Italia Oggi 29.2.00

Nomine Dirigenti

Il Tar Lazio commissaria le finanze

Di Ro]3ERTO MILIACCA

Il Tar Lazio commissaria il ministero delle finanze per le nomine dei dirigenti. Il dicastero guidato da Vincenzo Visco non ha mai proceduto a fare l'elenco dei posti liberi da dirigente di seconda fascia nella sua amministrazione, nonostante questo gli fosse imposto dal contratto di lavoro. E malgrado un richiamo espresso del ministero della funzione pubblica a stilare la lista dei posti, da coprire attingendo ai concorsi banditi fino a oggi, il ministro non solo non ha mai compilato l'elenco, ma ha anche proceduto a fare una serie di assunzioni, con contratti di tipo privatistico, di nuovi manager da inserire negli uffici, che ora sono potenzialmente a rischio, se la loro assunzione è andata a coprire un posto che spettava di diritto a qualcun'altro.

La seconda. Sezione del Tar del Lazio, con l'ordinanza n. 1743/2000, depositata il 23 febbraio, ha quindi ordinato al ministero delle finanze, su ricorso della Dirstat finanze, di pubblicare entro 30 giorni, pena il commissariamento immediato da parte di un sottosegretario alla funzione pubblica, tutti i posti disponibili per le funzioni dirigenziali di seconda fascia. Un obbligo che, come ha ricordato anche il dicastero oggi guidato da Franco Bassanini, "non è venuto meno per l'effetto dell'unificazione dei ruoli del personale direttivo". Questi adempimenti, infatti, ha aggiunto il collegio presieduto da Agostino Elefante, "costituiscono all'evidenza il non eludibile presupposto per la corretta utilizzazione dei funzionari con qualifica dirigenziale, in relazione a obiettive e accertate esigenze organizzativi".

La pronuncia dei magistrati è solo l'ultimo atto di una querelle che va avanti da mesi. Ad agosto lo stesso Tar, e successivamente il Consiglio di stato, avevano condannato il ministero a fare la graduazione delle varie posizioni dei dirigenti, sia di quelli che avevano partecipato a concorsi sia tra quelli già in atto, visto che questi potevano chiedere il trasferimento, secondo il nuovo contratto, ad altra sede. Il sottosegretario alla funzione pubblica a questo punto deve pubblicare le sedi vacanti dei posti da dirigente, e deve avviare le procedure paraconcorsuali. "Non è questa la prima sentenza che noi vinciamo, e dimostriamo che l'amministrazione finanziaria non vuole soggiacere alla legge-, dice Giancarlo Barra, segretario generale della Dirstat finanze. "Tutte le nomine che fino a oggi sono state fatte con i contratti individuali, a questo punto, bisognerà vedere se confliggono o meno con i posti che avrebbero dovuto essere assegnati secondo concorso".

 

 

 

Il Sole 24 Ore , 1.3.00

Concorsi Tormentati

IL TAR CENSURA LO SPOYL SYSTEM

ROMA Nuovo stop della giustizia amministrativa allo spoil system attuato dal Fisco per le nomine dei dirigenti, Con un'ordinanza del 23 febbraio, depositata ieri, il Tar Lazio ha accolto un ricorso della Dirstat contro l'assegnazione di incarichi da dirigente di seconda fascia (direttori di Uffici Imposte, delle Dogane e del Territorio, ma anche direttori delle Entrate di regioni territorialmente modeste, quali la Valle d'Aosta e la Basilicata) senza le procedure paraconcorsuali previste dall'articolo 22 del contratto collettivo di lavoro.

In pratica i giudici amministrativi hanno affermato che, prima di effettuare le nomine, il Fisco deve rendere pubbliche le graduatorie dei posti vacanti, per non ledere lo "aspettative dei dipendenti interessati allo svolgimento dei compiti della qualifica in posizioni organizzative a esse peculiari, che risultino disponibili per pensionamento o per scadenza di incarichi a tempo determinato".

Poiché il ministero delle Finanze non ha fin qui rispettato tale procedura, il Tar ha stabilito che, "in caso di persistente inadempimento", venga nominato un commissario ad acta, nella persona di un sottosegretario alla Funzione pubblica. Entro fine marzo il Fisco dovrà, quindi, emanare le graduatorie dei posti vacanti, che secondo i giudici restano d'obbligo nonostante l'entrata in vigore, l'anno scorso, del ruolo unico della dirigenza nella pubblica amministrazione.

Nell'ordinanza, infatti, il Tar afferma che "detti adempimenti costituiscono il non eludibile presupposto per la corretta utilizzazione dei funzionari con qualifica dirigenziale, in relazione a obiettive e accertate esigenze organizzative, salvo l’interscambio delle informazioni fra i diversi dicasteri".

Immediato il commento della Dirstat Finanze, che aveva promosso il ricorso e che giudica la pronuncia "una grave sconfitta del Ministero delle Finanze".

"Al di là dell'emanazione delle graduatorie - ha affermato il segretario nazionale del sindacato, Gìancarlo Barra - il nostro obiettivo è quello di ottenere che i provvedimenti di nomina siano sempre motivati, non effettuati in modo discrezionale e aleatorio come è finora avvenuto".

E. Si