ITALIA OGGI 1.11.00

Project finance, l'Italia guarda agli inglesi

Dallo scorso settembre è finalmente operativa, presso il Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), la nuova Unità tecnica per la finanza di progetto (Ufp).

Questa struttura è nata per fornire alle amministrazioni centrali, regionali e locali servizi di assistenza e consulenza tecnica simili a quelli della Treasury taskforce britannica (operativa dal settembre 1997) secondo il dettato dell'articolo 7 del collegato alla legge finanziaria per il 1999.

L'Italia in effetti sta seguendo l'esempio della Gran Bretagna, che dal 1992 ha sviluppato con maggior successo di tutti il project financing al punto che attualmente sono in fase di appalto oltre 100 interventi con questa formula per un investimento totale previsto di circa 3 miliardi di sterline (oltre 9.600 miliardi di lire).

Proprio riguardo a questo argomento vengono pubblicati in questi giorni gli atti del convegno intitolato "Operatività del contratto nella finanza di progetto. L'esperienza britannica e l'Italia", svoltosi a Torino, nel salone della banca Sanpaolo-Imi, il 23 giugno 2000.

Introdotto da Charles Richard Lucien de Chassiron, direttore generale per il commercio e gli investimenti in Italia e console generale britannico a Milano, e da Paolo Peveraro, assessore gestione azienda del comune di Torino, il convegno ha analizzato gli sviluppi della finanza di progetto nei due paesi, partendo dall'esperienza (e dai contenuti) di tre precedenti convegni di confronto italo-britannico svoltisi a Milano (presso la camera di commercio) nel 1997 e 1998 e a Venezia (presso l'Unione industriali) nel 1999.

Il fascicolo degli atti, introdotto da uno scritto di Aldo Norsa (professore all'Istituto universitario di architettura di Venezia), si apre con una relazione di Fred Maroudas (dirigente della Treasury taskforce britannica), che illustra la mutazione in corso di questa struttura in una nuova agenzia di promozione (e investimento) nei progetti chiamata Partnerships Uk.

Essa è seguita da uno scritto di Luigi de Pierris, coordinatore di Ufp, che illustra le linee operative della nuova unità tecnica e i contenuti del "vademecum" - messo a punto preliminarmente - all'esame di singoli casi di intervento.