Il Convivio
 
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

di Enza Conti

Si è svolta a Giardini Naxos la premiazione della terza edizione del premio Il Convivio 2003. La cerimonia, tenuta nella sala conferenze dell’Hotel Assinos, ha visto presenti poeti, pittori e scrittori di tutto il mondo. La manifestazione quest’anno si è distinta per la quasi totale presenza dei premiati. Malgrado la manifestazione non riceva contributi da enti pubblici, erano presenti diverse autorità, tra cui per il Parco dell’Etna il dott. Franco Drago, il sindaco di Moio Alcantara (ME) Salvatore Currenti, l’assessore allo sport e allo spettacolo di Giardini Naxos prof. Carmelo Lombardo e l’Assessore del Comune di Castiglione di Sic. dott.ssa Vincenza Bonaventura. La manifestazione è stata coordinata e condotta dalla dott.ssa Cettina Portaro e da Angelo Manitta, mentre le poesie e le motivazioni sono state brillantemente lette da Angela Aragona e Salvatore Cormagi.
La giuria, presieduta dalla scrittrice e poetessa messinese Maria Pina Natale, ha visto tra i suoi qualificati membri, nelle sezioni in lingua italiana, che in quelle straniere: Francisco Àlvarez Velasco (Spagna), PinaArdita, Enza Conti, Maristella Dilettoso, Angelo Manitta, Giuseppe Manitta, Juan Montero Lobo (Spagna), Placido Petino, A. Maria Sartori Crisafulli, Andityas Soares de Moura (Brasile), Rosa Spera, Lia Sfilio Borina, Bruna Tamburrini, Nunzio Trazzera. Fulvio Castellani, Maria Enza Giannetto, Flavia Vizzari, Graziella Paolini Parlagreco, Jean Sarraméa (Francia).
Hanno collaborato alla realizzazione della manifestazione: Parco dell’Etna, presidente Ing. Concetto Bellia, Società Patria a r. l. Torrepalino – Solicchiata di Castiglione di Sic., Assoetna, associazione per la valorizzazione dei prodotti Etnei, pres. Dott. Di Miceli, Comune di Mojo Alcantara, La dispensa dell’Etna, enoteca con cucina, prodotti tipici dell’Etna e dell’Alcantara (Castiglione di Sic.), Rivista Peloro 2000 diretta da Domenico Femminò (Messina), Taverna Naxos di Angelo Savoca presidente del Fotoclub Naxos (Giardini Naxos-ME), F.R.A.T. Fabbrica Radiatori per autoveicoli di Franco Treffiletti (Solicchiata-CT) Neoplast Lavorazione materie plastiche di La Spina e Santamaria, di Contrada Imboscamento (Solicchiata-CT), Emporio carni di Sebastiano Rigaglia (Solicchiata-CT), Ceramiche artistiche Francesco Consalvo (Francavilla di Sicilia-ME), Associazione Culturale CAVAAN presidente Mario Roma (Giardini Naxos), Associazione SiciliAntica presidente Giuseppe Lo Porto (Catania), Azienda agrituristica Gole dell’Alcantara di famiglia Vaccaro, Comune di Castiglione di Sicilia: sindaco Salvatore Barbagallo.
