ilpensieroperfetto
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ELISABETTA
Dove in che città straniera pensi a me che sono solo e non ho fortuna nè patria se non in te Elisabetta?
HERMAN HESSE - Poesie d'amore L’anima
che ha la scala più alta e può scendere più nel profondo, l’anima
più vasta, che può correre e perdersi e vagare con
la maggiore ampiezza dentro di sé, la
più necessaria, che si precipita con gioia nel caso. L’anima
che è, che vuole perdersi nel divenire, l’anima
che ha, che vuole beffarsi nel volere e nel desiderare. L’anima
che fugge se stessa, che si raggiunge nei cerchi più ampi, l’anima
più saggia, alla quale la follia parla nel modo più dolce. L’anima
che più ama se stessa, nella quale tutte le cose hanno
le loro correnti e controcorrenti, flussi e riflussi. FRIEDRICH
NIETZSCHE - Così parlò Zarathustra (1883) …oggi ho camminato nel sole e nelle strade di questa città. Senza vedere nulla Senza imparare nulla Senza essere nulla …
CHARLES BUKOWSKY (1920 – 1994) ITACA
Quando ti metterai in viaggio per Itaca Devi assicurarti che la strada sia lunga E fertile, in avventure e in esperienze. Sempre devi avere in mente Itaca, Raggiungerla sia il tuo pensiero costante. Soprattutto non affrettare il viaggio Fa che duri a lungo e che vecchio Metta piede sull’isola, Tu Ricco dei tesori accumulati per strada, Senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, che altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso, Tu già avrai compreso ciò che Itaca vuole significare. KOSTANTINOS KAVAFIS Nobis
cum semel occidit brevis lux, Nox
est perpetua una dormienda. Da
mi basia mille, deinde centum, Dein
mille altera, dein secunda centum, Deinde
usque altera mille, deinde centum. I
Soli cadono, ma san tornare; Noi
da quando si spegne la luce breve Dobbiamo
dormire una perpetua notte. Dammi
mille baci, poi cento, Po
altri mille, poi di nuovo cento, Poi
altri mille ancora, quindi cento.
CATULLO
(Odi, V)
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