Il Convivio  
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

Angelo Rullini, nato ad Avola, si dedica alla pittura ottenendo ottimi risultati. Diplomatosi all’istituto d’arte, allievo del maestro Pippo Caruso e Giovanni Migliara, ha sviluppato uno stile proprio che mira ad una ricerca d’espressione libera da ogni canone prefissato e condizionante. Infatti, come riporta un giudizio critico apparso su “L’Elite”, «nella sua opera non ha riscontro uno stile unico: egli è contrario allo stile che soffoca la libertà creativa, legando l’artista ad uno schema condizionante. Per lui l’arte è liberazione, ricerca estetica, ma emotiva: riflesso del pensiero che è presente, passato e futuro solo attraverso l’idea del mito che nasce e si libera nell’universalità esistenziale, legata al processo storico ed evolutivo del pensiero stesso e dell’esaltazione umana». Se è vero che il suo stile non è completamente univoco, è vero che nelle sue tele, come anche nelle sue poesie, emergono toni vibranti e accesi, cromatismi esplosivi che investono il fruitore in un continuo pulsare di sensazioni.

Angelo Rullini vede nell’arte la sublimazione dell’esistere e l’essenza principale di un itinerario spirituale e umano che va alla ricerca dell’oggettivo e del soggettivo, del particolare e dell’universale. La sua pittura di vibrante intensità è pervasa da giochi di luce che esprimono un’infinita vitalità.

Come nella poesia è la parola, così nella pittura l’elemento fondamentale è il colore:

Nudo, acrilico su tavola
Pittura

Rubrica e testi
a cura di
Giuseppe Manita

mediante questa peculiarità il Pittore ricerca, con istintiva forza narrativa, di riformulare i contenuti reali in una produzione pittorica che si affianca alla scorrevolezza del linguaggio e all’articolazione formale e cromatica in una continua ricerca dell’espressività personale e quotidiana. Cadenze e ritmi si condensano in una dimensione atemporale e fanno dell’opera una rivisitazione idealizzata tra storia e soggetto.