Il presidente dell’Accademia, Angelo Manitta, ha innanzitutto ringraziato i presenti ed ha brevemente illustrato il cammino dell’Accademia e della sua rivista e i successi ottenuti nell’arco di pochi anni: da un semplice foglio si è passati ad una prestigiosa rivista nel suo genere, evidenziando come dell’Accademia hanno parlato in poco meno di tre anni, centinaia di riviste del Brasile, Uruguay, Stati Uniti, Australia, Spagna, Francia, Slovenia, Romania, Argentina, oltre che dell’Italia. Ora uno degli obiettivi principali è la creazione e la promulgazione di un manifesto letterario che possa coinvolgere quanti più amanti dell’arte possibile: per una letteratura nuova e rinnovata.
Nell’occasione della premiazione sono stati presentati e donati ai partecipanti alcuni volumi pubblicati dall’Accademia. In particolare quelli di Mario Angel Marrodàn, Sono il sonetto, di Otilia Jimeno Mateo, Genesi di un’alba e tramonto di un tempo, di Elisa Orzes Grillone, Rivoli d’argento. Sono stati donati pure alcuni volumi di Antonia Izzi Rufo, La memoria delle origini di Giovanni Tavcar, La mia odissea di Silvio Craviotto, Gente delle mie parti di Arnaldo Caimi, ed altri.
A questo punto si è entrasti nel vivo della manifestazione. Sono stati dapprima premiati i ragazzi delle scuole medie e superiori. Erano presenti, tra i segnalati per la poesia Scuola media Alessandra Raffa (Giarre – CT), Andrea Gulisano (Giarre – CT),  Manuela Sterrantino (Nizza di S. – ME). Il primo premio invece è andato a Silvia Pennizzotto (Nizza di Sicilia – ME), con la poesia Guerra:
Ho tanta paura delle foglie che cadono
del buio che bussa alla città,
delle lacrime,
paura del gelo alle finestre,
dei prati che muoiono,
dell’amore che scompare,
paura del futuro che mi attende,
ho tanta paura che la primavera
si dimentichi di venire.
Per il racconto della scuola media il primo premio è andato a Daniela Grasso (Giarre - CT) (679) con La Serra Misteriosa e la motivazione: «Questa nostra terra, Eden o Serra, è dove gli uomini non riescono a vedere oltre il vapor acqueo... eppure quando riescono a penetrare nel mistero, l’acqua, simbolo della grazia divina, è ovunque: le farfalle, i fiori. Rispettare la natura è rispettare Dio». Un riconoscimento speciale è andato ai ragazzi della scuola media Macherione di Giarre per l’illustrazione a Dei, eroi ed isole perdute di Angelo Manitta. Erano presenti a ricevere il riconoscimento, oltre a molti ragazzi, il preside prof. Torrisi e la prof.ssa Mannino.
Per le scuole superiori era presente Chiara Cerri (Lucca), premiata con il racconto L’equilibrista e la seguente motivazione: «Analisi della realtà esteriore ed interiore, nel racconto di Chiara Cerri, unite da un filo invisibile, ma necessario, che impedisce di abbassare lo sguardo per paura di perdere l’equilibrio e di cadere. Questa paura spinge sempre a guardare verso l’alto.
 
