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Il Signore

Re Artù

Nell'Europa medioevale la società si basava sul rapporto gerarchico al cui vertice erano i signori, rappresentanti di un'aristocrazia guerriera potente e fiera delle proprie tradizioni. La cavalleria era l'arma caratterizzante i nobili che da questa presero il nome di cavalieri. La giornata del signore non prevedeva alcun tipo di lavoro: la maggior parte del suo tempo era dedicata all'addestramento bellico. Il signore infatti si alzava di buon'ora, recitava le preghiere nella cappella e, dopo aver presieduto ai giudizi nella sala del tribunale, si dedicava insieme agli ospiti ai giochi d'armi e all'equitazione, mentre i figli venivano istruiti da un maestro. La caccia procurava molti vantaggi: metteva alla prova il coraggio e la resistenza alla fatica, liberava il territorio dagli animali feroci, forniva un'abbondanza di selvaggina per i commensali. Alle dieci circa infatti il cavaliere e i suoi ospiti si sedevano a tavola. Non esistevano posate escluso il coltello, usato per tagliare la carne e il pane, quindi si mangiava con le mani che venivano lavate accuratamente prima e dopo il pasto. Terminato il pranzo il signore e i suoi ospiti riposavano per qualche ora e s i ritrovavano poi nel giardino; qui si dilettavano nel raccontare novelle, discorrere, fare giochi di società, improvvisavano cori e danze e spesso organizzavano tornei di combattimento in cui i cavalieri davano prova del loro valore di fronte agli spettatori in tribuna. Il combattimento era preceduto dalla presentazione dei campioni, il tipo di armamento, la scelta della dama nel nome della quale i nobili duellavano. Nonostante i cavalieri fossero protetti dall'armatura e dalla corazza, spesso i duelli causavano feriti e più raramente morti. I vinti dovevano cedere il cavallo, l'armatura e una somma in denaro a i vincitori che oltre a ciò, ottenevano l'ammirazione della dama. La guerra aveva grande importanza poiché combattendo, il cavaliere aveva modo di dimostrare il proprio valore, la propria fede, la propria lealtà nei confronti del re. Inoltre in guerra i signori rimpinguavano, tramite il bottino, le loro risorse necessarie per condurre una vita di quel tipo. Le guerre non erano combattute tra enormi eserciti; questi infatti erano costituiti da poche migliaia di individui: i fanti armati alla leggera e i cavalieri corazzati, sui cavalli anch'essi corazzati. Coloro che rischiavano di più erano i fanti che spesso venivano massacrati, a differenza dei cavalieri che venivano catturati vivi per ottenere un riscatto. In questi secoli di violenze in cui i signori si combattevano in incessanti guerre, i contadini erano esposti alla brutalità dei più forti non avendo i mezzi per difendersi. La chiesa per porre fine a questa violenza dilagante, emanò una serie di divieti: successivamente si sarebbe affermata una nuova etica secondo la quale il cavaliere avrebbe dovuto combattere per difendere la Chiesa contro gli eretici e gli infedeli. Tornando alla giornata tipo di un cavaliere medievale c'è da dire che non sempre era possibile organizzare dei tornei all'aperto ad esempio nei giorni di pioggia. In queste giornate, ci si incontrava nella sala del castello dove si giocava a carte o agli scacchi. Spesso erano ospiti del castello musici e giocolieri girovaghi che facevano spettacoli di intrattenimento. Nei mesi freddi, la sera, dopo una cena meno copiosa del pranzo, il signore passava il tempo davanti al camino acceso, circondato dalla famiglia e dagli ospiti. Qui si leggevano racconti che narravano le fantastiche ed eroiche vicende dei cavalieri. Come abbiamo già detto, il signore era al vertice della piramide feudale all'interno della quale, aveva grande importanza il sentimento di fedeltà nei confronti del signore da parte dei suoi sudditi; in una lettera del 1020 a Guglielmo d'Aquitania, il vescovo di Chartres scrive che i sudditi, una volta giurata fedeltà, devono tenere sempre in mente sei principi: salute, sicurezza, onore, interesse, libertà, possibilità. Salute: non deve essere fatto nulla in danno del signore per ciò che riguarda il suo corpo; sicurezza: nulla che danneggi la sua residenza o le fortezze dove egli può difendersi; onore: nulla che possa riuscire a detrimento della sua giustizia o di qualsiasi cosa da cui possa dipendere il suo onore; interesse: nulla che possa nuocere alle sue proprietà ; libertà e possibilità: non deve essere reso difficile il bene che il signore può fare, o reso impossibile quello che egli sarebbe in grado di fare.