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Apologia Feriale Il problema della feria è da sempre cosa seria : con qualcuno o da eremiti sono i giorni più graditi. Il panettone è ancora in panza e già si pensa alla vacanza. <…il bambinello è appena nato e non abbiamo prenotato…> Questo è quanto a dicembre ogni anno accade sempre: e osservando la cometa si propone qualche meta: <Dai quest’ anno mi rovino si va tutti a Portofino e se poi non siete paghi si fa’ un salto fra i
nuraghi>. <No quest’ anno niente mare, voglio andare a camminare>, …è la solita gran lagna di chi ama la montagna Poi c’è il solito impegnato che dell’ arte è innamorato, lui propone a stretti denti <…voglio ferie intelligenti…> Certo poi non può mancare chi vorrebbe espatriare, ma si sa che le finanze non stan dietro alle distanze… Tante idee son sul tappeto ma ognuna ha il suo veto, sono tante e disparate e tutte quante van vagliate Mai nessun però propone di accettar l’altrui opinione, <…io piuttosto mangio i sassi ma non torno sui miei passi !> Si comincia a straparlare: <…la mia idea è spettacolare, alla tua non c’è di peggio che restare qui a Reggio…> <…già l’altr’anno t’ ho ascoltato e sono ancora nauseato, per quest’ anno ho deciso voglio almeno il paradiso!!!> Poi si passa ad elencare ogni feria da scordare con tristezza e un po’ di stizza è la solita gran pizza. <…mi ricordo con dolore quell’ Estate a Camaiore…> <…io ho nel cuor una gran pena per quanto accadde in Val Gardena…> <…mi sovviene quel pertugio, tu dicesti :” è un buon rifugio”; …ci passammo giorni cupi attorniati da quei lupi…!!!> <…il mio sangue ancor si gela nel vedere barche a vela, venti giorni in mezzo al mare notte e giorno a vomitare.> <…e quell’ anno oltre frontiera a visitar terra straniera. Su al nord ci son le bionde, alte, belle sempre pronte… …ma quel freddo maledetto ci costrinse tutti a letto, non con pezzi di vichinghe ma con supposte e con siringhe…> Finalmente arriva il saggio li infonde assai coraggio senza scrupoli e a ragione, pone fine al tormentone. <Queste storie sono posse dobbiam darci delle mosse, non possiamo tutti gli anni ritornar sui nostri danni. È molto bello andare via, ma il clou è la compagnia l’ importante e stare insieme a color a cui vuoi bene>. …ed anch’io che sto scrivendo vorrei fare il mio commento, devo dir che un pochino questo saggio mi somglia, io son uso andare in ferie con mia moglie e con mia figlia. |
Viva
le Poste
Nella vita questo “ente” è per tutti assai presente e in ogni squarcio di
esistenza, ne avvertiamo la presenza. Fin dai tempi delle scuole le domande mai son sole, che sian facili o sian toste, stanno insieme alle risPOSTE. Qualsicosa prelevata per venire poi impiegata, alla fin del suo utilizzo, va riPOSTA con
giudizio. Poi il traffico si sa è una piaga qui in città, e se la macchina hai da usare, hai il problem di POSTEggiare. Se non volendo, hai sbagliato e vuoi esser perdonato, certo è, che poco costa, dire :< Non l’ho fatto apPOSTA>. Chi i milioni vuole fare senza troppo faticare, spera nel suo POSTEriore e cerca il “6” a tutte l’ore. Fra le cento e più canzoni scritte da Claudio Baglioni, è <Questo piccolo grande
amore>, insieme a <POSTEr>,
la migliore. Il Manzoni, un dì si chiese se vera gloria ebbe “un” francese e benché avesse gran sapienza, lasciò ai POSTEri
sentenza. |
Il Babbo va al lavoro
Alla mattina tutti stanno dormendo quando il babbo già si sta alzando. Si alza, si lava e si veste assai lesto poi esce di casa che è ancor molto presto. Giù in garage la sua auto l’ aspetta per portarlo al lavoro a guadagnar la michetta. La strada da fare è lunga e noiosa e la percorre pensando a chi a casa riposa; e mentre lui va per la solita via ascolta la radio che gli fa compagnia. Fra una canzone e qualche notizia ecco imboccata la Milano - Venezia che come un serpente, al buio, si snoda e come ogni giorno è tutta una coda. Poco più in là c’è poi il tangenziale, che il solo guardarlo fa stare già male, ma, facendosi forza e con tanto coraggio, passa il casello e paga il pedaggio. L’ultimo tratto di strada da fare è in mezzo a un paese che si sta per svegliare e il pensiero ritorna a quei due birbaccioni che solo da poco hanno aperto gli occhioni, insieme alla mamma ora stanno mangiando pensando al babbo che ancor sta guidando. …dopo la curva, la strada è diritta, ed ecco, là in fondo, si vede la ditta… La Maestra d’ Inglese
Per alcune ore al mese
affrontato abbiam inglese. È una lingua un poco matta, non si legge com’è scritta. Devi far molta attenzione , leggi “UAN” se scrivi “ONE”. Se hai “COLD”, stattene
allerta posson darti una coperta. All’ inizio è stata dura, ma con calma e non premura, teacher Elena, paziente, ce l’ ha impressa nella mente. |
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