Nella sezione Racconto italiano ha ritirato la menzione d’onore: Maria Luisa Leotta (Acireale-CT) e la segnalazione di merito: Maria Lucia Collerone (Caltanissetta). Il terzo premio invece è andato a Franco Querini (Roma) con il racconto L’uomo che fabbricava pesci e la seguente motivazione: «Con un linguaggio piano, lineare, che non disdegna di ricorrere talvolta ad una certa vena ironica, è stato costruito un racconto che accorcia molte distanze, che sfata molti pregiudizi: è l’odissea di Kemal, uno dei tanti extracomunitari che, accarezzando il miraggio del benessere e della sicurezza economica, intraprende con mezzi di fortuna uno di quei “viaggi della speranza” di cui sono fitte le cronache di questi ultimi anni».
Pascale Belangier (Francia) e l'ass. Carmelo Lombardo
 
Il secondo premio è andato a Guido Lo Giudice (Roma) con il racconto Un parcheggio in paradiso e la motivazione: «Racconto di notevole originalità e modernità, pervaso da una vena umoristica, con una scrittura agile, brillante, che spesso ricorre a metafore e paragoni spigliati e divertenti. L’autore con brio ed inventiva, e avvalendosi di uno stile disinvolto, crea, su una trama in fondo esile, tutta una serie di situazioni paradossali, ai limiti del surreale, senza mai perdere di vista quel senso dell’humour con cui il protagonista vive, ed interpreta, quelle situazioni di assurda ma ordinaria quotidianità, di chi deve misurarsi ad ogni momento della giornata con la confusione, l’equivoco, il traffico».
Il primo premio è andato a Renata Rusca Zargar (Savona) con Rama. Motivazione: «In una forma lineare, che non indulge a retorica alcuna, né si compiace di toni patetici, ma proprio in virtù di questo, riesce a farsi via via più coinvolgente, l’autrice ha tracciato, avvalendosi di uno stile essenziale al pari di una cronaca, la vicenda breve e drammatica di un bambino indiano, saggio e indifeso al tempo stesso. Il piccolo Rama subisce sino in fondo le conseguenze fisiche e psicologiche di una tra le piaghe più infami ed infamanti del nostro tempo, quella dell’infanzia violata, legata spesso al fenomeno dilagante del turismo sessuale… Attraverso una prosa scorrevole ed impeccabile ha toccato le corde più nascoste, comunicando quel senso d’impotenza con cui viene descritta la “fine dell’innocenza”, il passaggio dai sogni indefiniti dell’infanzia ad una turpe realtà, coinvolgendo il lettore e lasciandolo profondamente riflettere».
Renata Rusca Zargar e il dott. Franco Drago
 
Per la lingua francese invece era presente: Pascale Belangier (Fos-sur-Mer – Francia) premiata per il Racconto Dame Epée, con la motivazione: «Il racconto offre, attraverso uno stile chiaro e nitido, una rivisitazione fiabesca della vita, nelle vicende collettive e individuali. Dal punto di vista narrativo segue una traccia ben chiara. La riflessione spinge ad una rivisitazione del passato. L’autrice, comunque, non cede a false ricostruzioni, ma dà al lettore l’impressione di una vicenda profondamente sentita, in cui il mostro (il Male) e una margheritina assumono il valore simbolico della perfezione spirituale. Ma come in tutte le più belle fiabe, tutti vissero felici e contenti. L’uno nell’altro in pace».
Per il libro edito in lingua italiana il Premio Speciale per la poesia è andato a Sara Bensi  (Firenze) per il volume “Ama Guardare il sole”, a ritirare il riconoscimento sono stati i genitori. La ragazza, purtroppo, è scomparsa qualche anno fa all’età di 23 anni. La motivazione: «Dalle poesie di Sara Bensi scaturisce un grande desiderio di vita che porta alla gioia e alla felicità. Dalle sue parole sprizzano sentimenti d’amore, amore vero, simboleggiato dal sole, luce divina che illumina tutto e che ha la capacità di risplendere anche sui segreti dell’anima». Si propone la sua poesia Stelo:
Un amore grande era sbocciato,
come fiore unico
in un immenso prato.
Due piccole creature
lo avevano trovato, coltivato, amato.
Forte era cresciuto
ma il vento, gagliardo,
spirava.
Le nostre anime legate solo
a un debole stelo, i nostri ricordi,
debole sì, ma capace di resistere.
Tutto è cessato.
Di nuovo il sole splende alto.
Le due creature adesso
contemplano il loro tesoro,
sicure che niente più lo farà crollare,
lungo l’eternità.
 
