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L'ispirazione

Gerrit Van Oord

         

Tutti sanno che gli artisti si ispirano a vicenda. Costantemente si presentano di fronte ai nostri occhi delle opere che sono il frutto del rapporto tra la letteratura e la musica, tra il romanzo ed il cinema o tra la musica e la pittura. Nel caso più frequente, che è quello tra la letteratura ed il cinema, è inevitabile che coloro i quali hanno letto il libro da cui è stato tratto un film si pongano degli interrogativi su certe scelte riguardanti l'impostazione del film stesso. Altrettanto inevitabile è la messa a confronto di due opere d'arte ben distinte tra di loro in base alle proprie conoscenze. Nonostante si possa godere appieno delle due opere confrontandole l'una con l'altra, non si riuscirà a cogliere il contenuto del concetto d'ispirazione se l'artista non avrà documentato il percorso da lui/lei percorso.

In “Il canto della terra” ci troviamo davanti alle opere di una artista che ha frequentato a lungo l'universo musicale di Gustav Mahler. Questi a sua volta trasse l'ispirazione per alcune delle sue opere dalla letteratura, in particolare dalla poesia popolare tedesca e dalla poesia cinese del periodo T'ang (sec. VIII-X).

Ugo Duse, grande studioso e conoscitore di Mahler, tratta nel suo famoso libro gli «archetipi letterari» del compositore, che sono in realtà le sue fonti d'ispirazione.

Che cosa s'intende per ispirazione? E come nasce? Immaginiamo di trovarci dinanzi a due opere: la prima è ‘la fonte’ e la seconda la conseguenza o il risultato dell'ispirazione. Comunque sia, si tratta di due realtà concrete e ben distinte che in questo caso sono una sinfonia di Gustav Mahler ed un dipinto di Maria Korporal. È facile immaginare che a chi si trova di fronte al quadro raffigurante l'ottava sinfonia del compositore - magari un buon conoscitore o un musicologo con una forte predelizione per la musica mahleriana - venga spontaneo interrogarsi sul perché di quell'immagine e sull'ispirazione che ha mosso la pittrice. Chiunque abbia ascoltato attentamente la sinfonia in questione, trovandosi di fronte al quadro penserà di essere in grado di coglierne gli spunti e di riconoscere i sentieri percorsi dalle pennellate della pittrice. Presto però dovrà ricredersi ed ammettere di essersi perso, ancor prima di rendersene conto, nei propri pensieri e nelle convinzioni che nulla hanno da spartire con le intenzioni della pittrice.

Ben poche cose sono certe a riguardo. Di certo si può dedurre senza azzardare troppo che colei la quale ha realizzato le 54 opere d'arte qui esposte, tra le quali parecchie di notevole intensità pittorica come quella relativa all'ottava sinfonia appunto, sia stata particolarmente influenzata dalla musica mahleriana. Più saremo in grado di giudicare le opere figurative in senso psicologico come intensità propria della pittrice, meglio riusciremo a renderci conto dell'influenza esercitata sull'artista. È chiaro che l'artista non è l'unica ad essere rimasta colpita così profondamente dalla musica di Mahler in quanto ciò è capitato a tutti coloro cha amano la sua musica.

Non è questo il punto. Il nucleo della questione è invece rappresentato dal fatto che la capacità e il genio artistico sappiano imboccare la strada di un processo di trasformazione che noi siamo soltanto in grado di immaginare. Si può benissimo ammirare quel quadro o quel disegno, ma non ci si può illudere di impadronirsi in un modo o nell'altro di ciò che l'artista ha creato con il suo ‘materiale’.

 

 


Introduzione

L'ispirazione - Gerrit Van Oord

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Gustav Mahler - biografia

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