ilpensieroperfetto
|
|
- La strada Fangosa -
Una volta il maestro Tanzan ed Ekido
camminavano insieme per una strada fangosa.
Pioveva ancora a dirotto.
Dopo la curva incontrarono una bella ragazza in
Kimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada.
"Vieni ragazza" disse subito Tanzan.
Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla finchè quella sera non
ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non potè più
trattenersi "Maestro noi monaci non possiamo avvicinare le donne -
disse - e meno che meno quelle giovani e belle, è pericoloso. Perchè l'hai
fatto?"
"Io quella ragazza l'ho lasciata sulla
strada - disse Tanzan - tu la stai portando con te."
101 Storie Zen - Piccola biblioteca Adelphi
... ma si .... ma in fondo ..... machissenefrega!!!!! RAG. UGO FANTOZZI
L'uomo, sentinella del nulla MARTIN HEIDEGER
C'era una volta un tale che si chiamava Henry Haller. Si muoveva come un uomo e parlva come un uomo, ma - a rigore - era un lupo. HERMAN HESSE "Il Lupo della Steppa"
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera. Più a fondo si scava il dolore, più gioia potete contenere. Quando siete felici, se scruterete il vostro cuore, troverete ciò che vi ha fatto soffrire a darvi gioia; E quando siete afflitti, guardando ancora nel cuore, scoprirete che state piangendo solo per ciò che vi ha reso felici GIBRAN KAHLIL GIBRAN "Il Profeta" (1921)
Addio monti, sorgenti dall'acqua ed elevati al cielo. Quanto e tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana. ALESSANDRO MANZONI "I Promessi Sposi"
Si sprigiona dopo la morte di qualcuno - sempre - una specie di stupore. Tanto è difficile comprendere questa incursione del nulla e rassegnarsi a credervi. GUSTAV FLAUBERT "Madame Bovary" (1852)
Ti amerò per sempre. Come parte di me o come parte del mondo. G. BLZ "Ho scritto anch'io quell'estate"
Ma chi - se gridassi - mi udrebbe dalle schiere degli Angeli? E se a un tratto un Angelo mi stringesse al suo cuore la sua essenza più forte mi farebbe morire, perchè il bello non è che il tremendo al suo inizio noi lo possiamo reggere ancora, lo ammiriamo anche tanto, perchè esso calmo sdegna di distruggerci. Degli Angeli ciascuno è tremendo
R.M. RILKE [Prima elegia]
|