Il Bollettino ha ospitato, in "rassegna stampa" e in "contenzioso", sia l’estratto della sentenza della Corte d’Appello di Firenze, sia l’articolo di Achille Maccapani ai quali si riferisce il Sindaco Saturnini. Era quindi doveroso ospitare immediatamente anche la risposta dello stesso Sindaco.

CS

ITALIA OGGI – 13 10 2000

LO SPOIL SYSTEM E LO SPIRITO DELLA BASSANINI

 

In riferimento all'articolo a firma di Achille Maccapani apparso sulla prima pagina di Italia Oggi del 10/10/00 sotto il titolo "Stop allo spoil system" desidero precisare quanto segue:

1) innanzitutto l'autore ha voluto trarre conclusioni troppo affrettate e troppo generaliste da un fatto accaduto due anni fa nel mio comune: troppo affrettate perché nessuno (né il comune né l'autore dell'articolo) conosce le motivazioni della sentenza del 3/10/00 della Corte d'appello di Firenze; troppo generaliste perché il caso in questione è assolutamente particolare e difficilmente replicabile altrove;

2) in secondo luogo non comprendo a quale spoil system la Corte d'appello di Firenze avrebbe messo la sordina dal momento che lo spoil system non esiste nell'ordinamento del nostro paese;

3) inoltre non si capisce quale potere dei sindaci dovrebbe essere limitato dal momento che i poteri e le attribuzioni del sindaco, a fronte della universalità della sua investitura, sono ben poca cosa, essendo le funzioni di governo all'interno del comune ripartite e bilanciate fra sindaco, giunta, consiglio e dirigenti.

Detto questo vorrei esprimere il mio totale accordo con le considerazioni del prof. Mario Chiti in merito alla sentenza della Corte d'appello di Firenze quando lui dice che un segretario comunale (ma anche un dirigente, anche un funzionario) non può essere revocabile ad nutum da parte del sindaco, o solo perché non gode più della sua fiducia, ma solo per gravi violazioni di legge ampiamente motivate.

La revoca che ho attuato (mio malgrado) nei confronti del segretario comunale del comune che amministro è stata disposta da me con il consenso unanime di tutta la giunta comunale, seguendo pedissequamente la procedura prevista dalla Bassanini ed esclusivamente per gravi violazioni dei doveri d'ufficio, dello statuto comunale e dei regolamenti comunali, come il giudice del lavoro e il Tribunale di Firenze hanno riconosciuto.

Del resto, cosa poteva fare il sindaco di un piccolo comune, in cui il segretario comunale è anche l'unico dirigente, essendosi venuto a trovare nella situazione paradossale di chi, pur avendo scelto e nominato un segretario comunale che riteneva idoneo a guidare con determinazione e con slancio la struttura comunale nell'ultimo anno e mezzo del proprio mandato, si ritrova di fronte, di lì a poco, un funzionario totalmente diverso da quello intravisto in fase di nomina?

Cosa poteva fare il sindaco di un piccolo comune di fronte a un segretario comunale che lo stesso giorno della presa di servizio rifiutava il servizio dei protesti cambiari suscitando le giuste preoccupazioni degli istituti di credito; che, prima di partecipare alla prima riunione di giunta, convocava una conferenza dei servizi per esporre ai responsabili il proprio programma; che imponeva il proprio orario al consiglio e alla giunta comunale e che partecipava alle riunioni di questo organo solo per 15/20 minuti; che si rifiutava di partecipare, come esperto in materia giuridica, alle riunioni della commissione edilizia; che si rifiutava di assumere la presidenza delle gare di appalto come previsto dallo statuto comunale; che si rifiutava di stipulare contratti in favore del comune tentando di affidare il relativo incarico ai notai con aggravio di spese per il comune stesso; che, a fronte di un sistema computerizzato per la gestione del personale, intendeva reintrodurre un procedimento cartaceo assolutamente farraginoso e anacronistico?

Di fronte a una simile situazione al predetto sindaco del piccolo comune che non poteva più contare sull'apporto dell'unico dirigente in servizio, non rimaneva altra strada che quella di prendere atto che il rapporto fiduciario che, in virtù della 127/97, lega il segretario comunale al sindaco, era venuto meno; che la collaborazione, anche propositiva del segretario comunale nei confronti di tutta l'amministrazione non si era mai espletata e che, per di più, il dirigente in questione era incorso in gravi violazioni ai doveri d'ufficio.

Logica conseguenza di questa presa d'atto era la contestazione all'interessato delle violazioni ai doveri d'ufficio ai sensi dell'art. 17, comma 71, della legge 127/97 e, successivamente, non essendovi stato ravvedimento alcuno, l'avvio del procedimento di revoca alfine di mettere in grado l'amministrazione comunale di portare a termine il proprio programma entro la scadenza del mandato amministrativo.

Sono scelte che non si fanno a cuor leggero, ma solo e soltanto se vi si è costretti da cause di forza maggiore.

Concludendo, sono assolutamente convinto che la figura del segretario comunale ha subito una profonda trasformazione in forza della Bassanini, che l'intera categoria dei segretari comunali sta attraversando uno dei periodi più difficili della propria storia e che al nuovo rapporto di lavoro non corrispondono ancora adeguati istituti contrattuali.

Se, per ipotesi, volessimo applicare la normativa privatistica dei dirigenti delle aziende private anche ai segretari comunali ed ai dirigenti pubblici, occorrerebbe prima assicurare a questi ultimi garanzie economiche assolutamente diverse da quelle attuali. Sono però altrettanto convinto che la pubblica amministrazione non può essere ingessata con l'assoluta inamovibilità dei dirigenti e dei funzionari, perché se i sindaci vogliono conseguire risultati certi in tempi certi, se i sindaci vogliono assicurare servizi efficienti ed efficaci, allora devono poter contare sulla collaborazione piena di dirigenti e di funzionari legati da un rapporto fiduciario con chi tiene in mano le redini del governo del comune.

Chi scrive non pensa affatto all'introduzione di uno spoil system all'americana, ma non pensa neppure che si possa affossare lo spirito della Bassanini.

Paolo Saturnini, Sindaco di Greve in Chianti