1.
Nell’Anno Santo 1975 fu avviata la Comunità Giovanile Impegno Evangelico, dopo
un’esperienza interparrocchiale dei gruppi giovanili di Sant’Antioco, andata avanti
per circa un anno e mezzo. Nello spirito dell’Anno Santo “Rinnovamento e
Riconciliazione”, la Comunità si proponeva di risvegliare nei giovani una vita
cristiana più autentica. I suoi obiettivi erano:
- la formazione cristiana dei giovani
a partire dai sedici anni
- l’orientamento dei giovani al servizio
nelle comunità parrocchiali e alla
presenza cristiana negli altri ambienti
Nel 1977 la Comunità apriva il Centro Giovanile per
una presenza più incisiva nella realtà locale giovanile.
L’esperienza successiva e la disponibilità del
Centro, donato alla Parrocchia di Santa Maria Goretti e reso funzionale dalla
ristrutturazione del 1985, Anno Internazionale dei giovani per decisione dell’
ONU, portò la Comunità ad assumere come impegno specifico l’animazione del
Centro.
2. Per significare questa nuova configurazione fu
cambiato il nome in “Comunità Centro Giovanile Papa Giovanni XXIII°”.
Mentre la precedente Comunità privilegiava l’aspetto
della testimonianza e della presenza cristiana, la Comunità del Centro
privilegiava la formazione dei giovani, articolata in quattro fasce d’età,
incominciando dal dopo-Cresima, ciascuna con un cammino proprio:
-
14-15 anni: scoperta di sé stessi
-
16-17 anni: scoperta di Cristo
-
18-20 anni: orientamento vocazionale
- 21 anni in su: inserimento sociale
3.
Il presente statuto, agosto 1991, tenendo conto dell’esperienza maturata in
questi anni, arricchita anche dai campi-scuola, precisa ulteriormente la natura
e la finalità della Comunità.
Innanzitutto viene
precisato il nome, aggiungendo “del” dopo “Comunità”, per cui diventa “Comunità
del Centro…”. Questo indica che la Comunità non si identifica con il Centro, perché
la Comunità è prima di tutto un’espressione della comunità ecclesiale, in
secondo luogo perché l’attività del Centro non si esaurisce nella Comunità, ma
resta aperta a tutta la realtà giovanile.
I.
NATURA E FINALITÀ
Art.
1 – La
Comunità del Centro è un’espressione giovanile della comunità ecclesiale. Non è
un ghetto per adepti, non è un campanile che vuole svettare più in alto degli
altri, non è un contraltare ad altre associazioni o movimenti giovanili. È
semplicemente una delle espressioni giovanili della comunità ecclesiale.
L’esperienza fatta e i frutti prodotti in questi sedici anni confortano la sua
validità e quindi si vuole proseguire con convinzione e con generosa dedizione.
In
quanto espressione della comunità ecclesiale, la Comunità del Centro si sente e
resta vitalmente e operosamente unita ad essa.
Essere
espressione giovanile significa anche che la Comunità del Centro non è
esaustiva della vita cristiana, ma segna solo la stagione giovanile di essa,
che dovrà avere l’ulteriore sviluppo nella Comunità ecclesiale.
Art.
2 – La finalità della Comunità è la formazione cristiana
dei giovani nello spirito del Vangelo e della Chiesa.
La
Comunità non è un parcheggio di giovani che non sanno dove andare e che cosa
fare e quindi si aggregano al Centro per stare insieme. La Comunità è
un’esperienza impegnativa di formazione cristiana, che si fonda sul Vangelo e
sulla dottrina della Chiesa.
Chi
non intende percorrere questo cammino si trova fuori posto nella Comunità del
Centro.
Art.
3 – Questa formazione cristiana si raggiunge con:
- l’istruzione religiosa (incontri
di formazione, ritiro mensile, campi-scuola)
- la vita liturgica e sacramentale
(preghiera, Eucarestia, Penitenza)
- l’orientamento vocazionale (temi
specifici dell’istruzione religiosa)
- il servizio nella comunità (nella
Comunità del Centro, collaborando alle
varie attività e adempiendo agli
impegni presi;
nelle comunità parrocchiali,
prestando i servizi utili al bene comune,
come la catechesi, l’animazione
liturgica, testimonianza della carità)
Questo servizio è la
presenza e la testimonianza cristiana giovanile nella comunità locale.
Art.
4 – Il cammino
della formazione cristiana, iniziato in parrocchia con il corso pluriennale di
catechismo, prosegue al Centro subito dopo la Cresima e si sviluppa attraverso
tre fasi di maturazione:
-
Adolescenti: 14-15 anni - l’adolescenza caratterizzata dai mutamenti
in atto nella corporeità e nei sentimenti va guidata 1) a conoscere il proprio
mondo fisico e spirituale; 2) a sviluppare l’impegno cristiano della Cresima.
-
Giovanissimi: 16-17 anni - è l’età aperta a tutti i messaggi e a tutte
le proposte. È perciò il momento adatto 1) per proporre in modo più completo e
responsabilizzante il progetto cristiano della vita; 2) per l’orientamento
vocazionale.
-
Giovani: 18-21 anni - è l’età delle decisioni che segneranno la
vita e quindi è il momento 1) di aiutare la scelta vocazionale dei giovani; 2)
di accompagnare il loro inserimento nel proprio ambito vitale.
Questo
schema di maturazione non va seguito tassativamente negli anni indicati, perché
ogni personalità ha caratteristiche proprie: c’è chi matura prima e chi dopo.
Ma, orientativamente, è uno schema convalidato dall’esperienza. Pertanto il
cammino del Centro deve rispettare queste fasi per formare personalità
significative e non donnicciole e pupazzetti.
L’esperienza
del Centro segna la stagione giovanile della vita, e quindi compiuto il cammino
di maturazione, all’incirca sui 21 anni, i giovani o presteranno un servizio
nella Comunità del Centro, o proseguiranno il cammino cristiano nell’ambiente
della comunità parrocchiale. Restare nel Centro Giovanile senza un impegno di
servizio equivarrebbe a parcheggiarsi bloccando l’ulteriore e doverosa
crescita.
Art.
5 – Il gruppo animatore del Centro è formato da
giovani che abbiano compiuto diciotto anni
e che abbiano dato prova, durante l’esperienza comunitaria 1) di
coerenza cristiana ( non si può formare gli altri se prima non si è formati sé
stessi ); 2) di spirito di servizio ( non cercando i propri vantaggi ma il bene
degli altri ); 3) di disponibilità ( cioè un impegno continuato o permanente).
Circa
l’età dei diciotto anni, la situazione locale porta fuori paese i giovani per
motivi di studio o di lavoro a circa 18/20 anni, per cui si è nella necessità
di coinvolgere nel gruppo animatore i giovani che restano di quell’età. Sarebbe
preferibile poter contare sui giovani che hanno percorso tutto il cammino del
Centro, cioè sui giovani di 21 anni. Speriamo che la situazione in futuro si
evolva in questo senso.
Art.
6-7 – Le competenze sono chiare.
Art.
8-9 – Altrettanto chiari sono gli adempimenti
della riunione mensile del gruppo animatore e del Cenacolo estivo.