L'ambiente            

Le anglesìti di Montevecchio sono famose per il loro colore verde, spesso smeraldino, dovuto al solfato di ferro presente in esse. Spessissimo su matrice limonitica, raramente quarzosa o galenosa, le anglesiti verdi si rinvenivano in cristalli che raramente superava­no i 3 cm. La cerussite invece si mostrava, principal­mente in cristalli allungati, spesso aghiformi. di colore variabile dal bianco al giallo, al marron scuro a causa della limonite che spesso la ricopriva. Alcune serie di campioni provenienti dalla zone di Telle e Sanna mostrano una bella colorazione ed una note­vole fluorescenza aglì ultravioletti che fa pensare ad una eventuale sostituzione della cerussite da parte della fosgenite. La barite che si ritrova nei livelli profondi della zona di pozzo Sartorì è una delle più belle ed eleganti che le miniere sarde ci abbiano regalato. Ancora oggi non è difficile trovare degli esemplari di marmarite sul quarzo candido nel cantiere di Casargius. Non sempre è conveniente girare tra gli scavi a cielo aperto che costituiscono notevole pericolo a causa della instabilità dei blocchi di roccia e delle pareti degli scavi stessi: è consigliabile farsi accompagnare, nelle escursioni. da persone pratiche del posto. L’ac­cessibilità della zona è garantita da una serie di strade in condizioni ottimali di viabilità. Sulle pendici della collina di «Cuccureddu e Zeppara» nella periferia Est del paese, si trova invece una cava di basalto. Il fronte della cava, ora inattivo. ci mostra uno degli esempi migliori di basalto colonnare. Tale struttura, si è determinata durante il raffred­damento della massa fusa, per contrazione e conseguente fessurazione della stessa. E raggiungibile molto comodamente in macchina. Il paese sorge in una conca, al limite della pianura del Campidano, sulle pendici del sistema collinare dell'Arburese nelle vicinanze del Rio Terra Maistus e dei suoi affluenti Riu Crabase Riu S’Acqua bella. La parte più antica del centro, di forma irregolarmente circolare, è cresciuta inizialmente lungo l’asse viario E-O, quindi ha occupato il territorio nelle direzioni ortogonali a questo asse orientandosi preferenzialmente lungo  la SS 196 che lo collega con i centri di Gonnosfanadiga e Villacidro.