Italia Oggi Martedì I4 Novembre 2000

 

L'organo istituito dal ministro Bassanini. Fra i componenti Leo (ex fìnanze)

Spoil system sotto controllo

Un comitato di garanti dovrà valutare le revoche

DI TERESA IACONINOTO

Spoil system sotto controllo.

D'ora in poi nessuna revoca di dirigenti pubblici potrà essere fatta senza il parere di un comitato di garanti. L'organo di garanzia è stato istituito con un decreto firmato il 10 novembre dal ministro della funzione pubblica Franco Bassanini e sarà un organo consultivo chiamato a esprimere pareri obbligatori e vincolanti nei casi in cui il dirigente, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, venga sollevato dall'incarico.

Il comitato, previsto dall'articolo 21 del decreto legislativo 29 del 1993 di riforma del pubblico impiego, verrà costituito presso il dipartimento della funzione pubblica e completerà la riforma della dirigenza pubblica sotto il profilo delle tutele nei rapporti di pubblico impiego. Durerà in carica tre anni e non sarà rinnovabile, così come dispone il decreto del presidente della repubblica numero 150 del 1999, che ha provveduto all'istituzione del ruolo unico dei dirigenti.

L'organo è composto da tre persone: Giuseppe Cogliandro, consigliere della Corte dei conti, che lo presiederà; Maurizio Leo dirigente di prima fascia eletto dai dirigenti del ruolo unico, Ada Becchi Collidà, dirigente del Ministero delle finanze, esperto di nomina governativa.

L’istituzione del comitato ha fatto sì che fossero coinvolte tutte le amministrazioni del ruolo unico incaricate della elezione di uno dei tre membri. Quasi il 60% della dirigenza ha votato per cui si è registrata un'ampia affluenza alle urne, dato senz'altro indicativo dell'interesse dei dirigenti pubblici all'argomento, considerato che la votazione si è tenuta in pieno periodo estivo, il 27 luglio scorso.

L'istituzione del comitato si inserisce nell'ambito della riforma del 1993 per correggere alcuni effetti negativi che dalla stessa riforma potevano derivare. Con il decreto legislativo numero 29 del 1993 sono stati introdotti, infatti, principi fortemente innovativi in materia di dirigenza pubblica, tra cui il principio del regime fiduciario che deve legare i dirigenti ai soggetti del vertice politico. In base a questo principio l'assegnazione e la revoca delle funzioni dirigenziali poteva derivare fino alla costituzione del comitato, da una valutazione talmente discrezionale dei ministri da potersi quasi considerare come arbitraria e personale.

Gravi erano dunque i rischi, come un appiattimento delle scelte del dirigente sulle posizioni del politico o la mancanza di critiche costruttive alle scelte di direzione, proprio a causa di questo rapporto di stretta dipendenza.

Era dunque necessario che la mobilità dei dirigenti prevista dalla nuova normativa dovesse essere regolata da criteri obiettivi prefissati e non lasciata come strumento di possibile influenza e condizionamento.

Del resto era già previsto che i provvedimenti di revoca dovessero essere motivati, come requisito necessario della loro legittimità, per tutelare il prestigio della amministrazione. La istituzione del comitato dei garanti si inquadra perfettamente in questa ottica di garanzia e ne costituisce il completamento.

"L'avvenuta costituzione del comitato", dichiara, infatti, Franco Bassanini, "consente di dare piena e completa attuazione alla riforma della dirigenza pubblica. Consapevoli dell'importanza del ruolo di garanzia e tutela ad esso attribuito, si è proceduto con tempestività alla sua costituzione, considerato che solo in data 7 novembre è pervenuta la designazione del presidente della Corte dei conti, richiesta già nei primi giorni di settembre". "Credo", ha aggiunto il ministro della funzione pubblica, "che il governo non potesse dare migliore e più completa risposta a quanti fino ad ora lo hanno accusato di disattenzione alle esigenze di tutela della dirigenza pubblica".