Il Convivio
 
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

Mina Antonelli
 Shoah
 
Strappate alla terra
le radici di Davide.
Vagoni di cenere
attraversano il tempo
e la memoria ricuce
i lembi dal passato
per non dimenticare.
Tessevano i silenzi
il ragno con lo scorpione,
assetate zolle
bevevano veleno
e sgolavano sangue i solchi
nei campi di sterminio.
Sul filo spinato cresceva
l’ortica con l’erba amara,
colline di passi accatastati.
Si alzavano nell’alba
e giochi di bambini
si frantumavano nel gelo.
Fiocco azzurro il cielo
si adagiava su bambole spezzate
aspettando invano il crescere
di un fiore tra le spine.
Mani di fango
spartivano le vesti
e spettri di morte si specchiavano
dentro ciotole di pietra.
Ascoltò Dio
il dolore d’Israele,
soffiarono i venti
dai quattro angoli della terra
e scheletri vestiti di sacco
s’incamminarono su deserti di cenere.
Uomini senza volto
risorgono dai silenzi
e sogni calpestati
tornano a vivere.
Negli occhi fioriscono
nuove stagioni
che trovano nella luce
il respiro dei giorni.
Lampare di luna
accendono le pietre
nei vicoli di Betlemme
e il cuore cerca
un’altra cometa
dentro la notte.

 Poesie del "Publio Virgilio Marone"

 Poesie del "Publio Virgilio Marone"