Il Convivio
 
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

Miranda Haxhia
Butta  le armi soldato…!
 
I crepuscoli e i tramonti
si negano nelle mani insanguinate
[del soldato,
vattene, lontano dalle terre straniere.
Come si può non sentire
[ il dolore dell’erba,
trascinato sotto le tue gambe?
Le macerie toccano il ricordo
[di tua madre,
tutto è una speranza e una follia.
Sopra il tuo elmo, ballano le prostitute,
l’ubriacato soldato sorride…
con la gran ragione dell’esistenza.
Il sorriso,
scolpito in un medaglione di ferro,
la vita e la morte tutta in grigio.
Un soldato ucciso, con la testa affogata
nelle feste delle graziose geishe
non posso guadarlo,
anche un bambino… massacrato.
Nei governi crescono le crisi
nella fine della danza
e della passione iguane.
Anche il cielo è perso,
morto sotto la cenere delle case bruciate.
Rimane solo il numero di un medaglione.
La speranza e la follia
di un tramonto insanguinato
e un crepuscolo spento.
Torna a casa, soldato straniero!
…Tempo fa, un uccello ferito
mi guardava da una gabbia,
con l’universo degl’occhi sommessi,
le piume come i boccioli
sfioriti nel corpo.
Piansi con una voce di cigno,
con la paura di non piangere mai più.
Butta le armi, soldato...
...non voglio piangere, non voglio!

 Poesia Italiana