nel settore, che il governo lo dica chiaramente", incalza D'Ambrosio, e presenti un piano di incentivi agli esodi. Costerebbe meno dei due anni di stipendio base assicurati a tutti i dirigenti del ruolo generale".