Il Convivio

 

 
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

Maddalena De Lisi, Il sole della vita: un canto che parte dal profondo, (Ed. Terrasanta)

In copertina: “L’alba”, disegno dell’autrice, poetessa-pittrice. Le liriche sono intervallate, a tratti, da “Metti un tuo pensiero”, una pagina bianca nella quale l’artista esprime il desiderio di voler leggere il giudizio del lettore, così come in alcuni libri di scuola. Significativa la dedica: sa di altruismo. E il titolo, “Il sole della vita”, vuole intendere che la vita, «preziosa risorsa dello spirito», è bella e vale la pena di viverla. Che cos’è la vita? Un susseguirsi di gioie e dolori, delusioni e speranze, ma sempre «partecipazione alla creazione». E il cuore è «un inguaribile sognatore» che vive d’amore e non comprende perché nel mondo vi sia tanta assenza del dolce sentimento. La poetessa trabocca d’amore ed esplode in un canto che parte dal profondo, che grida, perché tutti ne avvertano “l’eco celestiale”: «Io ti amo!!! Io ti amo». Inaridisce il cuore senza l’amore, senza «l’attimo fuggente del bacio». Ogni cosa è permeata dall’amore che investe di sé tutte le creature, l’intero universo, la saggezza, la sapienza, i ricordi... «Non chiudere mai la porta alla calda luce dell’amore». Esporre semplice, lineare, scorrevole: sembra di scivolare su un prato fresco di erba e di fiori, intriso d’amore (Ovunque amore, sempre amore). Apre la silloge “Attimi di gioia”, versi che esprimono le vibranti sensazioni emotive che l’autrice prova quando il suo uomo la guarda, l’accarezza, la bacia, la fa sua... La De Lisi dedica versi a Vittoria, a Rosy, a Maria, all’amico del cuore, a Luca, alla nonna di cui ricorda «le fantastiche fiabe», alla mamma, «la forza che infonde coraggio... Si immette nei meandri del mondo interiore per scrutarne pensieri, sentimenti, emozioni, sofferenze... Non trascura la droga «che offusca la mente» e uccide, la preghiera «filo conduttore al Creatore» - che dà conforto all’animo, la felicità - «chiave della serenità». - Spesso, molto spesso, il suo sguardo si posa sulle meraviglie della natura per provarne estasi, per ritrarne colori e aspetti magici, per sentirne il respiro, goderne la pace, ascoltarne il silenzio... Incontriamo le quattro stagioni, la primavera «giuliva e festante», l’estate «allegra e raggiante», l’autunno con l’incredibile arcobaleno che ricorda la pace, l’inverno col suo scenario dalle suggestive visioni; la neve, il cui candore sa di purezza, la purezza dell’anima; il mare cangiante misterioso e pauroso; i fiori, il cielo e la poesia che non solo ispira, ma unisce tutti in un unico girotondo d’amore. «Nell’attimo che tutto finisce, niente finisce, è un continuo rinnovarsi», è il cammino incessante dell’uomo nell’evolversi della vita, dello spirito nella sua eternità.

 

Antonia Izzi Rufo