Il Convivio  
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

È molto difficile oggigiorno trovare un’artista eclettica che riesca in ogni singola opera a mantenere uniformità di stile, ma anche a spaziare dal figurativo all’informale. Pupa Riggio «intende l’arte come sublimazione del vivere, punto d’approdo di un itinerario spirituale e umano che nell’amore si risolve ed esalta. La sua pittura, dai sentiti toni evocativi e dalla vibrante intensità, spazia dalla figurazione all’informale e l’artista intende, con le sue opere pervase da significanti giochi di luce, comunicare la voce del suo inconscio tendente alla fraternità e ad un notevole arricchimento interiore» (S. Perdicaro). Animata da un’istintiva passione per l’arte da molti anni si dedica alla ricerca espressiva, approdando ad una dimensione fantastica e intensa che con l’utilizzo di vari stili dà una fiabesca interpretazione dei suoi momenti ispirativi quali condizioni esistenziali: la paura, l’amore, la bellezza, la malinconia ecc... Se in molte opere i motivi appena accennati trovano la loro materializzazione in atmosfere d’incanto o astrazioni naturali, il motivo che appare più denso per incisività è l’olio su tela “Sognando l’arcobaleno”. Già dal titolo dell’opera è chiaro l’intento onirico e l’astrazione dalla realtà verso un’altra dimensione dalla quale poter dare uno sguardo sincero e analitico ad uno dei temi più suggestivi dell’intera carriera artistica di Pupa Riggio: l’amore. In un chiaro influsso della Scuola di Oslo e principalmente di Munch, la personificazione di un sogno reale ed esistenziale che si fonde in un tutt’uno con la realtà in un turbinio dai toni d’arcobaleno, permette all’autrice di fondere dolore e amore in una descrizione sensualmente romantica.

Tramonto - t.m. - cm 100x70
Pittura

Rubrica e testi
a cura di
Giuseppe Manita

Opera simbolo di un turbamento, con intenso vigore, che non si riflette tanto sul tono cromatico quanto nella sinuosità dell’esecuzione, e perciò riesce ad essere molto comunicativa. Una linea apparentemente continua si stringe intorno alla figura senza turbarne i lineamenti, ma rinchiudendola, quasi inconsapevole, in una realtà difficile da oltrepassare. Pupa Riggio imprime i fremiti dell’anima derivanti da una sfera del reale in riflessioni pittoriche animate da vitalità ritmica alla ricerca di un equilibrio moderno in armonia con forme, luci e colori.