Il Convivio  
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

«Essere se stessi è uno stile di vita che attraversa il dono e la privazione, la solitudine e la forza interiore, lo smarrimento e la pienezza, la rinuncia e l’abbandono, la morte e la vita... a volte i poeti brillano come stelle di pioggia alla ricerca del loro cielo». Da questo giudizio di Antonia Barba è facile comprendere come Leonardo Cosmai sia un artista autentico e profondo, un poeta del colore che im-merge se stesso nella vitalità dei disegni e dei toni. La sua pittura si presenta come filo conduttore ideale che unisce tre dimensioni dell’essere: partendo da un’analisi oggettiva si spinge ad una soggettiva ed esistenziale, per varcare i con-fini dell’essere e approdare in una dimensione soprasensibile. Un aspetto, questo, rarissimo nella pittura contemporanea e che Cosmai cerca di esaltare con tutte le sue capacità.

Un turbinio di sentimenti sconvolge però una calma apparente: dolore e morte come gioia e vita si fondono, ma soprattutto si oppongono in un contrasto coloristico e disegnativo. Ma la speranza che confluisce nell’uomo gli concede la libertà di vivere e, come nella pittura di Cosmai, di divenire e oltrepassare l’essere.

Il relativismo delle opere mette in luce uno degli aspetti più importanti dell’esistenzialità umana: non esiste una certezza assoluta cui si possa fare fede senza dubitare o se esiste deve essere ricercata continuamente.

Senza titolo, pastelli, cm 32 x 52
Pittura

Rubrica e testi
a cura di
Giuseppe Manita

Non a caso in ogni sua opera il soggetto mira lontano in una ricerca insistente di un assoluto percepibile, ma non coglibile. Così l’essenzialità del disegno nel mutevole scenario della vita tende ad eliminare certezze oscillanti e illusioni, evidenziando un’analisi psicologica. Le figure che dominano spesso le sue opere non rappresentano problemi esistenziali legati solo all’io, ma a condizioni attuali e universali. Egli si esprime con un linguaggio denso di simbolismo e pregno di significato in una composizione grafica originale.