L'inventore
del CD

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L'inventore del CD

 


L'inventore del CD

Forse non tutti sanno che l'inventore del CD (Compact Disc)
fu James T. Russell, un musicofilo frustrato dal degrado
dei suoi amati long playing, che nel 1965
decise di utilizzare la luce laser per registrare
e leggere digitalmente la musica.

Egli ottenne 22 brevetti in questo campo,
ma la Battelle, l'istituto di ricerca per cui Russell lavorava,
impiegò molti anni per convincere i produttori americani
della bontà del prodotto, che infatti entrò in commercio
solo nel 1979, dopo che essa aveva ceduto
ai due colossi dell'elettronica, l'olandese Philips
e la giapponese Sony, la licenza per sfruttare i brevetti di Russell.

Nel 1985, da tale sfruttamento, approdò sui mercati internazionali il cd-rom
(Compact Disc Read OnIy Memory), diretto discendente del CD musicale.

Esso è un capace dischetto a sola lettura per l'archiviazione di dati che possono
essere gestiti da computer e usa la stesse tecnologie e gli stessi processi
di produzione industriale impiegati per i CD musicali.

Ha un diametro di 12 cm, poco più di 1 mm di spessore ed è realizzato
con un sottile strato d'alluminio racchiuso tra due strati protettivi di materiale plastico
(in genere policarbonato).

Sulla superficie del disco i dati sono archiviati in forma digitale e consistono
nell'alternanza di microscopiche fossette e spazi pieni che rappresentano
le cifre 0 e 1 del sistema binario.

I dati sono distribuiti lungo una spirale continua che, partendo dal centro del disco,
arriva a concludersi sulla sua circonferenza maggiore.

Le informazioni vengono incise sul cd-rom con un particolare processo
di stampa per mezzo di un raggio laser che scava le fossette.

I cd-rom vengono letti applicando un processo inverso a quello dell'incisione
e restituiscono così le informazioni nella loro forma originale,
che può essere quella di un testo scritto, di un disegno, di un video, ecc.

I lettori di cd-rom, muniti di testine che indirizzano un sottilissimo raggio laser
sulla superficie del dischetto, possono essere apparecchi esterni
collegati al computer oppure far parte integrante di esso; in ogni caso,
nel momento in cui vengono richiamati i dati registrati sul cd-rom,
questo automaticamente viene a rappresentare un'estensione della memoria del sistema.

In fase di lettura la testina si muove avanti e indietro lungo il raggio del disco
in rotazione e invia sulla sua superficie un fascio laser emesso da un diodo a laser.

Il fascio torna indietro e, attraverso un sistema di prismi e specchi,
raggiunge un fotodiodo, un dispositivo sensibile alla luce
che converte il segnale luminoso in segnale elettrico.

La lettura dei dati digitali è resa possibile dal diverso comportamento
del fascio laser quando incontra sul dischetto fossette e spazi pieni:
nel primo caso è in gran parte assorbito mentre nel secondo
viene quasi completamente riflesso.

La rotazione del cd-rom consente al fascio laser di accedere via via
a nuovi dati e, per mantenere costante il ritmo di lettura,
avviene più lentamente quando la testina si trova verso il centro del dischetto.

Dal momento che nessuna forza meccanica interviene
nei processi di registrazione e riproduzione del cd-rom, che non vi è cioè
alcun contatto fisico fra disco e testina, ma solo un sottilissimo raggio di luce
emesso dalla testina laser, le informazioni registrate restano inalterate nel tempo.

Come vere e proprie casseforti, i cd-rom vengono oggi utilizzati per contenere
e preservare nel tempo qualsiasi tipo di dato: dalle foto a interi scaffali di libri,
da importanti filmati a preziose banche dati.

Il cd-rom può contenere centinaia di milioni di caratteri a stampa, filmati, suoni, disegni.

Per l'informatica ha rappresentato una vera e propria rivoluzione,
giacchè contiene una quantità di informazioni centinaia di volte più grande
rispetto a quelle immagazzinabili in un tradizionale dischetto per computer.

Finora un limite del cd-rom è stato nella velocità di accesso e trasferimento dei dati,
in quanto in un normale drive per cd-rom la testina laser impiega,
per localizzare un particolare blocco di dati, una quantità di tempo molto superiore
a quello necessario per la ricerca degli stessi dati sul disco rigido.

Inoltre il ritmo di trasferimento delle informazioni alla memoria del computer è lento,
soprattutto per le sequenze video, anche se la compressione
dei dati facilita di molto questo passaggio.

Ora però esistono lettori molto più potenti che consentono tempi di accesso simili,
anche se ancora superiori, a quelli permessi dal disco rigido,
con una accresciuta velocità di trasferimento dei dati.

I cd-rom oggi in commercio, hanno una capacità di 650 milioni di byte,
tale da poter contenere una quantità d'informazioni pari a quella di
decine di volumi di un'enciclopedia, e sono il supporto ideale per opere multimediali.

Se il cd-rom ci lascia stupiti per le sue potenzialità e per le avventure interattive
he può offrirci, è già sul mercato il suo successore, il DVD (Digital Video Disc),
che fornisce prestazioni e caratteristiche di tutt'altro livello.

Il DVD, sarà il naturale successore dei compact disc,
nel settore informatico come in quello musicale e video.

Sarà un nuovo dischetto del tutto identico esteriormente agli attuali
compact disc audio e cd-rom per computer, ma decine di volte più capace.

Potrà contenere, oltre a una mole gigantesca di dati di varia natura
(enciclopedie, videogiochi, musica, ecc.), ore e ore di immagini video digitali
di qualità superiore a quella delle videocassette attualmente in uso,
per un totale di svariati miliardi di byte.

I dischetti saranno incisi su entrambi i lati, come accadeva con i vecchi dischi in vinile.
Grazie a queste caratteristiche il Digital Video Disc nel giro di pochi anni,
prenderà il posto delle videocassette, dei compact disc musicali,
dei videogiochi, delle enciclopedie sia su carta che elettroniche.

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Graphic Design: Marco Berera