Giorgina Busca Gernetti
Il terzo Premio per il libro edito, sez. Poesia, è andato a Monique Trenta (Bellinzona – Svizzera) con Mal di Maldive (Centro Studi Universum, 2003). Motivazione: «La poesia di Monique Trenta è una poesia moderna, asciutta e fluida al tempo stesso. È una poesia dalle forti e calde immagini, dalle emozioni altalenanti, dalla bellezza interiore palpabilissima. Leggendo le varie poesie che danno corpo alla silloge, dall’andamento unitario e voluttuoso, si ha netta l’impressione di trovarci di fronte ad una poetessa dalla carta d’identità ben precisa, maturata a tu per tu con la realtà e ben inserita nel contesto evolutivo della società, sia essa culturale, sia legata al tourbillon esasperante di compromessi e di perdite di identità. Tutto si muove con armonia sulla tavolozza scenica delle “sue” Maldive. Tutto si materializza con un metro scritturale decisamente personale».
Il secondo posto è andato a Daniela Pericone (Reggio Calabria) con Passo di Giaguaro. Dal volume si trae la poesia dal titolo appunto Passo di giaguaro:
Alla foce dei desideri
è il fuoco e la tenerezza
della sua mano che racchiude
la polpa d’ogni pensiero.
                Appena allentato lo sguardo
in cerca di brace e d'abisso
Amore da notti si leva
seguendo la presa e l'odore.
                Da qualche viaggio antico
al passo dì giaguaro
ed occhi gialli cigliati
di mondi ti ha reso saggia.
                Con fiuto felpato
e fiato di quiete
t'offre rifugio al centro
del palmo di conoscenza.
Il Primo premio è andato a Giorgina Busca Gernetti (Gallarate – VA) con il volume Ombra della sera (Ed. Genesi, 2002), con la motivazione: «Giorgina Busca Gernetti con “Ombra della sera” dà ulteriore prova della sua spiccata capacità di calarsi nel vivo della nuova poesia e di estrapolare dal proprio io un ricco compendio di intonazioni e di essenziali incursioni nel tempo, nei perché dell’umanità, nei valori reali dello stare assieme, dell’amare, del sentirsi in pace con se stessi. È “un canto di libertà”, il suo, come ha scritto Sandro Gros-Pietro sul risvolto della copertina. Un canto che si sostanzia con contenuti alti, con profili affettivi mai privi di accensioni e di simbologie. Ogni poesia, comunque, è un piccolo-grande mosaico di rintocchi e di parole che racchiudono visioni, elementi per meditare, brividi epocali».
 
Maggy De Coster (Francia)
Per il libro di Poesia dialettale una menzione d’onore è stata assegnata a Franco Gitto (Vulcano – ME) con il volume A gomitate con la vita. Con la seguente motivazione: «Il libro fluisce fresco e grazioso nel modo particolarmente originale di porgere di Franco Gitto. La poesia in lingua si fonde con quella in dialetto. Il modo forte ed incisivo d’esprimersi rende l’autore un fruttuoso ed interessante pensatore, ma soprattutto un abile inventore di un dialogo epistolare, pieno di umanità e di simpatia, oltre che di brio e di ironia».
Per la lingua francese il primo premio è andato a Maggy De Coster (Montmagny – Francia) con il volume Memoires inacheves. Motivazione: «La gaia apparenza della natura sotto la dolcezza dell’aria francese, di un mare che circonda un’isola, di una vita che scorre come l’acqua del fiume, di una natura viva che rende l’uomo protagonista nel bene e nel male, Memoires inachéves d’une Ile moribonde, sa fondere l’illusione con la realtà, suscitando dolore ed angoscia attraverso elevati virtuosismi poetici».
 
