Il Convivio
A. V  n. 1
Gennaio - Marzo 2004

 
 
 Vincenzo D'Alesio
 Vincenzo D’Alessio, Elementi (introduzione
 di Emilia Dente (ed. Guarini, Solofra 2003).

«Il percorso lirico di questo testo sperimenta i sentieri dell’inquietudine nelle cui ombre il poeta vaga solitario. L’umana sofferenza svelata nei suoi tanti volti. La rabbia dell’ingiustizia, la tristezza di chi, costretto, abbandona la propria terra, la nostalgia dei ricordi, la consapevolezza amara della superficialità e dell’egoismo, lo spettacolo cruento dell’ipocrisia che uccide, il potere maligno del denaro che inalbera i superbi e umilia i deboli. Tante, intense, strazianti le percezioni dell’uomo e del poeta. Il cupo malessere è magma rovente che dalle vaste grotte della pietà affiora e sostanzia e modella questi versi. «È il male, maledetto male» il lacerante tormento a cui l’Autore non si sottrae. Lingua di fuoco che furiosa segna di rosso il cammino nella notte fonda del dolore e poi nutre, nel chiarore dell’alba, scie di vita. Nei versi l’eterna sfida tra la Vita e la Morte a cui ogni creatura assiste impotente e sgomenta... Le mani dell’uomo sono intrecciate alle dita sottili dell’Essere... Intensamente toccanti le tematiche, complesse e feconde pure le indicazioni lessicali, finemente curato il repertorio di immagini e di simboli, elaborata la scelta stilistica»

 

(Emilia Dente)