Illorai

Abitanti: circa 1.300; Altitudine: 503 m. sul livello del mare; Superficie: 5.704 ettari. 

Illorai è un paese posto ai piedi della catena montuosa del Goceano e bagnato dal fiume Tirso. E' uno dei centri più antichi del Goceano "Sa Costera". Fu abitato in epoca preistorica, come dimostrano i numerosi nuraghi e i bronzetti rinvenuti nel territorio e la grande necropoli di Molia, scoperta recentemente, che risulta la più grande costruzione ipogeica della Sardegna. In località Sos Banzos vi sono acque termali come quelle che si trovano alle Acquae Lesitane d'età romana. Illorai fu un centro molto importante nel Medioevo, grazie anche alla sua amenissima posizione geografica. Il suo territorio, molto fertile, è attraversato dal Tirso, che qui è scavalcato da un audace ponte ad una sola arcata, d'età pisana, detto "pont'Ezu" o ponte del Diavolo.

Nel centro esisteva anche un convento di Agostiniani, che fu chiuso quando anche il paese dovette subire la decadenza che tutti questi centri attraversarono soprattutto in età spagnola. Attualmente nei resti del convento vi è il cimitero del paese. Nella campagna, in località Luche, esiste un santuario dedicato alla Madonna della Neve, dove ancora si celebra, il giorno dopo Pentecoste ed il 5 agosto, una delle "feste lunghe" dove i fedeli vi si recano a piedi "a nuinare" cioè a praticarvi la novena e certi rimangono per nove giorni e nove notti nelle "Muristene" (case vicino alla chiesa). Il novello Santuario di Luche è stato scelto come chiesa per il Giubileo. Ad Illorai nacque mons. Damiano Filia (1878 -1956), considerato uno dei maggiori studiosi di storia della Chiesa sarda.  

 

Cenni storici

Illorai, fino agli inizi del secolo scorso fu chiamato Lorai.

Varie sono le ipotesi sulle origini di tale nome: alcuni storiografici sostengono che derivi da "Loros", tipici legacci di cuoio usati da contadini per unire l'aratro al giogo (su juale).

E' stata ormai dimenticata l'ipotesi che Illorai fosse l'antica città Romana di Lesa che sorgeva nell'alta valle del Tirso, non lontano dalle Terme di San Saturnino a Benetutti.

E' vero che Illorai, in regione "Sos Banzoso" ha delle sorgenti minerali quasi simili a quelle di Benetutti e come queste adatte a curare diverse malattie. Lo dimostra che lungo il Tirso, fino al secolo scorso erano ben visibili le rovine di 26 mulini idraulici.

In antichità era un centro molto importante e popolato.

Vanta antichissime origini, fu il primo capoluogo del Goceano a residenza del giudice.

I marmi del paese erano ricercatissimi, il commercio era esteso in tutta la penisola, era fiorente quello dello zolfo e del gesso.

Purtroppo, però, all'interno del paese ci furono guerre civili che ne causarono la sua decadenza.

La popolazione per sfuggire alle vendette e anche per trovare lavoro esulò in massa e il commercio diminuì.

In antichità gli abitanti erano 1700, mentre adesso non si raggiungono neanche i 1350.

Nel 1839 le persone che sapevano leggere e scrivere erano una cinquantina e il paese non aveva neanche un medico.

Le attività principali erano l'agricoltura e la pastorizia; i contadini seminavano annualmente circa 650 starelli di grano, 600 d'orzo, 80 di fave e anche 10 di canapa. I pastori allevarono circa 200 buoi, 180 cavalli, 600 vacche, 3000 capre, 2500 porci e 8000 pecore; i pascoli erano abbondanti e i formaggi molto buoni. Si produceva parecchio vino grazie alla buona posizione delle vigne.