Antonio Portaro e Domenico Femmminò
Il riconoscimento speciale “Il Convivio” è stato assegnato invece al novantaseienne Antonio Mantineo (S. Domenica Vittoria – ME) con Una voce nel tempo. Il premio Speciale per il libro edito in lingua dialettale, sponsorizzato dalla Rivista “Peloro 2000”, direttore Domenico Femminò a: Antonio Portaro (Roma) con il volume Mennuli ‘nciuri. Motivazione: «Antonino Portaro si rivela poeta abile e sensibile, riuscendo a far tesoro del dono linguistico natio nella rappresentazione di vivide immagini e nella realizzazione di espressioni colorite. Si tratta di un tuffo nel passato, nei ricordi che vengono quasi messi in scena, dando vita al fortissimo slancio affettivo e al profondo amore per la propria terra, per i propri concittadini e per tutto quello che la terra natale gli ha regalato. Il tutto però senza nessuna smielata nostalgia e anzi rivestito di buonumore e di spunti umoristici. Versi amabilmente costruiti che tessono storie, raccontano vite, tradizioni e affetti».
Per la sezione romanzo edito, il terzo premio è andato invece a Margherita Biondo (Agrigento) con La collina (Centro Studi Giulio Pastore, Agrigento 2000). Motivazione: «Un libro di speranza e di fede nell’uomo e nelle sue possibilità, in cui l’autrice, attraverso la storia del protagonista, sembra voler infondere quest’estrema fiducia nelle possibilità dell’individuo… L’intero romanzo ruota intorno al personaggio di Giovanni un viandante solitario nella sua collina, nelle vie di Milano, nonché nelle vie della vita. Simbolo di una cultura del viandante, dell’abbandono alla ricerca di miglior vita e alla scoperta di ciò che la vita veramente gli riserva, egli abbandona la realtà soffocante che lo circonda fin dalla nascita e intraprende un vero e proprio percorso iniziatico che lo risolleva facendogli riconquistare la fiducia in se stesso e la dignità. La crescita interiore prevede lunghe sofferenze, come la discesa all’inferno prima di trovare il paradiso».
Il secondo premio è andato a Giovanni Di Girolamo (Bellante – TE) con A volo di farfalla (La Versiliana Editrice, 2002), con la motivazione: «Un romanzo, lontano da qualsiasi eccesso, in cui viene realizzata l’idea classica della “perfezione”. E nessun eccesso mostra la narrazione che è sempre scorrevole, senza intoppi. Dialoghi, descrizioni, monologhi, che assolvono perfettamente la loro funzione narrativa e che risultano veri capolavori di “artificio letterario”. Ricercatezza lessicale, periodare agile e sicuro, costruzioni metodiche che rivelano il grande lavoro di cesellatura che ne sta alla base e che portano ad una narrazione scorrevole e spedita. Si tratta di un romanzo di verità, che ha come contenuti primari eventi e situazioni reali ma che riesce a scandagliare gli angoli più remoti e intimi dell’animo umano e tematiche esistenziali più ampie. Ed è come se alla fine della narrazione il lettore avesse vissuto tutte le emozioni dei protagonisti e ne conoscesse intimamente l’animo».
 
Zoraide Martins UBrasile) e Maria Pina Natale
Degli autori stranieri a ricevere l’ambito trofeo del Convivio per la lingua portoghese, nella sezione libro edito, è stata Zoraide Martins (Piedade-SP - Brasile) autrice del romanzo in tre volumi Nao mais que un capitão-general, con la motivazione: «Per l’ampia struttura narrativa, per la ricostruzione sostanzialmente fedele di un’epoca di importanza fondamentale per la città di San Paolo e per il Brasile intero, per la visione dei personaggi visti nella loro valenza umana e sociale, Zoraide Martins nella trilogia «Nao mais que un capitão-general» presenta un ampio affresco di umanità attraverso uno stile avvincente e lineare, umanità che scaturisce soprattutto dal suo personaggio fondamentale: Morgado De Mateus».
 
Claudio Zaninotto e l’ass. Vincenza Bonaventura
dt style="text-align: justify">Per il saggio una menzione speciale per la storia locale è andata a Giovanni Mantineo, mentre segnalazione di merito è andata a Beatrice Torrente (Salina Grande – TP) con La mattanza. I secondo premio è andato a Anna Poerio Riverso (Teverola – CE), col il saggio Alessandro Poerio. Motivazione: «Tutto il lavoro denota molta precisione e ottima capacità di analisi critica. Dalla lettura del saggio si ha una conoscenza completa di Alessandro Poerio e questo studio, così bene articolato, ci permette di approfondire le nostre conoscenze ed anche di effettuare dei collegamenti storico-letterari. È dunque un saggio di notevole pregio culturale ed anche l’espressione linguistica chiara, precisa e ben articolata lo rende apprezzabile ad un vasto pubblico».
Il primo premio è stato assegnato al sociologo Claudio Zaninotto (Garlasco – PV) con il saggio Sabbia per acqua. Motivazione: «Il saggio di Claudio Zaninotto è particolarmente significativo, interessante soprattutto è una chiara espressione di esperienze umane vissute dallo stesso Autore nei suoi viaggi nel continente africano. Egli, attraverso dei racconti, mette in evidenza la precaria condizione infantile nel Continente nero e nello stesso tempo sottolinea le abitudini, la semplicità e la personalità degli abitanti dei luoghi da lui visitati, nonché i paesaggi sapientemente descritti e che si amalgamano perfettamente con la popolazione. L’Autore tratta l’argomento dando ai personaggi e a tutto il popolo del continente nero una dignità di vita e nello stesso tempo vuole mettere in evidenza la differenza, che purtroppo sussiste, tra i paesi ricchi e quelli poveri, tra coloro “che vivono dentro il proprio castello” e la parte povera “che preme contro le mura del castello”».
 
