Il Convivio
 
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

Clara Giandolfo
Campo Calabro

Splendida città mia
tra le migliori
ritengo che tu sia!
                Gli ameni tuoi colli
                i ruscelli gorgoglianti
                cantano all’alba
                con gli uccelli cinguettanti
Cantano i colli
le ubertose pianure,
uliveti, aranceti
le agavi sulle alture,
                che poderose
                svettano con maestà
                rappresentando
                la possente virilità
Rappresentano la forza
la grande energia
della terra calabra
della  terra mia
Campo Calabro
         città dei pittoreschi tramonti
del sole che scende
         di rosso tingendo i monti!
Campo Calabro
città di letterati,
pittori, scultori,
tutti ricordati.
Cantâro tutti
dipinsero le alte qualità,
gemma dello stretto
e anche di amare realtà!
Oh se Campo Calabro
avesse il mare
sarebbe veramente
luogo da incantare….
Come sarebbe bello
se come tantissimi anni fa
aitornasse il mare
a spuntar a Musalà…
Inter omnes constat…
C’era un dì - narra un’antica voce -
largo e profondo un mare
e un fiume con foce
S’alzò per potente spinta
il fondo marino in quel sito
e si trasformò nel “ruzzuluni”
da conchiglie varie riempito
O se per fenomeno contrario,
senza recare ad alcuno danni
rispuntasse il mare
dopo tantissimi anni!
Un mare qui vicino
con stabilimento balneare…
quanti, quanti bimbi
potrebbe deliziare!
In luglio, agosto,
vero tripudio in tutta Musalà,
piena di gente arrivata
da qua e da là;
da Fiumara, S. Roberto
Campo Calabro specialmente
in cerca del bel sole
e del mare “rinascente”.

 

 Poesia Italiana