Il Convivio  
A. IV n. 4
Ottobre - Dicembre 2003

Franco Tassoni condensa nella sua pittura numerose fonti ispirative. Pittore autodidatta che predilige il figurativo e mostra una spiccata sensibilità per lo studio del paesaggio e della figura umana, è travolgente nelle pennellate quando l’emozione visiva deve essere messa sulla tela. In ogni opera infonde tutta la sua emozionalità. Infatti egli stesso afferma: «Nella mia pittura c’è solo sentimento. Quando un dipinto se ne va, se n’è andata una parte di me stesso». Dunque lo studio della natura e dell’uomo risiede nell’autore e non nel soggetto che si propone al fruitore. Se per molto tempo è prevalsa l’idea del poeta tedesco Novalis che la pittura è l’arte di vedere tutto regolarmente e secondo bellezza, oggi l’arte non è più perfezione, ma imperfezione. Questo però ha portato a snaturare completamente quel concetto di armonia che da sempre ha affascinato l’uomo.

Con Franco Tassoni l’armonia, la sensibilità idealista e la pregnanza sensista prendono forma in un connubio unico, in un linguaggio espressivo e molto originale. L’opera che segue questi canoni è “San Rocco”. Molti sono gli elementi appartenenti alla sfera esistenziale, molti altri alla sfera oggettiva, ma ambedue rivelano nell’artista una pregnante sensibilità d’animo e lettura introspettiva. L’espressione dolorante del volto viene messa in diretto contatto con l’espressione protettiva e pronta del cane. Il collegamento diretto tra le due figure avviene attraverso il bastone e la mano.

San Rocco, pigmenti su legno, cm 100x150
Pittura

Rubrica e testi
a cura di
Giuseppe Manita

 L’eccesso di luce che sembrerebbe innaturale viene bilanciato dalla tonalità scura che predomina le estremità dell’opera. Emozioni vibranti animano questa pittura e si accendono ora con tono pacato, ora con viva sonorità. È evidente come Franco Tassoni non tenta mai di idealizzare l’immagine che rappresenta, ma raffigura tutto come il suo occhio, filtrato dalla fantasia e dall’emozione, lo vede. Infatti il soggetto rispecchia bene la sua natura povera fra mille frutti simboli di abbondanza, ma la sua attenzione si rivolge tutta verso il suo fedele amico, snodandosi lungo la diagonale di destra che ordina ogni elemento della composizione.