storia
L’attività
mineraria rifiorì soltanto con la dominazione sabauda quando, per
incentivare la produzione, il Governo affidò lo sfruttamento a
concessioni generali contro il
corrispettivo di 1/5 delle rendite. Sempre nel
XVIII secolo la società che gestiva le miniere privilegiando l’attività
delle fonderie, diede la in subconcessione le miniere stesse, e
Montevecchio concessa ad una compagnia mineraria costituita da
minatori che, associatisi ai carradori, crearono la «Compagnia
Mineraria».
Nel
XIX secolo lo Stato riassunse la gestione diretta e nel 1847, per
l’incremento della produzione e razionalizzazione dei suoi servizi,
assunse la rilevanza internazionale sotto la guida della Società Durand
Passadoro e poi della Società Guerrazzi
. La
produzione piombo-argentifera del Guspinese alimentò la fonderia di San
Gavino sorta appositamente nel contesto di una politica autarchica
nazionale,nel 1932. Successivamente il centro minerario fu gestito dalla
S.A.M.I.
Per
secoli dunque l’attività preminente nella zona fu quella estrattiva,
affiancata da quella agricola determinò il radicarsi nella popolazione di
una coscienza democratico-coaperativistica. Numerose furono infatti
le testimonianze della volontà popolare che si affermò con una sempre
maggiore incisività, talvolta anche con ripetute azioni di violenza. Già
nel XVIII secolo i numerosi braccianti senza terra , guidati da un parroco
dallo spirito antifeudale bonificarono la palude di Urradili, ora una de
fertili località del Guspinese, e minacciando una rivolta ottennero la
proprietà di quelle terre. Un e propria rivolta avvenne nel 1848
contro il sistema metrico decimale adottato nel 1844, contro il prezzo del
sale e per l’abolizione delle chiudende. Il tumulto, in cui morì il
segretario comunale fu sedato dall’intervento di 60 Franchi cacciatori e
si concluse con numerose condanne capitali. Le misere condizioni di vita
dei salariati delle miniere suscitarono sempre più frequenti proteste che
portarono infine nel 1903 alla formazione di leghe di resistenza.
Durante ventenni fascista numerosi furono gli episodi con cittadinanza
manifestò chiaramente la propria opposizione al regime.
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