ANNIVERSARIO DELLA INDIPENDENZA DELLE FILIPPINE 

NELLE DANZE IL SENSO DI LIBERTA' DEL PAESE

S.E. Philippe J.Lhuillier, Ambasciatore delle Filippine, e la sua deliziosa consorte ricevono oi loro ospiti alla residenza dove è stato celebrato il 104° anniversario della dichiarazione di indipendenza delle Filippine.Nelle altre foto scambio di convenevoli con alcuni diplomatici e foto di ambiente e sulle danze. 

                                                                                                                      
Ad ogni ricevimento diplomatico al quale “Popoli Nuovi” è invitato, nella mia funzione di direttore del giornale non so fare a meno di chiedermi se il motivo principale dell’invito a tante personalità sia per taluni quello di creare l’occasione per scambiarsi un saluto e dei convenevoli di rito o per altri di girare intorno ad un buffet imbandito con pietanze succulente e vini pregiati.
L’occasione per organizzare questi eleganti e ricercati ricevimenti diplomatici è il desiderio di solennizzare una importante ricorrenza come è in genere l’anniversario dell’indipendenza del paese il cui Ambasciatore decide di dare la festa. 
Ebbene, bisogna riconoscere che poche sono le occasioni in cui le Ambasciate, festeggiando anniversari così importanti, decidono di dare anche un significato più ampio alla celebrazione e propongono ai loro invitati non tanto il consueto buffet ma anche qualche altra attrattiva - culturale, sociale, folkloristica o altro - con cui stimolare un po’ più gli invitati allo spirito del paese che li sta ospitando. Le Filippine sono tra questi paesi e il suo Ambasciatore - S.E. Philippe J.Lhuillier - in occasione del 104.mo anniversario della Dichiarazione di indipendenza delle Filippine, ha offerto ai suoi ospiti non solo un sontuoso banchetto ma una serie di balletti delle località filippine più caratteristiche.
Il mio temperamento inquieto e curioso - che non sa fermarsi nemmeno quando si compiace di assistere a qualcosa che sappia nutrire lo spirito oltre che lo stomaco - è indotto a fare qualche passo in avanti ed ora, nel recensire la manifestazione che si è snodata alla residenza dell’Ambasciatore, sta sfogliando su alcuni libri notizie sulle Filippine per conoscere di questo paese qualcosa di più di quanto io non sappia già. Io credo che intimamente questo sia ciò che si attendono gli Ambasciatori quando organizzano questo genere di festeggiamenti.
La storia delle Filippine e dell’Italia s’incontrano in diverse occasioni. . Anche le Filippine ebbe i suoi “Carbonari” che si chiamarono Josè Rizal, Andrés Bonifacio eliminato poi dalla insurrezione antispagnola che trovò l’uomo nuovo in Aguinaldo inseritosi abilmente nel conflitto ispano-statunitense ottenendo quella dichiarazione di indipendenza che però fece cadere le Filippine- come si suole dire - dalla padella alla brace. E le Filippine dovettero attendere sino al 4 luglio del 1946 per liberarsi anche dagli Stati Uniti e considerarsi definitivamente e totalmente indipendenti.
La voglia di libertà dei filippini era anche nelle loro danze vivaci e movimentate che nei periodi bui della loro storia le popolazioni di Luzon, di Mindanao e soprattutto degli altipiani, dove i Boutoc si possono considerare i depositari di danze popolari ritenute le più suggestive e spettacolari di tutto l’arcipelago, danzavano come forma di protesta verso gli invasori. Alcune di esse sono state eseguite nei giardini della residenza di S.E. Lhuillier riportando il ricordo a quei tempi lontani.

                                                                                                                                          F. P.