Il Convivio
 
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

Milvia Lauro
«I nostri passi risuonano troppo solitari per le vie»
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra)
di Milvia Lauro
 
L’ago
segna il deserto.
Non un sogno
screzia
l’ala del tempo.
Le strade sono invase
da frenetiche volpi.
Gli ascensori nascondono
minuscoli peccati.
C’era
un giovedì di festa,
un mare,
un diluvio di luce:
era un frutto di vermi.
Troppi generali.
Nel fango
i rospi
fanno rumore
e non si può ascoltare
il laminato fiato del cielo
né l’acqua di diamante.
Il silenzio dei vivi
come una nebbia,
copre
le corde degli uccelli,
il sospiro dell’erba,
il canto della linfa.
Il silenzio
ha murato le brezze,
l’alba delle conchiglie,
le Cattedrali,
il lievito.
Il silenzio vomita sui nomi,
sulle orme, sulle rotte del giorno
e come un ragno tesse
la sua asfissiante
micidiale tela.