ITALIA OGGI 28 GIUGNO 2000

Il punto della situazione è stato fatto nel convegno di Torino sull'esperienza esperienza britannica e l'Italia

Project finance guardare agli inglesi

I privati coinvolti dall'unità tecnica

DI CARLO SENESE

La tematica della finanza di progetto diventa di sempre maggior attualità. Nelle costruzioni, per esempio, (dopo le esperienze fatte nell'impiantistica per la produzione energetica e le telecomunicazioni), favorita da una legge quadro sui lavori pubblici che sta per esser completata dal regolamento generale di attuazione. Al momento si moltiplicano iniziative che, però, per ora restano a livello locale e riguardano interventi di modesta entità.

Per coordinarle, dal prossimo luglio sarà operativa, presso il comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), l’unità tecnica finanza di progetto (Ufp) che si ispira all'analoga Treasury task force operante in Gran Bretagna dal 1997 per coordinare gli interventi con la formula Pfi (private finance initiative) - Ppp (public private partnership).

Per aggiornare lo stato dell'arte del confronto italo-britannico, dopo due convegni svoltisi a Milano (nel 1997 e 1998) e uno a Venezia (nel 1999), venerdì se ne è svolto un quarto a Torino, nel salone di Sanpaolo Imi, intitolato, "Operatività del contratto nella finanza di progetto. L'esperienza britannica e l’Italia"; Come i precedenti era patrocinato dal consolato generale della Gran Bretagna a Milano e British trade international, e moderato da Aldo Norsa, professore all'Istituto universitario di Architettura di Venezia (Iuav).

Dopo i saluti di Charles de Chassiron, direttore generale per il commercio e console generale di Gran Bretagna a Milano, e di Paolo Peveraro, assessore alla gestione azienda del comune di Torino, la relazione di Fred Maroudas, della Treasury task force britannica, ha illustrato una novità assoluta. La notizia riguarda la nascita di partnerships Uk (Puk), organismo pubblico-privato che prenderà gradualmente il posto della task force, con il compito di intervenire nelle operazioni più interessanti anche con l’apporto di capitali di rischio.

La relazione, presentata da Luigi de Pierris coordinatore dell'Unità tecnica finanza di progetto (Ufp) in seno al Cipe, ha affrontato i compiti urgenti che attendono alla prova questo organismo. Sono la promozione della nuova tecnica, l'assistenza alle amministrazioni e la valutazione del merito di credito dei progetti presentati (la loro cosiddetta "bancabilità"), il tutto perseguendo un "trasferimento dei rischi" dal settore pubblico al privato "ottimale" e non necessariamente "massimo".

A queste presentazioni istituzionali sono seguite quelle degli operatori. Mario Trombetta, responsabile del settore project ed export finance di Sanpaolo Imi, ha spiegato quanto le banche italiane stanno facendo per favorire "iniziative per la finanza privata" e ha chiesto che il quadro normativo affronti insieme alla tematica delle gare quella, cruciale, della negoziazione tra operatore pubblico e privato.

Enzo Schiavello, dello studio legale Gianni, Origoni & partners e Jeremy Gewirtz, di Linklaters & Alliance, hanno affrontato gli aspetti legali sfatando il mito che la finanza di progetto, affermatasi in paesi caratterizzati dal sistema di "common law>, sia più difficilmente applicabile dove vige la "civil law>.

Walter Albini, del gruppo assicurativo Aon Nikols, è intervenuto sui rischi e le coperture assicurative nelle forme tipiche richieste dalla finanza di progetto, mentre Nicola Beretta Covacivich, direttore del settore project finance & privatisation di Pricewaterhouse Coopers, ha sviluppato il ruolo delle società di consulenza nel valutare la fattibilita di nuove infrastrutture con schemi pubblico-privati. E ha portato ad esempio quanto si sta studiando per le Olimpiadi di Atene (in previsione delle successive invernali di Torino). Le conclusioni erano affidate ad Antonio Bargone, sottosegretario ai lavori pubblici e artefice della terza versione della legge Merloni che fa esplicito riferimento alla finanza di progetto. Bargone ha rivendicato l'introduzione, per legge, della figura del promotore allo scopo di metter fine a equivoci sull'effettivo rischio assunto dai privati, come quelli, che hanno segnato l'esperienza di Tav (Treno ad alta velocità) e di evitare le distorsioni del passato, per cui si affidavano a privati funzioni degli enti pubblici da adempiere con soldi pubblici

Dopo aver assicurato che la legge in discussione al Parlamento sulla riforma della conferenza di servizi procede spedita, e promette di dar certezze contrattuali a chi vuole investire capitali di rischio, ha annunciato la presentazione di uno stralcio che mira a disciplinare un rapporto pubblico privato anche per le opere cosiddette "fredde" (che all'opposto delle "calde" non attirano capitali, come per esempio quelle non tariffabili). E ha esortato a procedere per gradi, partendo da un'unita tecnica come strumento di supporto alle amministrazioni che eviti di sostituirsi a loro e si prepari in futuro a coinvolgere i privati nella sua operatività.