Marisa Calisti e Graziella Paolini Parlagreco
Per la pittura erano presenti a ricevere la segnalazione di merito: Giuseppe Abate (S. Agata Li battiati – CT), Nunzio Ardiri (Catanzaro, Mangiameli Paola  (Palermo). Il primo premio è stato assegnato a Marisa Calisti (Rapagnano – AP) con Come il cielo. Motivazione: «L’opera di Marisa Calisti, con intenso lirismo e suggestione, evoca immagini della realtà naturale in un continuo fluire di cromatismi delicati, in una sintonia armonica tra conoscenza spirituale e realtà oggettiva. La tessitura risalta per la sua compostezza e dinamicità timbrica, immergendosi in memorie, impressioni e sensazioni che si congiungono per cogliere le essenze simboliche del mistero vitale».
Per la poesia inedita dialettale premio speciale in onore di “Antonio Castorina”, sponsorizzato dal C.A.V.A.A.N, associazione per lo sviluppo e la promozione turistica, presieduta da Mario Roma, è stato assegnato a Franco La Pica (Taormina - ME) con la poesia Malidittu bisognu. Motivazione: «Con versi di notevole scioltezza e musicalità, che sfiorano le corde della nostalgia, dell’amore verso la propria terra, che si materializza anche nelle piccole cose, in flash di ricordi, l’autore tocca il tema dell’emigrazione. E lo fa con leggerezza e sapienza di toni, in questa composizione pervasa da una lieve ironia, come solo la composizione dialettale è spesso capace di fare. Il verso fluisce accattivante, in virtù di rime ed assonanze, e in un certo rispetto dei canoni metrici, ma i toni della nostalgia non degenerano mai nella retorica, realizzando un insieme di facile e piacevole lettura». Segnalazione di merito a: Margherita Neri (Cefalù - PA) e Paola Cozzubbo (Giarre - CT).
 
Monique Trenta, poetessa svizzera
 
Per Poesia Italiana Premio Speciale per la tematica sull’amore ad Annalisa Grazia Guerrera (Catania) con Volevo risponderti. Riconoscimento speciale ‘Il Convivio’ a Luigi Siliquini, mentre menzione d’onore è stata consegnata a Rosaria Carbone (Riesi – CL), Mario Giorgio Talio (Caltanissetta), Angela Aragona (Paternò – CT), Chiara Filippone (Palermo), Pietro Filocamo (Messina), Manuel Cristadoro (Giarre-CT), Anna Famà (Messina). Segnalazione di merito a Salvatore Cormagi  (Paternò – CT) (20) con Volerò Libero, e Elisa Moschella (Messina) con Inconsistenza.
 
Pittori che hanno esposto durante la Premiazione
 
Il quinto premio è andato invece a Rita Alessandro (Catania) con Voci. Motivazione: «Notturno in terre profumate dal gelsomino d’Arabia, un notturno quindi popolato di stelle, di folate di vento e di voci lontane. Un notturno che dà sensazioni e turbamenti di ‘stagioni antiche’ e che, pertanto, può destabilizzare la quiete della notte con l’assurda frenesia del cuore, col ricordo di una ‘insensata voglia di promesse’. In questo stridente contrasto tre l’ieri e l’oggi, fra il vicino e il lontano, si sostanzia il valore di questa poesia, giocata abilmente anche sui registri di un linguaggio poetico, efficiente quanto basta».
Umberto Vicaretti e Maria Pina Natale