IL SOLE 24 ORE - 22 settembre ’00

Pubblica Amministrazione – Sono ormai numerose le sentenze che reintegrano nei precedenti incarichi i dirigenti rimossi

I GIUDICI "SMONTANO" LO SPOIL SYSTEM

Per il ministero delle finanze, in prima fila nell'applicare la disciplina, non si torna indietro

ROMA

Compleanno senza festa per il nuovo corso inaugurato al ministero delle Finanze nel conferimento degli incarichi ai dirigenti: continua, infatti, lo stillicidio di sentenze della magistratura che contestano il potere "discrezionale" di nomina e reintegrano nel posto precedentemente occupato i dirigenti rimossi.

Il problema è particolarmente avvertito alle Finanze perchè, esattamente un anno fa, l’allora responsabile del dicastero, Vincenzo Visco, si pose in prima linea nell’attuazione delle leggi Bassanini e del Ruolo Unico varando una complessa operazione di riordino della dirigenza sia a livello centrale, sia nelle sedi periferiche.

L'applicazione della nuova disciplina è poi proseguita anche nei mesi più recenti. Il problema di fondo che va emergendo, però, non interessa solo le Finanze; ma è più generale e riguarda le condizioni di applicabilità dei contratti privatistici nelle pubbliche amministrazioni come conferma il rinvio delIa questione alla Corte Costituzionale da parte del Tar Lazio.

Le nomine alle Finanze

Secondo i dati resi pubblici la settimana scorsa dall'ufficio del Ruolo unico (si veda il Sole 24 Ore" del 13 settembre) i dirigenti in panchina sono 94 (40 ''di prima ;fascia' e. 54 di seconda), dei quali 29 "collocati a disposizione da parte: del ministero delle Finanze„. In realtà, all'interno del ministero di viale Europa, il movimento è stato ben più ampio, determinando, accanto alle rimozioni una lunga serie di avvicendamenti negli incarichi. La sola, operazione annunciata un anno fa (si, veda "Il Sole-24 Ore", del 18 settembre 1999) riguardava due direzioni centrali del ministero e ben 12 su, 15 direzioni regionali. Si è aggiunto poi, un vasto rinnovamento tra i direttori di uffici dirigenziali periferici, così che, secondo stime sindacali il totale delle sostituzioni e degli spostamenti sfiorerebbe le 300 unità. Va tenuto presente che fra le Amministrazioni dello Stato il Fisco si è mosso per primo anche sulla spinta della riforma dell'organizzazione di Governo (decreto legislativo300/99) che prevede, dalla prossima legislatura, l'accorpamento tra Finanze e Tesoro.

Il nodo dei vincitori di concorso. Resta il fatto che numerosi dirigenti hanno fatto ricorso alla magistratura e in più di un caso, hanno ottenuto ragione dai tribunali.

L'ultimo esempio giunge dal giudice del lavoro di Trapani e pone in evidenza il problema dei vincitori di un concorso espletato ad hoc negli anni passati per 999 posti da dirigente: 300 di questi, secondo la Dirstat Finanze, sarebbero tuttora senza incarico.

Il tribunale di Trapani nel giudicare un ricorso contro l'Amministrazione finanziaria, ha sostenuto che il ministero " non può procedere a suo piacimento nell'assegnazione degli incarichi dirigenziali, ma deve invece tenere conto dei titoli professionali, culturali, di servizio, delle esigenze di rotazione degli incarichi, dei profili personali dei singoli dirigenti, di eventuali incompatibilità",

Secondo il. giudice è "indifendibile> la tesi secondo cui "nell'ottica della privatizzazione generale del pubblico impiego l’Amministrazione sia divenuta titolare di un potere discrezionale nell'attribuzione degli incarichi dirigenziali ed esente da obblighi di motivazione".

Si afferma, invece, che "esistono anche sul piano civilistico presidi di ragionevolezza e buona fede che sovrintendono all'esercizio dei privati poteri discrezionali, imponendo quanto meno un dovere di congrua motivazione.

Nel caso specifico è stata, quindi, censurata la posizione delle Finanze secondo cui, per i vincitori di concorso, la posizione occupata in graduatoria sarebbe "soltanto uno degli elementi, per di più subordinato ad altri, per la selezione dei dirigenti ai quali assegnare gli incarichi>: si confermerebbe così l'esistenza di un "fumus" di arbitrio nell'attribuzione degli incarichi", con la conseguente lesione del diritto del singolo dirigente a ottenere un posto "in base alla posizione ricoperta in graduatoria":

La difesa del ministero.

Sull'intera questione le Finanze cercano di sdrammatizzare. "É ovvio che il problema degli incarichi dirigenziali si sia posto qui più che altrove - ricorda il sottosegretario Natale D'Amico, che ha la delega per le questioni del personale - proprio perchè siamo impegnati nella riforma del ministero. Comunque i numeri dei quali si parla a proposito dei dirigenti rimossi sono pur sempre piccoli".

Quanto all'istituto del Ruolo unico, "deve .funzionare e, in effetti, comincia a funzionare, tanto che molte delle persone messe a, disposizione hanno poi trovato proposte e condizioni di impiego perfettamente corrispondenti alle loro caratteristiche". Non c'è, dunque, motivo per cambiare direzione di marcia. Tuttavia, "la tutela giurisdizionale verso gli atti della pubblica amministrazione è ampia, come è giusto che sia, e i magistrati fanno il loro lavoro, come noi facciamo il nostro".. Quindi, "non è detto che l'Amministrazione non possa correggere eventuali, singole, decisione sbagliate".

ELIO SILVA