Vita culturale
all’Ambasciata del Brasile
 
Alex Flemming:
un pittore che scava
dentro l’uomo
 

I quadri di Alex Flemming non sono di quelli che si riescono a capire a prima vista. Nemmeno alla seconda. Bisogna andarci dentro, come fa lui di fronte ad un suo modello. Anzi, di modelli forse non ne ha bisogno quando cerca di incontrare l’anima dell’uomo, perché è questa che lui vuole, manovra il pennello come uno scassinatore, rovista, fino a quando riesce a disegnarla a fianco del corpo ormai inerte. Mentre mi parlava spiegandomi la sua pittura, io ero indeciso e perplesso e non sapevo se lo dovevo immaginare come un nuovo Faust o un altro Diogene.
Voi che leggete capite però subito che non sono un critico d’arte
e le mie sono soltanto delle sensazioni, sono impulsi, sono astrazioni che ora, contrariamente alla pittura di Flemming, mentre tento di dare loro un corpo ed una fisicità affinché voi possiate avere un’idea concreta della sua pittura, mi sfuggono e mi lasciano nudo e senza parole. 
Forse è meglio che rinunci e vi mostri qualche suo quadro. Di lui vi dirò semplicemente che è nato a San Polo del Brasile quarant’otto anni fa, che vive e lavora tra San Paolo e Berlino e che le sue opere sono state esposte in numerose gallerie tra le più famose sia in Brasile che in altri paesi dell’America Latina, sia negli Stati Uniti che in Europa.
La mostra è stata onorata anche dalla vista dell’Ambasciatore del Brasile S.E. Andrea Materazzo accompagnato dalla sua affascinante signora.

Nella foto in alto a sin. Alex Flemming sta illustrando il quadro che egli ha scelto come più rappresentativo della mostra. Nelle altre foto, altri quadri e a colloquio con S.E. L’Ambasciatore del Brasile e la sua gentile signora.