Economia: Moneta
La moneta scomparve in età feudale con lo sviluppo della curtis,
struttura tipica di questo periodo, considerata a quei tempi un
mondo chiuso e autosufficiente nel quale si produceva autonomamente
tutto ciò che occorreva al consumo. Da ciò, secondo gli storici
nasce l'idea della scomparsa della moneta e dell'affermarsi del
concetto di "economia naturale" nell'alto Medioevo. Infatti chiunque
studi i documenti tra il V e il X secolo rimane colpito dall'elevato
numero di obbligazioni convenute e saldate in natura (come: grano,
uova, vino, stoffe, spezie, oppure giornate lavorative). Così nasce
anche l'ipotesi che il feudalesimo sarebbe stato una conseguenza
politica dovuta alla mancanza di denaro: infatti l'imperatore concedeva
il feudo al vassallo dandogli l'opportunità di pagare i suoi debiti
e le sue tasse, e inoltre di mantenere la sua famiglia. Questo era
il giudizio dell'economia nell'alto Medioevo, ma dopo un periodo
di approfonditi studi si è capito che anche se la moneta era assai
scarsa, la curtis non era di certo la causa di questo fenomeno perché
in essa c'era una forte presenza di mercati collegati col mondo
esterno, soprattutto con quello arabo e con quello bizantino. I
modi più diffusi per effettuare i pagamenti erano: i pagamenti saldati
in natura o in moneta, detti sistema opzionale e i pagamenti dei
debiti fissati soltanto ed esplicitamente in una data quantità di
moneta. Per esempio negli statuti di Alessandria che riguardano
il tardo Medioevo, possiamo osservare come chiunque si recasse a
quei tempi da un barbiere dovesse pagare la rasatura: o un denaro
o un sestario di grano, così notiamo come, anche nelle più irrilevanti
operazioni quotidiane si adottavano i diversi tipi di pagamento
(in questo esempio è stato adottato il pagamento opzionale). Questo
fa capire come all'epoca si concretizzava nella vita quotidiana
la distinzione fra "misura di valore" (ammontare del debito) e "mezzo
di scambio" (ciò che serviva per salvare il debito). Nella maggior
parte dei casi i "mezzi di scambio" erano le monete metalliche,
ma in altri casi questi erano rappresentati da merci di ogni tipo:
generi alimentari, spezie, stoffe, gioielli e animali. Riguardo
la "misura di valore" in uso, dai documenti affiora che i debiti
vengono espressi in solidi, denarii, mancusi o in termini analoghi,
ovvero i nomi delle monete metalliche che assumevano nomi differenti
a seconda delle città o delle regioni o dell'autorità di chi le
utilizzava (mercanti). Il termine solidus indicava originariamente
una moneta d'oro, mentre dopo l'ottavo secolo fu usato anche per
indicare dodici denarii. Il denario, che derivava dalla dracma greca,
divenne l'unità monetaria per parecchie centinaia di anni, prima
sotto i romani dove assumeva il valore della 240° parte della libbra
(a sua volta coniata da Carlo Magno nel 800 con il valore di 20
soldi), poi fino al 1700, quando i Savoia la sostituirono con una
moneta di rame del valore di due denari. Tra tutti i tipi di pagamenti,
il più diffuso era quello convenuto e saldato in natura o in lavoro,
ma questo fatto non significa che la moneta non circolasse o che
la moneta fosse scomparsa del tutto, ma che questo sistema era semplicemente
più vantaggioso sia per i signori che preferivano riscuotere con
merce di scambio, sia per coloro che erano indebitati con il signore
o con il re. Nell'Europa dell'alto Medioevo il mercato non funzionava
né in modo continuativo né in modo efficiente e per questo motivo
la gente non poteva fare affidamento sul mercato per acquistare
ciò di cui aveva bisogno, di conseguenza quando le merci di cui
si abbisogna non sono facilmente o sempre disponibili, l'utilità
della moneta è gravemente ridotta e quindi la gente preferisce l'uso
del baratto piuttosto che l'uso della moneta. Quando la maggior
parte delle traslazioni avviene sotto forma di versamenti unilaterali,
quando la società si trova ad uno stadio di economia privata con
scarsa divisione del lavoro, quando a causa dell'inefficienza del
mercato le carestie si fanno frequenti e a causa anche dello squilibrio
nella distribuzione del reddito, si verificano spesso drastiche
carestie di moneta, quando, in una parola, il denaro non è disponibile
né è sempre utile e desiderato, è comprensibile che una società
si avvii verso un'economia naturale. La società dell'alto Medioevo
arrivò molto vicina a questo stadio; essa arrivò ad un punto in
cui la moneta metallica non fu considerata, ad in punto tale in
cui qualsiasi merce era considerata come valevole mezzo di scambio
e le specie metalliche non avevano maggior grado di liquidità della
maggior parte dei beni. La moneta metallica sembra esser stata preferita
soltanto nell'area delle operazioni internazionali. Ma con la seconda
metà del secolo decimo, la grande rivoluzione commerciale capovolse
le tendenze predominanti nell'alto Medioevo. La splendida ripresa
economica dell'Europa occidentale che ebbe inizio in quest'epoca,
segnò una direttiva: quella del trionfo della moneta. Ma assieme
alla moneta, si diffuse anche un altro tipo di pagamento: il versamento
in banca. Questo contratto veniva stipulato intorno al 1186 e veniva
usato principalmente per finanziare grandi imprese commerciali e
marittime, diffuse nel periodo delle crociate, ma ignote nel periodo
feudale. I bancari versavano a coloro che depositavano il denaro
anche interessi del 10%. Nel documento si attestava quanto denaro
veniva versato o prestato, i nomi dei diretti interessati, la data
di restituzione del denaro e i nomi dei testimoni. Questo accadeva
soprattutto durante le fiere, quando i cambiavalute si trasformavano
in banchieri (chiamati così perché svolgevano tutte le azioni finanziarie
su un banco), ma anche nella vita quotidiana i banchieri riuscivano
ad ottenere molti privilegi "agevolando" signori e principi. In
Italia i primi ad accumulare ingenti fortune furono i Piacentini,
originari di Genova, ma capaci di controllare ampi commerci e fiere
(come quelle della Champagne). Poco alla volta i bancari italiani
si fecero conoscere anche negli altri paesi vicini, fino ad arrivare
nel XIII secolo dove furono soprattutto i toscani ad emergere.
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